Exmà, Cagliari - #tuttestorie13 - forme e colori
05 ottobre 2013
04 ottobre 2013
Tuttestorie: Stefano Bartezzaghi e il rebus della creatività
«Per me la creatività è una mitologia. I miti possono essere contraddittori e la creatività è fatta di contraddizioni».
Stefano Bartezzaghi non si perde in grandi giri o in piccole ipocrisie e va dritto al cuore: «Io non credo tanto alla creatività». Ma per un enigmista colto e ironico anche un'affermazione chiara e semplice come questa può celare qualche tranello. Ci pensa l'ottimo Celestino Tabasso, in veste di moderatore effervescente naturale (che sembra un ossimoro ma è vero) a ricondurre a casa il maestro, con una domanda cruciale: cosa imparano gli allievi di Bartezzaghi?
«Cerco di dare uno sguardo critico, parola forse non molto amata oggi. Quest'anno parlerò molto di 8 ½ è un film che ho rivisto da poco e anzi per qualche giorno ho pensato che il film fosse tratto dal mio libro. Poi, passata la sbornia, ho inquadrato la storia del regista che non sa più che film sta girando e ho deciso di usarlo come filtro per analizzare la creatività».
Ma non finisce qui: «Oggi gli oggetti ci chiedono di essere usati in modo creativo. Gli oggetti sono diventati delle storie e ci invitano a cercare il nostro percorso dentro le loro narrazioni. Non siamo più fruitori passivi: tutto quanto ci dice "prendimi e stai bene"».
L'ultima domanda di Tabasso è quella che forse tutti attendevano, non in quanto ultima (perché la serata era piacevole) ma in quanto attesa (perché una domanda cruciale ci vuole sempre): «Sei una sentinella della lingua: qual'è la novità più brutta?»
Bartezzaghi: «Adultescente. Fa proprio schifo ma la userò in un cruciverba».
Andrea Mameli
Blog Linguaggio Macchina
4 Ottobre 2013
P.S. Adultescente [Treccani, Neologismi (2008)]
adultescente s.m. e f. Persona adulta che si comporta con modi giovanili, compiacendosi di ostentare interessi e stili di vita da adolescente.
Stefano Bartezzaghi non si perde in grandi giri o in piccole ipocrisie e va dritto al cuore: «Io non credo tanto alla creatività». Ma per un enigmista colto e ironico anche un'affermazione chiara e semplice come questa può celare qualche tranello. Ci pensa l'ottimo Celestino Tabasso, in veste di moderatore effervescente naturale (che sembra un ossimoro ma è vero) a ricondurre a casa il maestro, con una domanda cruciale: cosa imparano gli allievi di Bartezzaghi?
«Cerco di dare uno sguardo critico, parola forse non molto amata oggi. Quest'anno parlerò molto di 8 ½ è un film che ho rivisto da poco e anzi per qualche giorno ho pensato che il film fosse tratto dal mio libro. Poi, passata la sbornia, ho inquadrato la storia del regista che non sa più che film sta girando e ho deciso di usarlo come filtro per analizzare la creatività».
Ma non finisce qui: «Oggi gli oggetti ci chiedono di essere usati in modo creativo. Gli oggetti sono diventati delle storie e ci invitano a cercare il nostro percorso dentro le loro narrazioni. Non siamo più fruitori passivi: tutto quanto ci dice "prendimi e stai bene"».
L'ultima domanda di Tabasso è quella che forse tutti attendevano, non in quanto ultima (perché la serata era piacevole) ma in quanto attesa (perché una domanda cruciale ci vuole sempre): «Sei una sentinella della lingua: qual'è la novità più brutta?»
Bartezzaghi: «Adultescente. Fa proprio schifo ma la userò in un cruciverba».
Andrea Mameli
Blog Linguaggio Macchina
4 Ottobre 2013
P.S. Adultescente [Treccani, Neologismi (2008)]
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03 ottobre 2013
Instagram a tavola può aiutare a dimagrire? Uno studio pubblicato sul Journal of Consumer Psychology
Guardare molte fotografie di alimenti aumenta il senso di sazietà: a questa conclusione sono giunti Ryan Elder, Jeff Larson (docenti di marketing alla Marriott School of Management della Brigham Young University) e Joseph Redden (Università del Minnesota) dopo aver analizzato il comportamento di un campione di 232 volontari. La ricerca, che classifica questo comportamento come food-photo phenomenon, è consistita nel far osservare a metà dei partecipanti 60 foto di dolci, e altrettante di alimenti salati alla restante metà del campione. Dopo aver attribuito un voto a ciascuna immagine, classificandola dalla più alla meno appetitosa, ai volontari sono state fornite noccioline salate per valutare la maggiore o minore propensione a mangiarle. Le persone che avevano osservato cibi salati non risultavano particolarmente attratti delle noccioline e questo ha portato i ricercatori a concludere che i soggetti si ritenevano sazi non tanto di noccioline quanto della loro rappresentazione visiva.
Andrea Mameli
Blog Linguaggio Macchina
3 Ottobre 2013
Lo studio è stato pubblicato il 14 Settembre 2013 sulla rivista Journal of Consumer Psychology con il titolo "Satiation from sensory simulation: Evaluating foods decreases enjoyment of similar foods".
