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Visualizzazione dei post da settembre 16, 2007

Dianna Bowles: plants for a sustainable future.

Working with plants to build a sustainable. Dianna Bowles analysing science-based solutions for the use of plants, within a wider context of environmental impacts, socio-economics, regulations and the attitudes of the public and policy makers, also as alternative solutions for energy and non-energy products. Andrea Mameli, Venice, September 21, 2007 Dianna Bowles has researched plant biology and its many applications for some 35 years with many publications in refereed primary research journals (including Science, Nature, PNAS and EMBO J).

James Lovelock and Nuclear Energy.

As he said 3 years ago (see below) today James Lovelock underlines the nuclear choice as the better one. James Lovelock, well know as the creator of the Gaia hypothesis (Earth as a self-regulating organism) is a member of the association of Environmentalists For Nuclear Energy Andrea Mameli, Venice, September 21, 2007. James Lovelock: Nuclear power is the only green solution We have no time to experiment with visionary energy sources; civilisation is in imminent danger. Published in The Independent - 24 May 2004 http://www.ecolo.org/media/articles/articles.in.english/love-indep-24-05-04.htm

Energia: confronto aperto

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I due Nobel presenti in questi giorni a Venezia, Zhores Alferov e Carlo Rubbia, sostengono il solare (fotovoltaico per il fisico bielorusso, termodinamico o a concentrazione nel caso del Nobel goriziano) come la migliore alternativa ai combustibili fossili (e si tratta di due soluzioni complementari in quanto la prima è adatta a soluzioni distribuite, anche molto piccoli, mentre la seconda è valida per impianti di grandi dimensioni). Ma a Venezia riaffiora anche l'opzione nucleare: lo sdoganamento arriva nientemeno che da James Lovelock. Tuttavia, avverte Rubbia, per costruire centrali di nuova concezione (cosiddette "pulite" ovvero a radioinquinamento basso) occorre attedere venti o trent'anni. Per non parlare della fusione nucleare (quella sì che sarebbe LA soluzione)... Troppo, decisamente troppo tempo. La soluzione più ragionevole consiste nel combinare il solare con le altre fonti rinnovabili, geotermico, eolico, biomasse, idroelettrico, a seconda delle situazio

A Venezia si riparla di energia

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Energia, tema di scarso interesse per la politica italiana, tranne quando scarseggia. Lo hanno ripetuto con forza i relatori intervenuti ieri ai lavori di apertura della terza conferenza mondiale sul futuro della scienza , organizzata dalla fondazione Veronesi. Il tema di quest'anno, la sfida energetica, si dovrà imporre con forza nelle agende dei governi. Ne è convinto l'oncologo Umberto Veronesi: "Lo strumento sarà una Carta di Venezia per l'energia che conterrà punti concreti e ineludibili". Ne va della salute del pianeta Terra, e della nostra. Andrea Mameli, Venezia Isola di San Giorgio Maggiore, 20 settembre 2007

La scienza riscopre la rivolta dell’oggetto (L’Unione Sarda, 19 settembre 2007)

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L’Unione Sarda, Inserto Cultura Estate Pagina VI, 19 settembre 2007  Artefatti “sovversivi” e bussole culturali nel libro del sociologo Mongili   Un tentativo di aprire al pubblico il tema della progettazione di dispositivi tecnologici “Gli Europei, la scienza e la tecnologia”, sondaggio commissionato dalla Commissione Europea nel maggio 2001, mise in evidenza una serie di contraddizioni: fiducia, speranza, incertezza, scarso interesse, paura. Nel dicembre dello stesso anno la Commissione approvò il Piano d’azione “Scienza e società”, ovvero la strategia destinata a rendere la scienza più accessibile ai cittadini attraverso 38 azioni concrete. A distanza di sei anni si è aperta una nuova stagione di critica dell’esistente nella quale la diffusione della cultura scientifica e tecnologica è lo strumento centrale. Su queste basi si è aperto il dibattito sulla necessità, in una società come la nostra, definita non sempre a ragione “della conoscenza”, di una sempre maggiore consapevolezza d

E Philo inventò la TV

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Nella storia spunta anche un sardo L'Unione Sarda, Inserto Estate Cultura, Pagina V 17 settembre 2007 Andrea Mameli Il 7 settembre 1927, sette anni dopo averlo immaginato, Philo Taylor Farnsworth riuscì a realizzare la prima immagine televisiva. Philo, appena ventunenne, con il suo Image Dissector per la prima volta riesce a catturare una scena e a convertire la luce in impulsi elettromagnetici. È la data di nascita della prima immagine televisiva. Ma cosa è successo prima, per giungere a questo risultato? Per capirlo torniamo indietro fino al 1873, quando l’ingegnere inglese Willoughby Smith, impegnato a esaminare materiali per cavi telegrafici sottomarini, osserva che il selenio è sensibile alla luce: la conduttività elettrica aumenta al crescere della temperatura e dell'illuminazione. Da questa constatazione, subito pubblicata su Nature, hanno origine gli studi sulla fotoconduttività da cui nascono le prime fotocellule. Due anni dopo, negli Stati Uniti, George R. Carey pro