11 gennaio 2014

Inna Kouper: Science blogs and public engagement with science: a short interview

Writing about science has changed dramatically, in the last 10 years, thanx to blogging and social media. It's very difficult to balance between perks and pitfalls and we are still tryng to orient ourselves. We start with a short interview with Inna Kouper (Indiana University). 
Inna's blog: http://inkouper.blogspot.it/

Inna Kouper wrote an article for the February 2004 issue of JCOM, the open access journal on science communication, titled: "Science blogs and public engagement with science: practices, challenges, and opportunities" and with this abstract:  "Digital information and communication technologies (ICTs) are novelty tools that can be used to facilitate broader involvement of citizens in the discussions about science. The same tools can be used to reinforce the traditional top-down model of science communication. Empirical investigations of particular technologies can help to understand how these tools are used in the dissemination of information and knowledge as well as stimulate a dialog about better models and practices of science communication. This study focuses on one of the ICTs that have already been adopted in science communication, on science blogging. The findings from the analysis of eleven blogs are presented in an attempt to understand current practices of science blogging and to provide insight into the role of blogging in the promotion of more interactive forms of science communication."

Inna Kouper, could you summarize the findings from the analysis of eleven blogs that you have presented in an article for Jcom on three years ago?
«The main findings can be summarized as follows (all concerning 2008, when the data were collected):
- Science blogs were a heterogeneous mix that was hard to characterize as a genre. I saw heterogeneity in sources for posts, topics, authors background and discursive modes of participation.
- I tried to classify modes of participation using the speech act theory and the pragmatics perspective. My catalog of modes of participation consisted of about 50 entries. I didn't see any consisted domination of particular modes across all blogs. I concluded that "Being a more fluid and personal genre of communication, blogs allow for greater variability of expression, and it seems that the authors of science blogs eagerly utilize this fluidity and variability."
- At the same time I did provide examples of several common discursive trends in posts, including reporting, explanations, evaluations. digressions, and insults. In the discussion section I pointed out that these trends may pose a challenge to the public engagement of science, rather than an opportunity.»

Do you think that these findings are stil valid today?
«My sample was small and my main finding was that science blogs are too heterogeneous. They probably still are. I was interested primarily in cataloging modes of participation so that the trends that I saw on a small scale could be verified in a later large-scale, possibly automated, analysis.
At the same time, my conclusions seemed to offend many people and my paper has generated a lot of criticism from bloggers. Some of it was interesting and fair. Some of it was rather petty or insulting, similar to what I saw in my sample. Which, in an anecdotal fashion, argues for the validity of my claims. I'm quite skeptical of the role of science blogs in public engagement of science. At the same time, there are some very good researchers-writers out there who use blogging and other informal channels of communication to advance transparency, reproducibility and meaning in research.»

Do you think to repeat this study?
«I don't think this study needs repetition. I'd be interested in doing a large-scale analysis of science blogs that takes into account my catalog, but also asks better research questions. It probably needs to be a collaborative effort.»

Andrea Mameli, Blog Linguaggio Macchina

10 gennaio 2014

Micro pale eoliche per ricaricare il cellulare? Il prototipo è pronto


Nei laboratori dell'università del Texas UT Arlington i ricercatori Smitha Rao e J.-C. Chiao hanno ideato un dispositivo di ricarica basato su microscopici generatori eolici: la sua dimensione massima è pari a 1,8 millimetri.
Il vento necessario per il funzionamento dei generatori può essere quello originato dal movimento del telefono.
L'università di Arlington manterrà la proprietà intellettuale dell'invenzione, mentre la società WinMEMS si preoccuperà della commercializzazione.
Il comunicato ufficiale dell'università di Arlington: Technology uses micro-windmills to recharge cell phones.

08 gennaio 2014

Angela Morelli e la comunicazione della scienza: il processo del capire convolge emozioni e percezioni


Angela Morelli è laureata in Ingegneria, ha frequentato un master in Disegno Industriale e poi un master in Communication Design. Nel 2012 è stata selezionata dal World Economic Forum tra i 192 Young Global Leader per la passione nel disseminare il concetto di impronta idrica e di virtual water: l'acqua utilizzata per produrre gli alimenti. Vive a Oslo dove collabora con i ricercatori del Knowledge Center per migliorare la comunicazione dell’informazione scientifica rivolta a medici e pazienti.
Oggi il portale chefuturo.it ha pubblicato una riflessione di Angela Morelli - Il design della scienza e l'innovazione sociale: 3 lezioni - dedicata alla presentazione di dati e alla comunicazione di informazioni in ambito scientifico. Invito a leggerlo. Riporto qui solo due passaggi per capire la concretezza del testo di Angela Morelli: 
"Più di tutto ho imparato che essere o diventare esperti di un contenuto non è garanzia che ciò che comunicheremo verrà compreso. Ho imparato come sia difficile accendere la fiamma dell’interesse in chi ci ascolta. Ho imparato che comprendere è un processo alquanto complesso che coinvolge non solo la ragione, ma anche le emozioni e le percezioni".
"Dovremmo cercare di anticipare il più possibile quello che la nostra storia diventerà nella mente di chi ascolta. Se comprensione e azione sono il nostro obiettivo, la storia che raccontiamo, sia essa fatta di parole o di numeri, di suoni o di immagini, dovrebbe diventare un viaggio nella mente di chi ascolta, guarda, legge, un viaggio che comprende tutte le fermate necessarie per permettere all’audience di raggiungere comprensione ed azione."

06 gennaio 2014

Scienziati di ventura in formato ebook

Scienziati di ventura, il libro che ho scritto insieme a Mauro Scanu nel 2007 per la casa editrice CUEC di Cagliari, è ora disponibile in formato EBOOK (a 4 euro e 90)

Ringrazio l'editore per questo revival digitale.

Nella libreria Fahrenheit di Cagliari (Via Basilicata 57) si trovano ancora copie cartacee.

Quarta di copertina

Il volume racconta le storie di persone che hanno saputo (o dovuto) trovare una strada in centri di ricerca, università e imprese all'estero. Un reportage per denunciare le carenze del sistema italiano in tema di sostegno alla ricerca scientifica. Ma soprattutto una raccolta di storie di uomini e donne di scienza con esperienze umane intense e spesso difficili. Un viaggio tra le testimonianze di chi è riuscito, soltanto lontano dalla propria terra, a coronare il sogno di lavorare nella scienza, e quelle (poche) di coloro che sono stati in grado di rientrare. Il libro è arricchito dalla prefazione di Gian Luigi Gessa e dalla postfazione di Augusto Palombini.

Recensioni

05 gennaio 2014

Impari: nuova grafica per il portale di Luciano Pes

Il 29 Settembre 2012 pubblicai l'intervista a Luciano Pes, autore del portale Impari: una piattaforma social ideata per per consentire ai docenti di produrre, in collaborazione con gli studenti e altri docenti, testi scolastici digitali. I materiali creati con questa suite sono adatti a essere utilizzati nelle LIM, nei PC e nei Tablet. Oggi quel post è terzo nella classifica assoluta dei post più cliccati nel blog Linguaggio Macchina e il portale di Impari ha nuova grafica.