Il titolo è cinico, lo so, ma il senso è quello: il disastro di Fukushima (e il conseguente calo della produzione elettrica del 30%) ha costretto il Giappone a ridurre i consumi energetici . E le soluzioni adottate sono molteplici: è stato migliorato l'isolamento in edifici pubblici e civili abitazioni, nelle stazioni si sfrutta l'energia recuperata nei vagoni in frenata, i distributori automatici di biglietti, cibi e bevande riciclano il calore di scarto (e sono alimentati da pannelli fotovoltaici). Due giorni fa il quotidiano Japan News sottolineava anche il ruolo giocato della massiccia introduzione dei LED nell'illuminazione e riportava un calo dei consumi energetici , per l'anno fiscale ( conclusosi il 31 marzo) in otto dei primi nove mesi , dall' 1 a ll' 8 per cento . Hiroshi Amano (Nobel per la Fisica nel 2014, insieme a Isamu Akasaki e Shuji Nakamura, proprio “per l'invenzione di efficienti diodi emettitori di luce blu che ha sviluppato fon