Ma il merito di Maria Rosaria Manunza, coordinatrice della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Sardegna, non si limita ad aver condotto accurate campagne stratigrafiche dal 1998 al 2003 rinvenendo bronzetti, spade e lingotti di rame a forma di pelle di bue (“peau-de-boeuf” o “ox-hide”), una testa di guerriero nuragico, in bronzo, lunga 8 centimetri. E poi più di duemila frammenti ceramici tra cui un contenitore per unguenti fusiforme e una testina fittile raffigurante un viso femminile (forse Demetra), insieme a una moneta punica (quarto secolo a. C.) e due monete romane (terzo secolo a. C.). Il merito dell'archeologa è anche quello di aver raccolto tutto questo lavoro in un libro perché è importante che di un sito archeologico non si conoscano solo i reperti ma anche il metodo di lavoro, gli strati studiati e le tecniche utilizzate.
Per chi ha conosciuto il pozzo sacro di Ballao, sfogliare questo libro è particolarmente emozionante. Per le splendide foto (straordinarie quelle che ritraggono i resti di bronzo e i lingotti) e per i disegni (utilissimi per collocare mentalmente le cose e i luoghi al loro posto). Ma anche per i testi, redatti con rigore scientifico ma carichi di tutto quel fascino che solo l'archeologia è in grado di regalare: “Dobbiamo immaginare il pozzo – scrive l'autrice nelle conclusioni – nel periodo del suo massimo splendore, adorno di spade votive, che, in caso di rottura, venivano accantonate, insieme agli altri oggetti rotti e agli scarti, come bronzi da rifondere, il tutto conservato sotto la protezione della divinità, nel posto ad essa più sacro, all'interno del recinto del tempio.”
Il volume è arricchito dalle analisi tacheometriche effettuate sulle ceramiche e sulle ossa degli animali da ricercatori del CNR e dell´Università di Cagliari.
Funtana Coberta. Tempio nuragico a Ballao nel Gerrei. Maria Rosaria Manunza. Ed. Scuola Sarda, 2011, 308 Pagine, 30 €
Andrea Mameli
(L'Unione Sarda, inserto Libri, 13 Ottobre 2012)