La potenza del gesto, del suono e della voce in The Last Lamentation, primo studio performativo nello scenario incantato del Golfo degli Angeli
Oggi a Cagliari ho assistito a The Last Lamentation, studio performativo aperto al pubblico ideato da Valentina Medda.
Sedermi all'aperto sulle rocce di calcare del colle di Sant'Elia, a Cagliari, in mezzo alle erbe profumate e con i colori del mare sullo sfondo, mi preparava a qualcosa di piacevole.
Ma le emozioni parlavano altre lingue: i sussurri, poi i rumori del mare, poi i lamenti, che sento intorno a me, come voci dai cespugli. Poi le sagome nere e il loro incedere lento sulle rocce. Poi i capelli mossi da un vento che non ha rispetto. Poi è tutto in me, nelle emozioni che questa esperienza mi trasmette. Oltre la vista e l'udito, toccati direttamente, c'è anche il valore dell'olfatto e del tatto, che poi sono i due sensi più ancestrali, stimolati da quell'ambiente. E alla fine i sensi c'entrano tutti e cinque, perché entra in gioco anche l'amaro in bocca, provocato dal pensiero di quella sofferenza, che i movimenti e le voci di quelle donne mi hanno attivato.
Quella che io riporto in questi miei appunti è un'esperienza memorabile. L'audio semplicemente spettacolare. La scelta del palcoscenico naturale davvero indovinata. I movimenti delle donne come inevitabile annuncio di qualcosa che è accaduto e continua ad accadere. E quelle gonne sulla testa, un gesto potente di condivisione del dolore, un gesto che sembra isolare ciascuna di loro nel suo microcosmo di sofferenza. Ma è anche una mano tesa verso il pubblico, coinvolto in una sollecitazione visiva intensa e completa.
Il lavoro, curato da Maria Paola Zedda, si articola intorno all Mediterraneo come porta di accesso, luogo di speranza, di sofferenza, di dolore, di morte.
Primo studio performativo con: Gaia Assiero Brà, Emanuela Bernardi, Sara Broi, Marta Cannella, Veronica Ciccu Chisu, Manuela Manca, Paola Marongiu, Daniela Mormile, Carla Orrù, Giovanna Rita Pau, Lucia Paulis, Raffaelangela Pani, Eliana Ruvioli.
Partitura fisica: Valentina Medda
Curatrice e dramaturg: Maria Paola Zedda
Vocal trainer: Claudia Ciceroni
Musiche: Claudia Ciceroni e Alessandro Olla
Costumi: Filippo Grandulli
Realizzazione costumi: La Matrioska
Organizzazione generale: Valentina Lo Bianco, Annalisa Luise
Grafica: Simone Tso
Foto: Sara Mitola e Federica Lasio
Social media manager: Gaja Ikeagwuana, Maria Grazia Lintas, Mary DisGrace, Luca Mirarchi
Ufficio Stampa: Sara Zolla, Valentina Lo Bianco
Museo di acquisizione dell’opera: MAMbo
Partner culturali: Care/Of BIG Bari International Gender Festival, Ramdom Camù - Centri d'Arte e Musei
In collaborazione con: Universitat Politècnica de València UPV
The Last Lamentation è stato presentato all’interno della programmazione del Festival nomade di arti performative e pratiche sensibili Respiro, in collaborazione con ZEIT e nell’ambito della coproduzione della rete europea larga scala Stronger Peripheries, di cui i produttori sono Sardegna Teatro, Bunker (Lubljana) e L’Arboreto.
The Last Lamentation è un progetto vincitore dell'Italian Council (XI edizione, 2022) programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Il progetto è realizzato da un partenariato internazionale che lega ZEIT (capofila), Museo MAN di Nuoro, Sardegna Teatro, Arts Centre 404 VierNulVier, Flux Factory (NYC), in collaborazione con la Fondazione Sardegna Film Commission e con il supporto della Fondazione di Sardegna AR/S Arte condivisa in Sardegna.
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