Il fruscio degli eucalipti di Maria Grazia Zedda: un grande romanzo di formazione

Ho letto il romanzo d'esordio di Maria Grazia Zedda con piacere e vivo interesse. Apprezzo i romanzi di formazione quando sono privi di retorica e devo dire che Il fruscio degli eucalipti (Il Maestrale, 2022) non ha deluso le mie aspettative. Ho vissuto ogni pagina come un film, ho ascoltato i personaggi parlare, ho provato emozioni vere. E soprattutto ho riconosco dentro quelle pagine la forza della vita: l'amicizia, i legami familiari, la passione, le incertezze, le soddisfazioni, le imperfezioni, le paure, le lacrime, le risate. Dentro ci sono persone serie, solidali, inclusive, che incoraggiano e rendono la vita piacevole e degna di essere vissuta. E ci sono persone odiose, inadeguate, ossessive, che ostacolano il percorso di trasformazione della protagonista. Una trasformazione che forse coincide con quella che il poeta canadese Alden Albert Nowlan descrive semplicemente così:

Il giorno in cui il bambino si rende conto che tutti gli adulti sono imperfetti, diventa un adolescente; il giorno in cui li perdona, diventa un adulto; il giorno che perdona se stesso, diventa un saggio.



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