Questo pomeriggio, nell'ambito della CodeWeek 2014 (la settimana europea della programmazione, organizzata a Cagliari da Sardegna2050 e Open Campus) si è svolta la sessione di CoderDojo organizzata da CoderDojo Cagliari con un gruppo di Ninja (ragazzi di età compresa fra 11 e 14 anni) che si sono divertiti a programmare con Scretch.
Ecco alcune foto:
Nello
stesso tempo i genitori dei Ninja hanno ascoltato l'esperienza in
classe con il BYOD (Bring your own device) di tre ex alunne di Anna
Rita Vizzari (insegnante di Lettere alle secondarie di primo grado di
Sestu, “advanced teacher” Living Schools Lab e ambasciatrice iTEC).
Anche questa è #Cagliari2019:
Andrea Mameli
Blog Linguaggio Macchina
11 Ottobre 2014
Video tutorial di FlagShip game, il gioco che sarà sviluppato nel corso del CodeWeek con la partecipazione di tutte le persone interessate, durante la CodeWeek 2014
FlagShip game is an educational crowdcoding experiment promoted by CodeWeek ambassadors. The first version of the game will be developed on AppInventor during CodeWeekEU 2014
11 ottobre 2014
Speciale CodeWeek 2014
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10 ottobre 2014
Record mondiale famiglia più longeva: Melis, 837 anni e 6 giorni
We
are delighted to confirm that you have successfully achieved a new
GUINNESS WORLD RECORDS title for ’Highest combined age, nine living
siblings’. We would like to congratulate you on your record-breaking
achievement. You are OFFICIALLY AMAZING.
Records Management Team GUINNESS WORLD RECORDS.
Jackie Angus
105 anni di simpatia. Zia Consola Melis e il segreto (non segreto) della longevità (Linguaggio Macchina, 23 dicembre 2012)
Records Management Team GUINNESS WORLD RECORDS.
Jackie Angus
105 anni di simpatia. Zia Consola Melis e il segreto (non segreto) della longevità (Linguaggio Macchina, 23 dicembre 2012)
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Finding Ada: la prima programmatrice rivive in un convegno a Torino
Finding Ada è il titolo della Giornata internazionale in onore di Lady Ada Byron in Lovelace: la prima programmatrice.
L'evento di terrà Giovedì 16 Ottobre, alle 17 e 30 nella Sala delle Colonne del Municipio di Torino.
Dopo i saluti istituzionali si terrà una tavola rotonda dal titolo "Il sessismo nelle professionalità legate al mondo dell'ICT":
L'evento di terrà Giovedì 16 Ottobre, alle 17 e 30 nella Sala delle Colonne del Municipio di Torino.
Dopo i saluti istituzionali si terrà una tavola rotonda dal titolo "Il sessismo nelle professionalità legate al mondo dell'ICT":
- Eleonora Pantò (Learning, Inclusionand Social InnovationProgram Developer presso il CSP di Torino).
- Mariella Berra (Docente Dipartimento di Cultura, Politica e Società dell’Università di Torino).
- Marianna Ferrigno (CISCO Communication Leader South Europe).
- Fiorella Operto (Presidentessa della Scuola di Robotica di Genova).
- Enrica Crivello (Social Media Marketing Manager).
- Barbara Demo (Docente Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino).
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09 ottobre 2014
My Cagliari 2019: gioco, narrazione e Internet of things

Come funziona My Cagliari 2019?
La storia sarà divisa in 12 capitoli, della durata di una settimana ciascuno. Tutti possono contribuire e raccogliere la sfida dei Narratori condividendo la propria visione su Facebook, Instagram e Twitter con un’immagine, un testo o un video, con l'hashtag #Cagliari2019.
Dal ottobre al 31 dicembre 2014 sul sito www.mycagliari2019.eu verranno visualizzati tutti i post condivisi con l’hashtag #Cagliari2019 e, attraverso la piattaforma per l’internet of things Paraimpu, i dati derivanti dal numero dei post faranno variare i colori di un faro Led RGB che illumina la Torre dell’Elefante: ogni dieci post pubblicati la Torre cambierà colore: giallo, verde, celeste, viola, fuxia, fino al rosso, il colore che rappresenta la candidatura di Cagliari a Capitale Europea della Cultura per il 2019. Poi si riparte dal giallo e la partita ricomincia.
