Ho ascoltato attentamente il discorso di Pigliaru (che parte dalla domanda di Nicola Pirina "Cagliari ha tutti gli elementi veramente per essere definito un sistema dell'innovazione?"): dopo aver elencato le caratteristiche di un ecosistema innovativo (le persone, i capitali e i luoghi) il governatore evidenzia l'importanza del concetto di densità, applicato alla ricerca e all'innovazione, e i problemi causati da quel peccato originale che fu la localizzazione del Parco Scientifico e Tecnologico della Sardegna a Pula. A sentirle ora, queste osservazioni di Pigliaru, mi sorprende non poco il silenzio che ne è seguito. Perché non si parla della densità (e della prossimità [2] altro elemento critico, introdotto da Pigliaru a Cagliari il 10 Luglio 2014 in occasione di Next)? Quali possono essere le soluzioni concrete per aumentare la densità (e magari anche la prossimità)? E, in fondo, è meglio spostare la montagna o Maometto? L'unica cosa da non fare, ne sono profondamente convinto, è far finta di niente.
Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina, 19 Dicembre 2014
Ecco le parole di Pigliaru tratte da quel video:
«Anni fa ho letto un articolo su come si diventa Silicon Valley che mi ha sempre molto colpito. Lì c'è una classificazione molto chiara di cosa abbiamo e cosa non abbiamo. È un articolo di Paul Graham [1] abbastanza standard presumo per il tipo di argomento. Tutti vogliono diventare Silicon Valley, nessuno riuscirà a rifare la Silicon Valley, ma possiamo avere tante cose specializzate che funzionano e così via. Tipicamente per avere un ecosistema innovativo le cose che servono alla fine sono: i nerds, ci dev'essere gente molto innovativa che ha molta passione, molte competenze, molta voglia di fare innovazione; ci dev'essere il venture capital, che è uno dei problemi naturalmente che abbiamo, sono sicuro che ne discuterete, perché abbiamo avuto sempre l'idea che quando non si è Silicon Valley che il venture capital può essere sostituito dal settore pubblico, errore epocale, speriamo di averlo capito tutti, il venture capital è roba che ha informazioni straordinarimente raffinate e proprietarie e non son certamente assorbibili da un burocrate, me compreso, che non fa questo mestiere; quindi lì c'è un problema.
«Anni fa ho letto un articolo su come si diventa Silicon Valley che mi ha sempre molto colpito. Lì c'è una classificazione molto chiara di cosa abbiamo e cosa non abbiamo. È un articolo di Paul Graham [1] abbastanza standard presumo per il tipo di argomento. Tutti vogliono diventare Silicon Valley, nessuno riuscirà a rifare la Silicon Valley, ma possiamo avere tante cose specializzate che funzionano e così via. Tipicamente per avere un ecosistema innovativo le cose che servono alla fine sono: i nerds, ci dev'essere gente molto innovativa che ha molta passione, molte competenze, molta voglia di fare innovazione; ci dev'essere il venture capital, che è uno dei problemi naturalmente che abbiamo, sono sicuro che ne discuterete, perché abbiamo avuto sempre l'idea che quando non si è Silicon Valley che il venture capital può essere sostituito dal settore pubblico, errore epocale, speriamo di averlo capito tutti, il venture capital è roba che ha informazioni straordinarimente raffinate e proprietarie e non son certamente assorbibili da un burocrate, me compreso, che non fa questo mestiere; quindi lì c'è un problema.
Dobbiamo avere quindi una comunità di
persone strepitose, chiamiamole nerds per comodità, dobbiamo avere
l'accesso al venture capital. Dobbiamo avere un posto, un posto che
sia affascinante. Allora se parliamo di Cagliari credo che il posto
affascinante ci sia, che la comunità attiva, vivace, che per
comodità continuo a chiamare nerds, comincia a esserci eccome,
dobbiamo naturalmente ragionare sul venture capital. E son sicuro che
ci saranno cose sulle quali ragionare. Il venture capital in Sardegna
c'è, dev'essere totalmente privato dev'essere quello che sa
quotidianamente cosa si deve fare.
Questo articolo si concludeva con una
bella notizia nel How to be Silicon Valley e la bella notizia è che:
All we need is people. Non abbiamo
bisogno di cose complicatissime, abbiamo bisogno della gente, di
varie tipologie di persone e abbiamo bisogno di un ambiente
confortevole. Cagliari esiste, una parte delle persone esiste,
qualcosa non lo abbiamo, siamo piuttosto messi bene.
Questa cosa è interessante, cerco di
essere brevissimo, perché dobbiamo renderci conto, io perlomeno
voglio dire sempre a me stesso, che una delle cose che collega tutto
questo è una parola, che da economista prima di essere presidente
della Regione voglio sottolineare tutto il tempo, ma che voi
conoscete meglio di me, ed è densità. Abbiamo bisogno di persone,
abbiamo bisogno di varie componenti come dire umane intorno a questo
ecosistema, ma l'ecosistema deve essere denso, deve avere
caratteristiche di densità. Per questo la città è importantissima,
per questo nel caso specifico Cagliari è importante.
Se ci pensate, non è banalissimo
quello che sto dicendo, perché provate a pensare a quello che ha
fatto la Regione Sardegna nei decenni scorsi. In fin dei conti ha
fatto delle cose che oggi, con gli occhi di oggi, certo è facile con
il senno di poi segnare dei problemi, però per esempio quando ha
cercato di creare un ambiente favorevole all'innovazione, cosa è
stato fatto? È stato costruito un parco tecnologico a 40 km dalla
città. Abbiamo disperso la nostra densità invece di concentrarla.
Questo è un errore che non faremo mai più. E questo è un errore
importante.
Facile dirlo oggi, difficilissimo dirlo
quando è stato costruito quel bellissimo parco tecnologico, nel
posto che forse oggi non ci appare l'ideale. Ma comunque al di là
del problema del parco dev'essere chiaro che qui la grande scommessa
è questa: densità. Vuol dire mettere insieme da Open Campus a tutti
gli incubatori che esistono, Contamination Lab. Vuol dire che questi
attori devono dialogare con la massima densità possibile tutti
insieme. Questo è un punto essenziale: collaborare, collaborare,
collaborare.»
Il discorso di Pigliaru è dal minuto 3:00 al minuto 8:00.
[1] L'articolo di Paul Graham "How to be Silicon Valley"
[2] Why proxymity matters for innovation (il concetto di prossimità in un post di Christina Hernandez Sherwood) "Despite the proliferation and ease of Internet-based communication tools, experts say geographic proximity remains vital for the growth of regional industries".
Il mito della Silicon Valley, la sostenibilità e la foresta pluviale. Linguaggio Macchina (16 Febbraio 2013)