Andrea Mameli
Blog Linguaggio Macchina
3 Ottobre 2013
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BYU research finds that looking at too many pictures of food can actually make eating that type of food less enjoyable (Source: Brigham Young University) |
Lo studio è stato pubblicato il 14 Settembre 2013 sulla rivista Journal of Consumer Psychology con il titolo "Satiation from sensory simulation: Evaluating foods decreases enjoyment of similar foods".
Abstract
We
demonstrate in two studies that people get more satiated on a food
after repeatedly rating or choosing among similar foods shown in
pictures. Repeated evaluations of food apparently have an effect similar
to actual consumption—decreased enjoyment of foods that share a similar
taste characteristic (i.e., sensory-specific satiety). We provide
mediation evidence to show that satiation manifests because considering a
food engenders spontaneous simulations of the taste of that food item,
which by itself is enough to produce satiation. These findings establish
sensory simulations as an important mechanism underlying satiation, and
provide behavioral evidence that simple evaluations can produce
sensory-specific satiety.
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02 ottobre 2013
SRT e il segreto dei movimenti precisi
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SRT 2 ore prima della cerimonia inaugurale 30/9/2013 |
Ma la costruzione di SRT ha richiesto enorme precisione per garantire l'esecuzione di movimenti dell'intera parabola e di sue componenti.
All'interno del basamento del Sardinia Radio Telescope è nascosta una rotaia di 40 metri di diametro dedicata al puntamento in azimuth: garantisce cioè la rotazione dell'intera struttura (3 mila tonnellate).
La rotaia garantisce un’escursione di 270° e poggia sulle fondamenta del radiotelescopio per mezzo del grout: un cemento con alte prestazioni di resistenza alla compressioned, rinforzato con sottili anelli d'acciaio. Questo movimento può avvenire a una velocità che varia (a seconda del vento) da 0,85 a 0,425 °/sec (gradi al secondo).
La struttura incorpora poi una ruota per il puntamento in elevazione formata da una travatura solidale con lo specchio primario: ruotando intorno all'asse di elevazione consente di puntare la parte superiore dell'antenna (1500 tonnellate), con una velocità massima di 0.5 °/sec (gradi al secondo).
Ci sono altri particolari nascosti: il riflettore primario (la parabola di 64 metri di diametro) non è una lastra unica ma è composto da 1008 pannelli di alluminio che fungono da specchi per la radiazione elettromagnetica in arrivo sul radiotelescopio. Gli specchi sono sostenuti da una travatura reticolare (visibile nella struttura posteriore di SRT) e vengono mossi da 1116 attuatori elettromeccanici, allo scopo di compensare gli effetti gravitazionali e le modifiche causate dalle dilatazioni termiche e dalla pressione del vento, che portano a una generale deformazione della struttura dell'antenna, con conseguenti errori di puntamento e variazioni nella geometria del sistema.
Andrea Mameli Blog Linguaggio Macchina 3 Ottobre 2013
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01 ottobre 2013
La danza del Sardinia Radio Telescope
Inaugurazione SRT, Sardinia Radio Telescope: rotazione della parabola con sottofondo musicale di launeddas.
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30 settembre 2013
SRT: anche la scienza ha bisogno di sogni
Qualcosa di simile è accaduto, e sta accadendo, con il Sardina Radio Telescope, inaugurato oggi nella spianata di Pranu Sanguni, a 40 chilometri da Cagliari. Un sogno condiviso inizialmente da poche persone che ora è diventato un gigantesco orecchio d'acciaio puntato verso lo spazio. Un sogno che si avvera.
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SRT avvolto nella nebbia, 30 Settembre 2013 (ore 8:15) |
Ho provato, una volta tanto, a sondare non i contenuti scientifici ma la dimensione emotiva con brevissime interviste a tre protagonisti della gigantesca operazione: Andrea Possenti (direttore dell'Osservatorio Astronomico di Cagliari), Nichi D’Amico (Direttore del
progetto Sardinia Radio Telescope), Giancarlo Setti (INAF, Bologna):
Andrea Mameli Blog Linguaggio Macchina 30 Settembre 2013
Lo streaming della cerimonia d'inaugurazione
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29 settembre 2013
Notte dei ricercatori 2013: Gian Luigi Pillola ricorda Alberto La Marmora.
Alberto Ferrero La Marmora (1789-1863), il celebre autore della Carta dell'Isola di Sardegna, è stato ricordato a Cagliari, il 27 Settembre 2013 nel corso della Notte dei Ricercatori dal paleontologo Gian Luigi Pillola.

Mio padre ha letto e riletto quel libro non so quante volte. E mi ha parlato spesso di come La Marmora descriveva le zone in cui lui è nato (e in cui ho trascorso lunghe e piacevoli vacanze estive): Perdasdefogu e dintorni. Di conseguenza credo di essere cresciuto nel mito di questo grande ricercatore. Anche per questa ragione ho apprezzato molto le parole di Gian Luigi Pillola, l'altra sera al Dipartimento di Scienze della Terra.
Gian Luigi Pillola riassume così le qualità di La Marmora: «Poliedrico, appassionato, capacità di lavorare in gruppo, contatti scientifici nazionali e internazionali, grandi pubblicazioni monografiche in lingua straniera.»
Ho catturato la presentazione di Gian Luigi Pillola dell'altra sera in questo video:
Andrea Mameli Blog Linguaggio Macchina 28 Settembre 2013
La "Collezione Lamarmora" costituita dalle rocce e dai fossili raccolti in Sardegna, quale esistono due copie identiche: una è custodita a Torino e l'altra a Parigi.
Amici Geo-Musei UniCa
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