25 gennaio 2014

In India 3484 bambini stabiliscono il record mondiale di fornelli solari

Sono entrati nel Guinness dei primati i 3484 bambini che hanno partecipato a una giornata di cucina solare a Suryakumbh, in India.
Hanno superato il record precedente, stabilito sempre in India, di 2200 persone
Per prendere parte al record hanno dovuto realmente cucinare e mangiare ciò che avevano cucinato con i fornelli solari.
(Shraddha Bhargava Chaturvedi / DNA)
(Shraddha Bhargava Chaturvedi / DNA)

(Shraddha Bhargava Chaturvedi / DNA)


24 gennaio 2014

La memoria dei nomi e dei numeri: 100 sardi a Dachau

Scorrere quella lista dei deportati a Dachau che mi è stata fornita da Dario Venegoni, vicepresidente dell'ANED, non mi ha lasciato indifferente. Leggendo i luoghi e le date di nascita ho immaginato giovani soldati appena ventenni, frastornati dalla notizia dell'armistizio persone di mezza età che avevano lasciato la Sardegna molto tempo prima, in cerca di fortuna.
Dachau, recinzione. Foto: Andrea Mameli, 2013

Ecco la lista dei 100 sardi di Dachau:

36 nati nella provincia di Cagliari
Accalai Antonio Iglesias 10/11/1909
Acchenza Pietro Oschiri 30/08/1908
Adamo Antonio Cagliari 25/08/1907
Artemalle Giorgio Cagliari 19/10/1921
Arzu Antonio Cagliari 02/12/1912
Arzù Giovanni Pirri 30/11/1923
Atzori Antonio Quartù S. Elena 22/12/1887
Bernasconi Giuseppe Cagliari 03/03/1920
Binno Emanuele Abbasanta 11/01/1924
Cabras Antonio Cagliari 22/07/1915
Cogoni Salvatore Monserrato 18/02/1897
Comino Pietro Villanova 11/03/1918
De Murtas Domenico Gonnessa 10/06/1919
Deidda Angelo Cagliari 21/07/1913
Frau Gregorio Quartu S. Elena 14/02/1920
Frau Antioco Arbus 16/05/1909
Ledda Antonio Serramanna 16/03/1874
Loi Sebastiano    Cagliari 01/01/1908
Mamele Lodovico Selargius 25/08/1918
Marcia Silvio Dolianova 24/04/1921
Marongiu Nicolò Busaci 11/11/1908
Meloni Bartolomeo Cagliari 10/08/1900
Miorin Ugo Cagliari 04/04/1894
Mulas Francesco Cagliari 25/11/1904
Musca Luigi Cagliari 08/12/1899
Pani Manfredo Simala 31/01/1914
Pibilli Luigi Monserrato 20/09/1912
Pileggi Vincenzo Ussana 03/02/1921
Pisu Eugenio Cagliari 22/02/1905
Sini Virginio Monserrato 19/06/1898
Soro Efisio Cagliari 27/01/1914
Spano Attilio Iglesias 30/01/1910
Stara Antonio Monserrato 29/05/1901
Stara Cesello Monserrato 03/09/1897
Vargiu Efisio Guspini 12/05/1902
Zurdas Pietro Cagliari 29/06/1923

18 nella provincia di Nuoro
Atzori Salvatore Silanus 14/09/1892
Bidotti Virgilio Ilbono 04/04/1913
Boi Battista Barisardo 25/12/1912
Bosca Salvatore Orani 05/02/1898
Cabriolu Giovanni Esterzili 14/11/1906
Cambio Giuseppe Nuoro 03/02/1912
Cocilio Quirino Tortoli 24/05/1913
Dalù Pasquale Siniscola 17/02/1898
Deiana Antonio Tertenia 25/03/1909
Lobino Demetrio Sumi  01/10/1918
Loi Ermenegildo Esterzili 10/05/1915
Lutzu Giuseppe Mamoiada 11/11/1910
Mereu Giovanni Macomer 18/01/1920
Monni Giuseppe Nuoro  06/02/1909
Piana Antonio Sorso 02/07/1912
Piras Pietrino Suni 10/03/1920
Selloni Sebastiano Nuoro 26/01/1908
Soro Nicolò Orgosolo 12/10/1921
Urano Giovanni Nuoro 30/10/1918
Cossu Salvatore Silanos 26/02/1902               

6 dalla provincia di Oristano
Atzei Claudio Siris 10/11/1920
Coghe Francesco Norbello 05/08/1902
Mereu Giuseppe Busachi 15/02/1922
Piga Garino Sennori 15/11/1916
Porcu Giuseppe Ghilazza 02/10/1920
Zucca Giuseppe Narbolia 16/02/1914

37 dalla provincia di Sassari
Alvini Pasquale Porto Torres 26/05/1920
Antiere Giovanni S. Giovanni 11/03/1889
Bassi Attilio Borutta 09/04/1923
Becciù Salvatore Ozieri 17/09/1900
Campus Agostino Sorso 05/08/1915
Carraca Michele Ozieri 31/08/1924
Casa Mario Sassari 28/11/1919
Chessa Michele Sassari 31/10/1916
Chessa Mario Sassari 27/01/1920
Crovetti don Mario Sassari 03/04/1916
De Cortese Salvatore Olbia 05/03/1921
Demontis Gavino Sassari SS 13/12/1913
Dessy Angelo Alghero SS    10/07/1907
Dettori Antonio Sassari SS 03/02/1892
Fegoni Franco Olbia SS 01/06/1916
Ledda Antonio Villanova Monteleone 18/11/1900
Linaldedo Antonio Tempio 16/11/1919
Lupinu Salvatore Ittiri 26/11/1902
Luzzu Elia Siligo 04/12/1907
Magrini Antonio Pattada 06/01/1907
Manunta Lorenzo Codronzanos 15/09/1916
Mosca Francesco Tempio Pausania 12/01/1906
Mura Silvio Ossi Sassari 10/07/1916
Ortani Gavino Sassari 11/04/1908
Pais Salvatore Rebeccu 14/03/1919
Pilo Antonio Sassari 17/03/1904
Piras Angelo Alghero 27/02/1920
Pisoni Edoardo Sassari 21/05/1917
Roggiu Pasqualino Sorso 30/07/1917
Salabelle Bruno S. Giovanni 02/06/1922
Sanna Giovanni Sassari 26/07/1920
Scanu Giuseppe Ittiri 00/00/1914
Secchi Antonio Sennori 16/04/1923
Bassi Antonio Eranova 08/02/1924
Sotgiu Raimondo Olbia 19/11/1903
Spano Giovanni Sassari 29/04/1914
Usai Giovanni Sassari 20/12/1922
Volpe Giuseppe La Maddalena 21/01/1905

Cercando ancora ho individuato altri due nomi di sardi privi della provincia di nascita:
Porcu Eduardo Lievin 16/01/1924
Cossu Giovanni 10/02/1923

Credo che ricordare questi nomi e renderli disponibili possa rappresentare una pratica non priva d'importanza. Trovo invece del tutto insignificante associare quei nomi ai numeri di matricola che furono scelti dai nazisti per ribatezzare i deportati. La memoria di queste persone è associata ai loro nomi e non alle annotazioni burocratiche di chi gestiva il campo di concentramento.


Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina, 24 Gennaio 2014


P.S. Il 27 Gennaio 2014, grazie al Centro di Aggregazione Sociale di Ilbono, ho raccontato la storia di uno di questi 100 sardi: Matricola 33825. La storia di Virgilio Bidotti, scampato a Dachau.
Di seguito riporto altri link dedicati a Dachau:

23 gennaio 2014

The Sardinian Cantu a Tenore Intangible Cultural Heritage. Il Canto a Tenore Patrimonio intangibile dell'Umanità.

The Canto a Tenore (in Sardinian: “Cantu a Tenore”) is one of the major traditional Sardinian community singing, as an original and autochthonous artistic expression, for as much social expression of the agro-pastoral world, a stratum by which Sardinia is even nowadays highly marked.
The “Cantu a Tenore” has been included by UNESCO among oral and intangible heritage of humanity, therefore, in consideration of its uniqueness, it has been ranked as a “Humanity Intangible Heritage”.
On January, 23th-24th 2014 the Institute of Educational Technology (ITD) of CNR will be hosting the fourth meeting of the i-Treasures project, a European project regarding the use of innovative technologies for the preservation and dissemination of some ‘intangible’ artistic expressions, as the Sardinian “Canto a Tenore”. 
Il Canto a tenore (in sardo: “Cantu a Tenore”) stile di grande importanza nella tradizione sarda in quanto espressione artistica di matrice originale e autoctona, e in quanto espressione sociale del mondo agro-pastorale. Il Canto a tenore è stato inserito dall'UNESCO tra i Patrimoni orali e immateriali del nostro pianeta divenendo così "Patrimonio intangibile dell'Umanità".
Il 23 e il 24 Gennaio 2014 l’Istituto Tecnologie Didattiche (ITD) del CNR ospita a Genova il quarto incontro del progetto europeo i-Treasures, che corcerne l'uso delle tecnologie per salvaguardare e diffondere alcune espressioni artistiche 'intangibili', tra cui il Canto a Tenore sardo.


