Sa cricca contacontus e lo spettacolo Contus po si spassiai e contixeddus po si stentai (11, 12, 13 giugno 2024). Non pensavo che recitare in sardo potesse essere così bello
Come qualsiasi cosa ben riuscita ha richiesto una preparazione faticosa, preceduta da una meticolosa ricerca dei brani di partenza (l'ispirazione viene da alcune delle fiabe sarde raccolte nel volume del 1889 Novelline popolari sarde di Francesco Mango). Carla Orrù in questo è stata straordinaria: ha scelto me e altre due persone per accompagnarla nel percorso di creazione di questo spettacolo di cui lei è la regista e l'ideatrice. Non è stato facile, perché a teatro non si può dare per scontato nulla e qualsiasi testo ha necessità di essere capito, divorato, assimilato e fatto proprio.
In questo caso in più c'era la variabile della lingua, che ha aggiunto inizialmente elementi di incertezza e di apparente debolezza. Ma pian piano lo spettacolo ha preso forma e la memoria ha assunto il controllo della nave. E quella che poteva sembrare una scelta bizzarra, con l'adozione del sardo come lingua dominante (il 99% dello spettacolo è in limba), si è rivelata per me una delle cose più belle degli ultimi anni.
Sono davvero immensamente grato a Carla per aver creduto in me e per avermi coinvolto e incoraggiato. L'esperienza teatrale che è nata da questo progetto a mio modo di vedere è stata straordinariamente intensa e disperatamente bella.
Ma c'è di più. Se in un mondo globalizzato le lingue minoritarie vengono considerate superflue, perché poco funzionali al consumo, quello che si perde con la loro estinzione è un patrimonio immenso. Un patrimonio immateriale fatto non solo di parole, ma di proverbi, epiteti canzonatori, doppi sensi densi di humor. Cosa si perde chi non sa cosa è il “color'e cani fuendi”? Quali sono i valori nascosti dentro l'appellativo Tziu o Tzia? Come dar torto a espressioni come "Chini cummandara mali cummissu mellus chi du fazza issu"?
Aggiungo che in questa operazione si è cercando di usare, rispetto al testo originale, un sardo ripulito e corretto, frutto di una seria ricerca condotta da Carla Orrù, con la nostra collaborazione.
Per queste ragioni penso che aver potuto partecipare al progetto di portare in scena queste antiche fiabe sia stata per me una fortuna immensa. Sì, mi sono trovato nel momento giusto al posto giusto.
La mia gratitudine va anche a Rita Atzeni (e all'associazione il Crogiuolo) che ha accolto il progetto di Carla e lo hanno materialmente portato in scena.
E non posso dimenticare gli incoraggiamenti e l'aiuto che ho ricevuto dalle altre due attrici, Rita Pau e Raffaelangela Pani, le quali come me hanno creduto immediatamente in questo progetto di Carla Orrù.
Così i momenti vissuti per tre giorni di seguito con lo spettacolo “Contus po si spassiai e contixeddus po si stentai” sono stati veramente intensi.
A partire dal debutto, avvenuto l'11 giugno a Quartucciu, che ha visto l'esplosione della felicità creativa di noi quattro tra gli alberi di questo meraviglioso orto-giardino Mariposa de Cardu...
Mariposa de Cardu, 11 giugno 2024 |
e poi la prima in teatro il 12 giugno a "Casa Saddi" (Cagliari) all'interno della rassegna di teatro per ragazzi
"Contus po si spassiai e contixeddus po si stentai", Casa Saddi, 12 giugno 2024 |
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