BYOD: Bring your own device , ovvero porta il tuo aggeggio . E dove? Ma a scuola! Accade a Sestu, in provincia di Cagliari. Grazie alla mia tecno-insegnante preferita. Anna Rita Vizzari . Anna Rita, come ti è venuta quest'idea? « Non è venuta a me ma ai genitori, che sono stati più creativi di me! Nell'anno scolastico 2011/12 avevo una terza, che era una delle 6 classi 2.0 sarde (30.000 euro spesi in netbook e altre dotazioni), e una prima "normale". Alcuni genitori della prima vennero per chiedermi se si potesse replicare l'esperienza della classe 2.0. Risposi che non c'erano i fondi, ma loro dissero che volevano far portare i dispositivi in classe dai ragazzi. Alcuni li comprarono apposta » Come hanno reagito le ragazze e i ragazzi della tua classe? « Bene, era ed è una classe molto stimolante - adesso sono in terza - e quando l'INDIRE mi propose di partecipare al progetto europeo iTEC , pensai di coinvolgere loro anziché la terza: vol