22 gennaio 2014

L’atroce “spirito di Dachau” che non risparmiò i sardi (L'Unione Sarda, 22 Gennaio 2014)


Un processo industriale, tecnologicamente avanzato e pianificato scientificamente. Una precisa volontà di annientamento che ebbe inizio nel 1933 con la costruzione del primo campo di concentramento, dedicato agli individui asociali, a Dachau. Fucina di formazione per le SS e scuola di violenza senza pietà, diede origine al cosiddetto "Spirito di Dachau", poi esportato in tutti gli altri campi. Uno scenario di violenza e di morte al quale i sardi non furono estranei: in base ai dati raccolti e messi a disposizione dall'Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti a Dachau passarono 98 persone nate in Sardegna: 37 nella provincia di Sassari, 36 Cagliari, 19 Nuoro e 6 Oristano. Scorrendo l'elenco dei deportati a Dachau si va dai ventenni, come Emanuele Binno, matricola 116417, nato a Abbasanta l'11 Gennaio 1924, deportato da Trieste a Dachau il 19 Ottobre 1944, ai settantenni, come Antonio Letta, matricola 56628, nato a Serramanna il 16 Marzo 1874 e deportato l'8 Ottobre 1943. E si individuano altri due nomi sardi, dei quali non è noto il luogo di nascita: Eduardo Porcu, nato il 16 Gennaio 1924 e Giovanni Cossu, del 10 Febbraio 1923. Cossu fu catturato a Roma il 5 Gennaio 1944, quindi appena ventunenne, e giunse nel campo costruito a quindici chilometri da Monaco due giorni dopo. Venne liberato a Mathausen il 5 Maggio 1945 dall'undicesima divisione corazzata dell'esercito degli Stati Uniti.
Due storie, in particolare, emergono dalle ricerche dello storico Aldo Borghesi, dell'Istituto sardo per la Storia della Resistenza e dell'Autonomia. Quella di Bartolomeo Meloni, Medaglia d'Argento al Valor Militare, nato a Cagliari nel 1900 e laureato in ingegneria al Politecnico di Torino, militava nel Partito d'Azione e collaborava con la Resistenza partecipando al sabotaggio delle tradotte militari con le quali i tedeschi trasportavano i soldati e i marinai italiani in Germania. Arrestato a Venezia nel dicembre 1943 arriva a Dachau due mesi dopo, dove muore il 10 Luglio 1944. E quella di Virgilio Bidotti, di Ilbono, che rivive nella testimonianza raccolta da Livio Loi, direttore del Centro Culturale del paese: «Fui catturato il 20 settembre 1943 a Verona, a dodici giorni dall’armistizio. L’ufficiale capo del mio battaglione rifiutò di collaborare con l’esercito nazista: il nostro commando di oltre 400 uomini fu perciò messo agli arresti e portato a Dachau. La nostra prigionia fu durissima: vestiti con una leggerissima divisa e con ai piedi un paio di zoccoli malconci, sia d’estate che d’inverno, quando la temperatura raggiungeva anche i 40 gradi sottozero, eravamo costretti a svegliarci alle 5 del mattino e a lavorare per dodici ore al giorno, sotto il costante controllo degli aguzzini nazisti, che non tolleravano che parlassimo tra di noi o che riposassimo anche solo per un istante». Virgilio Bidotti è morto nel 2007.
Ma quale fu il tributo pagato dalla Sardegna nel complesso? Come ha spiegato lo storico Aldo Borghesi, intervistato da Walter Falgio il 13 Maggio 2010 per Radio Rai: «i sardi passati per l'inferno concentrazionario nazista sono stati 250, in parte militari sorpresi dall'armistizio fuori dalla Sardegna e in parte provenienti da quei 60-70 mila sardi che vivevano in continente per lavoro. Queste persone si spargono in tutto l'arcipelago di campi concentrazionari nazisti e non c'è nessun campo di concentramento importante in cui non ci sia un sardo». La stessa trasmissione radiofonica, la cui registrazione è disponibile nell'archivio aperto Sardegna Digital Library, contiene anche l'intervista a Modesto Melis, deportato nel campo di concentramento di Mauthausen, a campo di concentramento di Mauthausen, a dimostrazione dell’importanza degli archivi multimediali, per tenere viva la memoria.

Andrea Mameli 
(articolo pubblicato nella pagina della Cultura del quotidiano L'Unione Sarda il 22 Gennaio 2014)

21 gennaio 2014

Daniela Zedda e la Sardegna oltre il mare. "Le radici sono tanto più importanti quanto più si trasformano in liane" (Maria Paola Masala)

www.danielazedda.it
Inizia con la scienza aldilàdelmare il libro di Daniela Zedda presentato il 19 Gennaio 2014 a Cagliari.
Un libro che racconta storie di "Sardi legati alla loro terra, ma contenti di essere dove sono, anche quando sognano di tornare" - scrive bene Maria Paola Masala - e descrive movimenti "Dal villaggio al mondo: per dimostrare che l'identità è un valore positivo se la si declina al plurale (e perciò occasione per essere migliori), e ribadire che le radici sono tanto più importanti quanto più si trasformano in liane".
Per gentile concessione dell'autrice pubblico qui (e nel blog di Daniele Barbieri) 5 delle 88 foto pubblicate nel libro: un volume estremamente curato, nella qualità della stampa, nel tipo di carta, nella disposizione delle foto e nella scelta dello sfondo, che alterna bianco e nero. Daniela Zedda collabora con il quotidiano L’Unione Sarda dal 1983 e le sue fotografie sono state pubblicate in molte altre testate giornalistiche (Il Corriere della Sera, Il Sole 24 ore, La Repubblica, L'Espresso, Il Manifesto, Musica Jazz, Gioia, Epoca, L'Europeo, Vera, TV Sorrisi e Canzoni, Vogue Casa, Panorama, Abitare, Le Monde, Performing Arts Journal).
La prima foto del libro ritrae Francesco Muntoni, docente di Neurologia pediatrica a Londra, accanto al modello del DNA realizzato da Seymourpowell nella galleria "Who I am?" del sempre incantevole Science Museum. In alto l'inquietante domanda "Will you be the first person to live for 1000 years", in basso il modello della doppia elica a significare l'enorme varietà e complessità della sequenza genica umana. Una collocazione perfetta e una foto spettacolare per un uomo che ha dedicato la sua vita allo studio delle malattie neurodegenerative. Ho avuto la fortuna di conoscere Muntoni nel 2007 (quando stavo scrivendo Scienziati di ventura, insieme a Mauro Scanu).
Francesco Muntoni, Science Museum, London [Foto: Daniela Zedda]

La foto che mi ha colpito di più, di questo grande lavoro di Daniela (il libro ha 200 pagine e la mostra - aperta fino al 26 Gennaio nei locali del Liceo Artistico di Cagliari - riproduce una selezione degli scatti stampati su carta di grande formato) è quella che ritrae Assunta Patteri, nata a Orgosolo, accanto alle vacche dell'azienda in provincia di Parma in cui lavora. Mi ha colpito perché Daniela Zedda mi ha abituato a fotografie in cui il soggetto, uomini e donne, viene circondato da forme artificiali: statue, architetture, frutti del design e della tecnologia. Assunta Patteri invece è circondata da animali e la frisona più vicina le lecca la mano: un comportamento che, nei mammiferi, ha il significato di inserimento nel gruppo. 
 
Assunta Patteri, Azienda Boscoli, Carignano, Parma [Foto: Daniela Zedda]


Daniela Zedda ha spiegato che spesso ha dovuto girare per ore alla ricerca di luoghi e contesti adatti alla realizzazione delle foto. Ma immagino che per il ritratto di Ignazio Sanzone, nato a Cagliari e ora meccanico della Ferrari F 1 a Maranello, le cose possono essere andate diversamente.
Daniela avrà girato intorno alla monoposto e alla fine lo spazio adatto sarà riuscito a trovarlo tra lo specchietto sinistro e la presa d'aria posteriore, quindi nella zona destinata al pilota. Una promozione sul campo per una delle persone che rendono questo tipo di veicoli estremamente affidabili e potenti. 
 
