21 dicembre 2013

Tre studenti sardi alle Olimpiadi di Astronomia

L'Osservatorio Astronomico di Cagliari comunica che tre studenti sardi hanno raggiunto la Fase Interregionale delle Olimpiadi di Astronomia.
In tutta Italia hanno partecipato 624 studenti, più della metà dei quali sono riusciti a qualificarsi per le fasi interregionali il programma il 17 febbraio 2014.
Gli studenti sardi ammessi alle prove di febbraio sono: Emanuela Gamboni (Liceo Scientifico Emilio Lussu, Sant'Antioco), Marcello Marcello, (Liceo Scientifico Michelangelo, Cagliari), Daniele Spano (Liceo Scientifico Guglielmo Marconi, Sassari).
Nel periodo che precede le prove i partecipanti e i loro insegnanti potranno avvalersi dell'aiuto dell'Osservatorio Astronomico di Cagliari.
Ciascuno degli ammessi riceverà due volumi della collana Chiavi di Lettura, dono della casa editrice Zanichelli, che da oltre 6 anni sostiene la promozione culturale attraverso le Olimpiadi di Astronomia.

20 dicembre 2013

C'è un ragno dietro il mistero amazzonico svelato oggi da Wired Science

Ricordate le strutture misteriose scoperte da Troy Alexander in Amazzonia?
Linguaggio Macchina ha dato la notizia il 12 Dicembre 2013:
Condividere le foto sui social può aiutare la scienza? Il caso delle foto di Troy Alexander e le biostrutture misteriose.
Oggi Wired Science svela l'enigma con un articolo di Nadia Drake (giornalista scientifica appassionata di ragni e di stranezze naturali): il colpevole è un ragno!
La spedizione, guidata da Phil Torres, ha messo fine a 6 mesi di ipotesi, foto, congetture.
Ecco il link all'articolo di Wired: We Went to the Amazon to Find Out What Makes These Weird Web-Tower Things





Andrea Mameli
Blog Linguaggio Macchina
20 Dicembre 2013

I primi 5 anni di Linguaggio Macchina al convegno Comunicare la Scienza in Sardegna

Il 14 Dicembre 2013 il blog Linguaggio Macchina ha partecipato al convegno Comunicare la Scienza in Sardegna, in quanto membro della Rete dei Comunicatori della Scienza in Sardegn: Chentu Concas.
Di seguito riporto i numeri dei primi 8 anni del blog, illustrati in quella circostanza:


19 dicembre 2013

La fisica di Santa Claus (infografica)


http://visual.ly/physics-santa

Consigli per usare bene Instagram, da Instagramers Italia


"Le piramidi furono costruite dalla cima", parola di Indiana James.

Per la sua passione per l'archeologia lo chiamano "Indiana James". E lui, Peter James, ingegnere gallese, amministratore delegato di una società specializzata nel restauro di monumenti antichi (Cintec), dopo 18 anni di ricerche e sperimentazioni propone una nuova idea di costruzione delle piramidi.  
E demolisce l'immagine tradizionale: quelle migliaia di uomini impegnati a trascinare milioni di blocchi di pietra. Le piramidi, ha spiegato oggi Peter James a  (BBC), sarebbero state costruite a partire dalla sommità, dall'interno verso l'esterno, con ponteggi di legno e grandi blocchi alla base sulla parte esterna. E blocchi più piccoli per rinforzare e modellare la struttura all'interno.
Secondo James le piramidi sono così alte che le rampe del cantiere sarebbero dovute essere lunghe almeno 400 metri altrimenti sarebbero state troppo ripide per consentire lo spostamento manuale dei blocchi. Peter James ha provato a calcolare il tempo di costruzione di una piramide basandosi sul numero di blocchi e sul tempo stimato di messa in opera. Quello che ha ottenuto è la velocità di posa di ciascun blocco: uno ogni tre minuti.
“I’m going to have war with archaeologists" commenta James in un'intervista pubblicata da South Wales Argus ("Newport engineer's theory on how pyramids were built").
La spiegazione più accurata della teoria di costruzione di Peter James, anche in confronto con le ipotesi tradizionali, la fornisce il Dailymail: "Were the pyramids built INSIDE OUT? Engineer claims ancient Egyptians built burial chamber first and then worked outwards".







Potrebbero essere stati costruiti in questo modo anche i nuraghi?
La parola agli esperti.

Andrea Mameli
Blog Linguaggio Macchina
19 Dicembre 2013

18 dicembre 2013

"I wish this was" e "Before I die I want": due progetti di Candy Chang.

E se si potessero suggerire le proprie speranze per una città? Uno dei modi per farlo può consistere nel lasciare parole (poche) che esprimono un pensiero (piccolo o grande) negli stessi luoghi. Come ha fatto l'artista Candy Chang con il progetto I wish this was a New Orleans, cinque anni dopo la devastazione della città a causa dell'uragano Katrina. Candy ha distribuito scatole di adesivi (la cui colla è sufficientemente debole da non creare danni alle superfici sulle quali vengono attaccati) nei bar, nelle biblioteche, nei negozi. Lo scopo è fornire ai cittadini uno strumento di condivisione della propria idea di città, un'idea non astratta ma estremamente concreta: legata ai luoghi, alle piazze, ai muri e alle strade, un'idea fatta di fantasia e di realtà possibili. 
Candy Chang nel 2012 ha tenuto una conferenza TED (qui il video con sottotitoli in italiano: "Prima di morire voglio") nella quale ha raccontato il suo progetto Before I die I want, che si è concluso con un'enorme installazione contenente 25 mila pensieri sul senso della vita. Notevole.

Qui si seguito le immagini del progetto I WISH THIS WAS:





 
Andrea Mameli
Blog Linguaggio Macchina
16 Dicembre 2013

15 dicembre 2013

Invert Drawing: Brian Lai disegna in negativo

Qui di seguito alcuni esempi di come Brian Lai Malaysia - studente della The One Academy Penang (Malesia) - disegna in negativo.
N.B. Se nutrite qualche dubbio sulla reale bravura di Brian guardate prima questo video: