La fantascienza per sognare e comprendere. Daniele Barbieri a Cagliari

La fantascienza per sognare e comprendere

C'è qualcosa in comune tra pedagogia e fantascienza? Tra costruire futuri e immaginarli? Un pedagogista (Raffaele Mantegazza) e un esperto di fantascienza (Daniele Barbieri) hanno provato a indagare questo stretto confine e il frutto della loro ricerca è nel libro “Quando c'era il futuro. Tracce pedagogiche nella fantascienza” (Franco Angeli, 125 pagine, 16 euro). Tema centrale: il gioco di immaginare futuri, tecnologie e mondi lontani dalla nostra esperienza può aiutare a spalancare porte che, solitamente, sono chiuse. E stimolare a ragionare sulle nostre responsabilità verso i nostri simili e il pianeta. Il libro è stato presentato da Daniele Barbieri e Federico De Virgiliis, regista e appassionato di fantascienza, alla Vetreria di Pirri, per il progetto “Libri in scena”.
Ma cosa c'è di tanto interessante nella fantascienza? «Da sempre - spiega Barbieri - siamo combattuti tra paura e desiderio, in misura variabile secondo il momento storico e altri fattori legati alle persone. Oggi la paura del futuro sta diventando paralizzante. Dal punto di vista pedagogico è molto interessante capire come ci si può preparare ad affrontare queste situazioni, e la fantascienza sembra uno strumento adatto. In Francia e altrove la fantascienza è studiata proprio per la sua capacità di addestrarci su possibili nuovi scenari. In fondo aveva ragione Theodore Sturgeon: lo scopo della fantascienza è svegliare il mondo sull'orlo dell'impossibile e, nel bel mezzo di una storia, cercare di scoprire qualcosa di nuovo, con la passione dello scienziato che esamina il suo esperimento o di un amante che guarda la donna amata».
Chi era Damiano Malabaila, autore citato nella presentazione?
«È stato uno dei più importanti scrittori italiani del Novecento e i suoi racconti rivelano una capacità di immaginare l'orlo del possibile davvero fuori del comune. Ma per un pregiudizio tutto italiano contro quella che oggi chiamiamo Science Fiction quell'autore, che in realtà si chiamava Primo Levi, non poteva essere anche uno scrittore di testi fantastici».
La fantascienza per affrontare la paura?
«Oggi che non c'è più voglia di sognare e la paura del futuro diventa paralizzante la buona fantascienza ci può aiutare a riprendere a sognare. L'esempio che ho portato a Cagliari è la trilogia di Robert Saywer, pubblicata da Urania: “WW3: Risveglio”, “WW3: In guardia”, “WW3: La mente”. La trama è semplice: all'interno del world wide web si sviluppa Webmind, un'entità immateriale e intelligente. Soggiogherà il genere umano o diventerà il suo più fedele alleato? Saywer, che pure non è un ingenuo e ha ben presente i rischi del presente, sceglie il lieto fine. Io sono assai sorpreso che molte persone considerino pericoloso seguire Sawyer. Come se tutti si aspettassero il finale di devastazione e sangue: per me questa visione cupa è un freno al pensiero e all'azione».

Andrea Mameli
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L'Unione Sarda, Cultura, 4 Novembre 2013


Daniele Barbieri e Federico De Virgiliis alla Vetreria di Pirri il 2 Novembre 2013.

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