14 settembre 2013

Nuovo indicatore di innovazione proposto dalla Commissione Europea

Il nuovo indicatore proposto dalla Commissione Europea misura in che percentuale le idee provenienti da settori innovativi riescono a raggiungere il mercato.
E misura anche quanto queste idee riescono a creare migliori (nel documento ufficiale c'è scritto proprio "migliori"!) posti di lavoro in Europa.
I Paesi dell’UE in cima a questa classifica (grafico sotto) basano la propria forza sui seguenti fattori: un’economia con molti settori a elevata intensità di ricerca, aziende innovative in rapida crescita, un numero elevato di brevetti e competitività delle esportazioni.
Lo spettro dei risultati dell’innovazione è vasto e molto articolato. L’indicatore proposto si basa su quattro fattori:

1) inovazione tecnologica misurata in base al numero di brevetti;
2) occupazione in attività ad alta intensità di conoscenza, in percentuale rispetto all’occupazione totale;
3) cpetitività dei beni e dei servizi a elevata intensità di conoscenza, basata sul contributo della bilancia commerciale dei prodotti ad alta e media tecnologia al totale della bilancia commerciale e sulla quota rappresentata dall’esportazione di servizi ad alta intensità di conoscenza rispetto al totale dei servizi esportati;
4) occupazione nelle imprese in rapida crescita in settori innovativi.

La strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva si basa su cinque indicatori principali, uno dei quali consiste nel migliorare le condizioni della ricerca e dello sviluppo, con l'obiettivo di portare al 3% del PIL gli investimenti pubblici e privati combinati.

Andrea Mameli. blog linguaggio macchina, 14 Settembre 2013


Measuring innovation output in Europe: towards a new indicator (13/9/2013) [Pdf]

Il comunicato stampa della Commissione Europea (13/09/2013)

12 settembre 2013

Frammenti di notte, di stelle e di note

Buongiorno Notte, gli astri tra scienza, musica e poesia è il titolo dell'esperimento di Gisella Vacca (regista, attrice, cantante) andato in scena ieri sera al Ghetto di Cagliari (regia del suono: Giorgia Mascia; luci: Paolo Sprega; organizzazione: Sirio Sardegna Teatro).
Le parole declamate e cantate da Gisella Vacca hanno toccato le corde emotive. E le note del pianoforte, suonato da Nicola Meloni, hanno fornito la giusta e piacevole ambientazione.
Ecco un piccolo assaggio (mancano gli applausi: sarà per il prossimo video!)...
Gli inserti scientifici dell’astrofisico Manuel Floris hanno ricollocato le stelle e i pianeti nella loro reale posizion, anche grazie al percorso storico che andava dal Neolitico ai giorni nostri.
Il desiderio di avventurarsi ai confini della conoscenza è una delle caratteristiche comuni tra artisti e scienziati, con domande, risposte, dubbi, provocazioni, emozioni.
Manuel ha chiuso il suo intervento (prima di uscire a osservare la luna e le stelle con il telescopio) annunciando il passaggio di una cometa, tra fine ottobre e inizio novembre... quindi spero che l'esperienza si possa ripetere presto!

Andrea Mameli, Blog Linguaggio Macchina, 12 Settembre 2013

11 settembre 2013

Esperienze divulgative. Pietro Olla all'Isola di Einstein.

Più di 5 mila persone per l'edizione 2013 dell'Isola di Einstein, la prima rassegna internazionale di spettacoli scientifici in italia, organizzata da Perugia Science Fest, Psiquadro, Provincia di Perugia.
Dal 7 all'8 Settembre sono stati venduti 3500 biglietti, ai quali vanno aggiunti i bambini sotto i 6 anni, trasportati gratuitamente dai battelli di Umbria Mobilità, e le famiglie che hanno raggiunto l’isola del lago Trasimeno con le proprie barche.
Ha partecipato anche l'amico Pietro Olla, al quale ho chiesto di raccontare la sua esperienza ai lettori e alle lettrici del blog Linguaggio Macchina.
Pietro, cos'è l'Isola di Einstein?
«Si tratta di un festival di Scienze molto particolare. Si svolge tutto in un'isoletta al centro del lago Trasimeno. Decine e decine di performances artistiche e didattiche da tutto il mondo, per due giorni alla presenza di 5000 visitatori spettatori. Tutto gratuito e all'aria aperta. Tra scienza e spettacolo. La formula è molto simile a quella di un busker festival, con artisti di strada, circensi e raccontastorie, animatori e clown. I contenuti sono tutti scientifici e legati a fenomeni e discipline tecniche».
Cos'hai presentato?
«Il solito Professor Pietrosky, il mio spettacolo che non smette di crescere e darmi grandi soddisfazioni. Sono ormai 8 anni che mi esibisco con la bicicletta Raffa in giro per festival scientifici e manifestazioni culturali, in Sardegna, Italia ma anche in Europa, Asia e Africa... Ogni volta è come la prima volta.. è la parte più faticosa della mia carriera ma anche la più ricca di soddisfazione e adrenalina...».
Prossima trasferta?
«Il 27 Settembre, in occasione della Settimana della Scienza, sarò con AgoràScienza, l'Università di Torino, alla facoltà di Agraria di Cuneo».
 
