Moma docet: Perché Paola Antonelli ha portato Pac-Man e Minecraft al MOMA. In effetti non riesco a immaginare un museo del videogioco senza la possibilità di giocare. Come sostiene in maniera estremamente chiara, recensendo la mostra "Applied Design" (si parla sempre di Paola Antonelli e del MOMA), Paolo Maguadda su DigiCult (2013):
Per loro natura, infatti, i games non devono essere osservati e men che meno “ammirati”. Devono essere usati. “Applied Design” è quindi strutturata come un punto di intersezione tra il “modello dell’arte” e il “modello arcade” (ovvero quello della postazione da sala giochi), in cui lo spazio e l’interazione del pubblico sono costruiti oscillando tra queste due attitudini, anche in relazione a quali giochi possono essere fruiti con piacere dal pubblico (come PacMan) e quali invece no (SimCity è certamente l’esempio più evidente). Una serie di questioni assolutamente non scontate, che analizzano quindi non solo il ruolo del videogioco nella cultura contemporanea, ma soprattutto i limiti dei codici culturali e dei modelli di fruizione tipici del mondo dell’arte contemporanea.
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Super Mario World |
E così si può seguire la storia del videogame, si possono vedere le macchine e le interfacce, si può giocare: PacMan, Space Invaders, Minecraft, Assassin's Creed e tanti altri. C'è anche la Oculus Room per una breve immersione nel mondo 3D, con Oculus Rift DK2. Il bello di questo museo è che dopo aver letto i pannelli che spiegano la storia del videogioco (tutti in italiano e in inglese) puoi metterti a giocare, scoprendo giochi che non conoscevi o riscoprendo quelli che ti è capitato di conoscere anni fa. Ho contato più di 50 postazioni interattive di varia tipologia: console, arcade o coin op (quelle che una volta funzionavano con la monetina o il gettone) e alcuni grandi schermi HD.
Io sono caduto trappola di Space Invaders (ma perché questi alieni ce l'hanno con me?) e soprattutto Dirt Rally con una Lancia Fulvia HF impegnata in un rally in Finlandia.
Ecco un esempio di Dirt Rally in Finlandia con una fulvietta HF:
Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina, 10 Settembre 2016
P.S. Nel 2012 il blog Linguaggio Macchina si è già interessato a questo tema: Vigamus: museo del videogioco nella città eterna; tavola rotonda: "Ralph spacca i confini tra cinema e videogioco".