03 ottobre 2006

Diffusione della cultura scientifica: un convegno a Pula (Cagliari).

bambini in uno science center americano
La necessità di una diffusione capillare della cultura scientifica cattura raramente l'interesse della stampa e dei politici. Quasi sempre in occasione della pubblicazione di dati negativi, in relazione alla scuola italiana, oppure della carenza di vocazioni in discipline scientifiche o ancora in prossimità di elezioni o referendum. E puntualmente si evidenzia la carenze, l'impreparazione, l'inadeguatezza del nostro Paese. Le, numerose, punte di eccellenza vengono offuscate dalle, più notevoli, carenze. Un pochino è come occuparsi degli incendi estivi in piena estate. O chiudere la stalla con i buoi già a spasso.
Per fortuna in Italia, grazie alla passione, alla lungimiranza e alla professionalità di esperti del settore, amministratori, docenti e ricercatori, da alcuni anni si stanno moltiplicando esperienze che possono contribuire a contrastare l'analfabetismo scientifico. In particolare i Festival della scienza, come quelli di Bergamo, Genova, Perugia, i Centri della Scienza, come quello di Napoli, o altri luoghi significativi: il Planetario di Roma, ApritiCielo di Torino, il Museo della scienza del Balì (Saltara, PU), la Città dei bambini e dei ragazzi di Genova.
HandsOn center, Irving, Texas (Usa)
A Pula (Cagliari) nel parco scientifico e tecnologico Polaris, il 10 ottobre, saranno presentate alcune esperienze condotte in Italia (Manuela Arata per Genova e Paola Rodari per Saltara) e si tenterà di raccogliere da parte degli amministratori locali qualche impegno verso la nascita di un coordinamento delle iniziative locali (tavola rotonda delle 11:30 "Un centro della scienza in Sardegna: una scommessa importante per il territorio"). Nella tavola rotonda del pomeriggio ("Il coordinamento delle strutture scientifiche regionali per la diffusione della cultura scientifica e tecnologica", 16:30) attraverso il confronto tra rappresentanti di istituzioni di ricerca presenti in Sardegna si cercherà di innescare un processo di collaborazione reciproca e di "messa in rete" delle risorse.

Programma del convegno (file Pdf) (10 ottobre 2006, Polaris, Pula, auditorium Edificio 2)

Per approfondire: Nascita di uno science centre. Fenomenologie italiane, di Paola Rodari (Journal of Science Communication, 2 2006).

01 ottobre 2006

Retrocomputing: quando collezionare non è solo un gioco


Ridare vita a macchine fuori produzione da decenni, mantenere funzionanti hardware e software di assoluta rarità, giocare con marzianetti in bianco e nero nell'era del videogame. Ma la passione per il Retrocomputing a volte può significare qualcosa in più. Ad esempio nel caso di indagini rese complicate, se non impossibili, dalla presenza sulla scena del crimine da computer di altre epoche. E' accaduto recentemente in Austria, dopo la fuga di Natascha Kampusch: una parte della storia di Wolfgang Priklopil potrebbe essere celata in alcune audiocassette e dischetti da 5,25 pollici. Ovvero la memoria del Commodore 64.

A complicare la situazione è anche il fatto che il C64 non utilizza lo standard di codifica caratteri ASCII ma il PETSCII.

Kidnapper's retro computer offers scant clues The Guardian (September 5, 2006)

Commodore 64 (Wikipedia)