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08 ottobre 2014
La stella di neutroni più brilante scoperta da un ricercatore cagliaritano
Una stella di neutroni pulsante luminosa quanto 10 milioni di soli. È la pulsar più luminosa mai osservata. La scoperta, effettuata con il telescopio spaziale NuSTAR (Nuclear Spectroscopic Telescope Array) e
pubblicata su Nature il 9 Ottobre 2014, mostra che le sorgenti di raggi X più brillanti dei
dischi galattici - fino ad oggi ritenute sempre buchi neri ‐ possono essere in realtà degli oggetti
ancora più piccoli. Il gruppo di ricerca internazionale che ha condotto la scoperta è coordinato da Matteo
Bachetti, ricercatore dell'Osservatorio Astronomico di Cagliari, il quale all'epoca
della scoperta all'Institut de Recherche en Astrophysique et Planétologie di Tolosa.
Le pulsar sono stelle di neutroni: i resti resto densissimi lasciati dall'esplosione di supernova quando una stella muore. Hanno la massa di uno‐due soli, concentrata in una sfera grande quanto una città come Roma. Si potrebbero definire dei buchi neri mancati, dato che se fossero un po' più pesanti ‐ meno di due volte tanto ‐ non sarebbero in grado di sostenere il proprio peso, collassando ulteriormente e diventando buchi neri.
I raggi X osservati da stelle di neutroni e buchi neri sono in genere prodotti quando questi oggetti
compatti catturano della materia. Più materia catturano, e più sono i raggi X prodotti. E la quantità
di materia massima che può essere catturata dipende da quanto è "massiccio" l'oggetto che la cattura. I buchi neri, più grandi delle stelle di neutroni, possono quindi essere molto più luminosi delle stelle di neutroni.
Quando gli astronomi hanno osservato in galassie vicine delle sorgenti di raggi X fortissime, chiamate in gergo Ultraluminous X‐ray sources (ULX), hanno sempre questa emissione alla presenza di buchi neri. E dato che alcune di queste sorgenti sono decine di volte più luminose dei buchi neri più luminosi noti nella nostra galassia, si è pensato che queste sorgenti fossero buchi neri molto grandi, oltre 100 volte la massa del nostro Sole.
Ma da oggi, questo approccio va considerato errato. Una di queste sorgenti, M82 X‐2 nella galassia M82, a circa 12 milioni di anni luce dalla Terra, ha iniziato ad un certo punto a pulsare velocemente: gli astronomi hanno immediatamente riconosciuto in questa pulsazione l'impronta di una stella di neutroni.
«Quando ho visto le pulsazioni - spiega Matteo Bachetti - non potevo crederci, per giorni ho pensato a un errore e ho cercato
quale fosse la sorgente vicina a X‐2 in grado di contaminare i dati. L'unico modo per ottenere pulsazioni così veloci e così stabili è la presenza di
una pulsar, cioè una stella di neutroni.»
Queste stelle infatti hanno un campo magnetico enorme, e quando la materia cerca di cadere
sulla stella il campo magnetico ne concentra la caduta in due aree piccole e brillantissime. Dato che
la stella ruota queste due aree brillanti si comportano esattamente come la lampada di un faro,
producendo il caratteristico segnale pulsato.
Ma come può un oggetto così piccolo essere così brillante? Gli astronomi non sono ancora sicuri. Questa stella di neutroni sembra avere la "dieta" di un grosso buco nero, e ci vorrà un serio lavoro di studio teorico e osservativo per capire quale sia l'esatto meccanismo che lo permette.
La notizia viene solo poche settimane dopo la scoperta che un'altra ULX estremamente vicina a M82 X‐2, chiamata M82 X‐1, è invece dall'altra parte esatta della barricata: un buco nero di 400 volte la massa del sole. Questo oggetto è un rarissimo esempio di buco nero di massa intermedia, considerato l'anello mancante tra i buchi neri stellari, che possono arrivare fino a circa 100 volte la massa del sole, e i buchi neri supermassivi che risiedono nei centri delle galassie.
Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina 8 Ottobre 2014
An ultraluminous X-ray source powered by an accreting neutron star
Nature 514, 202–204 doi:10.1038/nature13791. Published online
Le pulsar sono stelle di neutroni: i resti resto densissimi lasciati dall'esplosione di supernova quando una stella muore. Hanno la massa di uno‐due soli, concentrata in una sfera grande quanto una città come Roma. Si potrebbero definire dei buchi neri mancati, dato che se fossero un po' più pesanti ‐ meno di due volte tanto ‐ non sarebbero in grado di sostenere il proprio peso, collassando ulteriormente e diventando buchi neri.
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Immagine composita di M82, la galassia dove è stata individuata la pulsar ‐
composizione di dati da HST/Chandra/Spitzer.
Credit: NASA/JPL‐Caltech
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Quando gli astronomi hanno osservato in galassie vicine delle sorgenti di raggi X fortissime, chiamate in gergo Ultraluminous X‐ray sources (ULX), hanno sempre questa emissione alla presenza di buchi neri. E dato che alcune di queste sorgenti sono decine di volte più luminose dei buchi neri più luminosi noti nella nostra galassia, si è pensato che queste sorgenti fossero buchi neri molto grandi, oltre 100 volte la massa del nostro Sole.
Ma da oggi, questo approccio va considerato errato. Una di queste sorgenti, M82 X‐2 nella galassia M82, a circa 12 milioni di anni luce dalla Terra, ha iniziato ad un certo punto a pulsare velocemente: gli astronomi hanno immediatamente riconosciuto in questa pulsazione l'impronta di una stella di neutroni.
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Il campo osservato dal telescopio NuSTAR. Nel riquadro rosso, la posizione delle sorgente X‐2. Credit: NASA/JPL‐Caltech |
Ma come può un oggetto così piccolo essere così brillante? Gli astronomi non sono ancora sicuri. Questa stella di neutroni sembra avere la "dieta" di un grosso buco nero, e ci vorrà un serio lavoro di studio teorico e osservativo per capire quale sia l'esatto meccanismo che lo permette.
La notizia viene solo poche settimane dopo la scoperta che un'altra ULX estremamente vicina a M82 X‐2, chiamata M82 X‐1, è invece dall'altra parte esatta della barricata: un buco nero di 400 volte la massa del sole. Questo oggetto è un rarissimo esempio di buco nero di massa intermedia, considerato l'anello mancante tra i buchi neri stellari, che possono arrivare fino a circa 100 volte la massa del sole, e i buchi neri supermassivi che risiedono nei centri delle galassie.
Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina 8 Ottobre 2014
An ultraluminous X-ray source powered by an accreting neutron star
Nature 514, 202–204 doi:10.1038/nature13791. Published online
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Rappresentazione artistica di una pulsar (Credit: NASA/JPL‐Caltech) |
07 ottobre 2014
Borse di studio in comunicazione della scienza per Laboratorio Expo
Laboratorio Expo: il progetto scientifico della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli per Expo 2015 Milano
Laboratorio Expo, ha indetto, in collaborazione con la SISSA di Trieste, un bando per l'assegnazione di 9 borse di studio in comunicazione della scienza e una in didattica della scienza. Si tratta di 9 borse di studio di comunicazione della scienza e una borsa di studio di didattica della scienza per la collaborazione alla realizzazione di attività di ricerca applicata connessa ai quattro percorsi tematici di Laboratorio Expo e finalizzate all’approfondimento teorico, al design e alla realizzazione di progetti di divulgazione e comunicazione scientifica dei temi di ricerca di Laboratorio Expo."
Scadenza: 24 ottobre 2014
Laboratorio Expo, ha indetto, in collaborazione con la SISSA di Trieste, un bando per l'assegnazione di 9 borse di studio in comunicazione della scienza e una in didattica della scienza. Si tratta di 9 borse di studio di comunicazione della scienza e una borsa di studio di didattica della scienza per la collaborazione alla realizzazione di attività di ricerca applicata connessa ai quattro percorsi tematici di Laboratorio Expo e finalizzate all’approfondimento teorico, al design e alla realizzazione di progetti di divulgazione e comunicazione scientifica dei temi di ricerca di Laboratorio Expo."
Scadenza: 24 ottobre 2014
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