Andrea Mameli Blog Linguaggio Macchina 11 Settembre 2013

08 settembre 2013

Storie di penultiumi, tra emozioni e valori, nel romanzo di Francesco Abate "Un posto anche per me"

C'è chi si interessa alle vite degli ultimi, chi dei primi. Un posto anche per me, l'ultimo romanzo di Francesco Abate, racconta invece la storia dei penultimi.
Il protagonista è Peppino: uno che consegna pasti a domicilio viaggiando in autobus nella lunga notte romana. Uno che  osserva e si fa un'idea su tutto quello che lo circonda. Uno che pensa e poi racconta, con le sue scale di priorità, le sue paure, le sue speranze. E i suoi ricordi. Abate sa usare le parole come il barbiere sa maneggiare le forbici e così i ricordi diventano patate di mare: «I ricordi sono i miei compagni di viaggio. A volte se ne stanno sul fondo, altre volte tornano a galla come le patate di mare. Dove stanno le patate di mare prima di andare a riposare sulla spiaggia? Prima di essere prese a calci, lanciate per scherzo o usate per fare il naso delle sculture di sabbia? Nessuno lo sa. Cosí è per i pensieri del passato. Stanno lí appostati, come cane Tobia, ma non puoi prevedere quando e perché torneranno a morderti».
La vita di Peppino ti entra nella testa e ti immagini quei tragitti nei viali di Roma, con quegli autobus che Francesco Abate ha realmente studiato per mesi, viaggiandoci di notte come i suoi personaggi.
Ti immagini quelle strane consegne del "Nuraghe blu" nelle case lussuose e nelle ville del "quartiere bene", con il dee-jay che interrompe la festa per annunciare: «È arrivato il vascello di Capitan Peppino!».
Ti immagini quella storia con Marisa e il rapporto con il babbo, lo zio e le nonne.
Ti immagini le altre caratteristiche che aiutano a inquadrare i personaggi, come il loro alito, l'odore della pelle o le "puzze al cherosene".
E ti rimangono impresse le parole messe in bocca, o in mente, ai personaggi: «Me l'ha insegnato Babbo: la musica parla all'anima»; «Uno magro e scuro mette paura. Uno grassotto e color maialino mette serenità»; «È l'omologazione che ci ha condannato».
Non vado oltre perché non voglio anticipare altro del romanzo di Francesco Abate. Aggiungo solo che questo libro emoziona, diverte e fa pensare. E, in fondo, anche i penultimi saranno primi.
Voglio concludere tentando artificiosamente di attribuire a questo libro un ulteriore valore. Un valore potenziale, perché non è detto che possa attecchire con tutti. Ma un valore vero, perché pensare a uno come Peppino come a una persona in possesso di una propria interiorità, di un proprio repertorio di esperienze, sentimenti e passioni, può arricchire la nostra comprensione degli altri. E se è vero, come insegna la cosiddetta "teoria della mente", che la capacità di comprendere il pensiero degli altri ci permette di dare un senso alle nostre esperienze sociali, allora Un posto anche per me potrebbe rivelarsi qualcosa di più di una piacevole lettura.
Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina, 8 Settembre 2013

P.S. Il libro mi è piaciuto molto. E non solo perché è ambientato (parzialmente) a Cagliari.

Le prime 12 pagine del romanzo (Einaudi, 2013, 222 pagine, 17 euro e 50 centesimi).