27 dicembre 2008

One Laptop Per Child. A message from John Lennon.

A message from John Lennon by OLPCFoundation
OLPC is a community-driven project that has designed the XO laptop to help children learn, and to tap into our innate capacity to share and create. The XO is rugged and ideal for outdoor classrooms and harsh environments. Its ultra-low-power design means it can be charged by the Sun.

24 dicembre 2008

L'uomo che consuma nell'inquietudine della società liquida (L'Unione Sarda, 24 dicembre 2008)

erickson Si inseguno nei fast food, si cercano con gli sms, si trovano su facebook, si perdono nei centri commerciali, si riconoscono nelle pubblicità. Sono gli umani moderni, la “società liquida”, come la definisce il sociologo polacco Zygmunt Bauman nel volume «Homo consumens. Lo sciame inquieto dei consumatori e la miseria degli esclusi» (Erickson, 2007, 101 pagine, 10 euro). Bauman esplora l’agire umano (presumibilmente) libero e quindi terribilmente fragile, scavando impietoso fino al nocciolo del problema: l’insoddisfazione. Un problema che viene affrontato, in questi giorni, con la corsa ai regali, spesso trasformata da genuino scambio d’affetto in fattore di pressione sociale completamente spoglio di ogni spontaneità.
«La società dei consumatori – scrive Bauman nel capitolo “Lo sciame inquieto” – aspira alla gratificazione dei desideri più di qualsiasi altro tipo di società del passato, ma tale gratificazione deve rimanere una promessa. Il desiderio deve rimanere insoddisfatto perché finché il cliente non è soddisfatto sentirà il bisogno di acquistare qualcosa di nuovo e diverso».
Ecco spuntare un mare di frustrazioni: «Impegnati a guadagnare di più. Per potersi permettere le cose di cui sentono di aver bisogno per il proprio benessere, le donne e gli uomini di oggi hanno meno tempo per la reciproca empatia, e per confrontarsi apertamente, sia pure, talvolta, in modo sofferto e faticoso, sui reciproci problemi e fraintendimenti; meno ancora avranno tempo per risolverli». Così, a chiudere la spirale consumistica, uomini e donne cercano di rimediare la carenza di attenzione regalando qualcosa, cioè “materializzando” il proprio amore.
Ma l’insoddisfazione permanente, oltre al consumo compulsivo trova rassicurazione (temporanea), anche con altri metodi. Quali? Ce lo spiega la psicoanalista newyorkese Louise J. Kaplan nel volume «Falsi idoli. Le culture del feticismo» (Erickson, 2008, 184 pagine, euro 21,50).
«Tutti gli oggetti materiali – spiega l’autrice – che sono tenuti in alta considerazione e che sono ricercati come se non si potesse farne a meno sono feticci». L’elenco comprende ovviamente i cellulari e loro accessori, gli iPod, i SUV, i tatuaggi, ma anche gli utensili da cucina e le borse di Prada: tutte cose incaricate di colmare il doppio vuoto: quello dell’identità e quello delle relazioni. Louise J. Kaplan analizza anche la teoria del feticismo delle merci di Marx e alcuni aspetti distruttivi del progresso tecnologico. E, come in una raccolta differenziata del buongusto, cadono nel cassonetto dei feticci anche l’uso del corpo femminile nel cinema e nella televisione, la riduzione del confine fra umani e robot e il travaso di modelli (superficiali) dai reality show alle vite reali. Ma, per fortuna, non tutti i feticci vengono per nuocere: «la strategia feticista – conclude l’autrice – non è né completamente buona né completamente cattiva perché serve anche a proteggerci dalla violenza della distruzione».
La lettura dei due volumi potrà aiutare a decodificare, e quindi a vivere meglio, l’attuale atmosfera da felicità forzata e le continue sollecitazioni mediatiche e pubblicitarie che spingono all’acquisto e al soddisfacimento di bisogni creati apposta per le festività natalizie.
ANDREA MAMELI