Ignazio Sanzone, scuderia Ferrari F 1, Maranello [Foto: Daniela Zedda]

"La cosa che mi diverte di più - ha spiegato Daniela Zedda il 19 Gennaio - è stravolgere i luoghi e le situazioni". Forse la ricerca delle contraddizioni tra le forme trova in questo ritratto di Maria Grazia Gianninchedda una delle combinazioni meglio riuscite, con quelle ombre verticali, quei mattoni a taglio orizzontale, quelle sbarre insieme verticali e orizzontali. E proprio queste sbarre accostate alla figura del presidente della Fondazione Basaglia, nemico delle sbarre per eccellenza, conferiscono ulteriori valori simbolici.
Maria Grazia Gianninchedda, Isola di San Servolo [Foto: Daniela Zedda]

"Per me - ha spiegato Daniela Zedda a conclusione della presentazione del libro - non esiste la fotogenia: quando si viene male in foto la colpa è del fotografo. Per ottenere ottimi risultati devo riequilibrare le asimmetrie, comprimendo l'inquadratura se ho un teleobiettivo, oppure giocando con le inclinazioni."
Nel ritratto di Ilio Mannucci Pacini, nato a Cagliari, magistrato a Milano la statua della Giustizia di Attilio Selva, con la corona a sette punte e la spada di bronzo, è andata a riempire uno dei tre riquadri in cui è suddiviso il panorama fotografico.

Ilio Mannucci Pacini, Palazzo di Giustizia, Milano [Foto: Daniela Zedda]

"In queste foto - ha spiegato Daniela Zedda, rispondendo alle domande di Simonetta Fiori - gli elementi comuni sono due. L'appartenenza al mare, e da qui il titolo del libro. E il fatto che queste persone sono stimate e affermate nel luogo in cui vivono."

Un libro come questo non può reggersi solo sulle foto. E non bastano didascalie generiche e poco curate o, peggio, di scarso spessore. Ecco perché il lavoro di scrittura di Maria Paola Masala si rivela determinante per dare a questo volume una dignità e un valore che a mio avviso potranno superare la prova del tempo. E forse proprio per questo le parole più belle, secondo me, sono le ultime, quelle che Maria Paola ha dedicato a Paolo Piras (ottimo, aggiungo io) giornalista RAI. 
Anche perché forse rappresentano, se sostituiamo alla parola notizia la parola fotografia, il riassunto del libro:
«Sporcarsi le mani con la materia di cui è fatta la notizia». 
Che non significa prevaricare, diventare protagonisti, ma partecipare, provare emozioni e trasmetterle.

Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina, 21 Gennaio 2014

20 gennaio 2014

Mostra fotografica: 3 Paesi. Dal 1° febbraio al 2 marzo 2014. Lazzaretto, Cagliari


3 PAESI
La visione e la poetica di tre fotografi in viaggio a Cuba, in Cina e in Ghana.
Nelle fotografie di Erik Chevalier, Luca De Melis, Alessandra Spano, “l’altro” non è fenomeno o apparizione ma diviene parte integrante di una visione unica dell’esistenza legata alla Fotografia, si assottiglia il rapporto tra fotografo e spettatore e si supera l’aspetto voyeuristico dell’immagine tipica del viaggio.
Dal 1° febbraio al 2 marzo 2014
Lazzaretto, via dei navigatori, Cagliari
a cura di Emanuela Falqui
Progetti Fotografici S’Umbra
Presentazione
www.sumbrafotografia.it

19 gennaio 2014

Le Storie al di là del reale le premia Il Trofeo RiLL

Scade il 30 Marzo 2014 il termine per partecipare al XX Trofeo RiLL per il miglior racconto fantastico, aperto a fantascienza, fantasy, horror e tutto ciò che supera il verosimile. 
Il Trofeo RiLL è organizzato dalliassociazione Riflessi di Luce Lunare con il sostegno del festival internazionale Lucca Comics & Games e della casa editrice Wild Boar. I migliori racconti del Trofeo RiLL saranno pubblicati nell'antologia del premio (edizioni Wild Boar, collana Mondi Incantati.
Il primo classificato verrà tradotto e pubblicato anche su Albedo One (rivista irlandese di letteratura fantastica, premiata dall'European Science Fiction Award 1997 come migliore rivista del settore) e vincerà un premio di 250 euro, una penna stilografica Columbus 1918 e un buono acquisto di 100 euro in prodotti della Wild Boar Edizioni.
Per ulteriori informazioni: trofeo@rill.it