23 dicembre 2008

Premio per la creatività, fra tradizione e innovazione

lana di pecora sarda Archimede Webzine, 23 dicembre 2008
La lana di pecora si aggiudica il Premio Innovazione Amica dell'ambiente 2008: è accaduto a Milano, il 25 novembre 2008, nella sala Pirelli della Regione Lombardia. I prodotti naturali termoisolanti fonoassorbenti di lana sarda al 100% si sono aggiudicati il prestigioso riconoscimento promosso, con il Patrocinio del Ministero all'Ambiente, da Legambiente, Università Bocconi, Politecnico di Milano, Regione Lombardia, Osservatorio Impresa, Giovani Imprenditori Confindustria. I materiali prodotti dall'azienda sarda, pur essendo in commercio da pochi mesi (maggio 2008), sono stati scelti su un gruppo di 150 concorrenti.
I prodotti Edilana ideati e realizzati in Sardegna, senza godere di finanziamenti pubblici, nascono dalla stretta relazione fra saperi locali e competenze tecnologiche avanzate. Il prodotto Edilana nasce anche sulla scorta delle iniziative promosse dalla Banca del Tempo di Guspini, attraverso una seria valorizzazione dei saperi locali e basandosi su investimenti di imprenditori locali. Grazie alla lana di pecora la Banca del Tempo ha realizzato i giardini di vicinato conquistando nel 2000 il Premio delle Città Sostenibili delle bambine e dei bambini promosso dal Ministero all’Ambiente. Per creare cascate di piante sulle facciate delle case con edilana occorre solo acqua piovana, dato che il nutrimento viene ceduto dalla lana: trattandosi di pecora lattifera il mantello dell'animale è ricco di sostanze nutritive per le piante.
L'impiego di questi materiali nell'edilizia garantisce isolamento termico e acustico al riparo da problematiche, come le allergie, cui si presta sempre maggiore attenzione. La lana è inoltre ignifuga (brucia a 660 gradi) e risulta inattaccabile dalle muffe. E se si considera che con la creazione della lana si riducono drasticamente i fattori negativi legati alla produzione delle materie sintetiche, come il consumo di combustibili fossili e la produzione di anidride carbonica, non si può fare a meno di notare l'importanza di questo tipo di scelte. Le economie sostenibili basate sulla lana sarda marchiata Edilana sono state oggetto di una tesi di laurea discussa alla facoltà di economia dell'Università di Cagliari il 15 dicembre 2008. "I prodotti Edilana - si legge nel sito - necessitano di un dispendio energetico di produzione bassissimo (pari solo al 3% rispetto alla produzione degli altri materiali coibenti)". Ma la lana sarda diviene protagonista anche di altre iniziative, come il progetto di architettura sonora "Nodas", che rappresenterà la creatività italiana alla prestigiosa rassegna International Design Festival di Melbourne 2009, organizzata annualmente dal National Design Centre australiano. E il progetto "Teatri di Danza e di Lana di pecora" (svoltosi nel dicembre 2008 a Cagliari, Quartucciu, Porto Torres, Serrenti, Tempio, Nuoro): che ha portato in scena gli artisti Rossana Luisetti, Ignazio Nurra, Valentina Puddu, Giuseppe Tuveri, Guido Tuveri con la produzione del Balletto di Sardegna "Su muccadori de sa sposa". Durante lo spettacolo alcune donne di Iglesias e di Guspini guidate da Daniela Ducato di Edilana hanno trasformato le loro mani e i loro corpi in un unico telaio per creare tessuti sonori, impastando insieme fiocchi di lana di pecora sarda colorati con le terre del Parco Geominerario e con le erbe selvatiche, i frutti, gli ortaggi del Medio Campidano.
Le attività del progetto Edilana hanno contribuito anche alla riabilitazione della pecora dal manto nero. L'espressione polirematica "pecora nera" indica in molte culture un soggetto che si distingue, in maniera negativa, dal gruppo, tuttavia la lana bianca è frutto di una millenaria opera di selezione genetica: i capi albini (bianchi) erano privilegiati in quanto la loro lana è più facilmente colorabile. Oggi, con il riconoscimento dell'utilità della lana nera naturale (come prodotto commerciale) e dell'importanza della biodiversità (come patrimonio genetico da salvaguardare) la pecora nera sta meritando l'attenzione di cui non ha goduto per secoli. Le qualità della lana di pecora nera sono rilevanti (uncinatura molto ricca e sinuosa, spiraliforme e una grande presenza di giarre, spiega il sito edilana.com). Queste caratteristiche permettono di allargare la coibentazione degli edifici anche alle coperture a verde e per mantenere un adeguato livello di umidità nei giardini e negli orti verticali.
Andrea Mameli, Giornalista scientifico