Però quello che mi colpisce è scoprire, oggi, l'altro Mario Marenco. Quello che si era laureato in architettura nel 1957, aveva ottenuto 5 borse di ricerca a Stoccolma e Chicago e nel 1960 aveva aperto un atelier di architettura e design (Studio Degw) a Roma. Poi dal 1970 è stato designer per Arflex, Artemide, Bernini, B & B, Comfortline. Dal 1982 ha collaborato con Alfa Romeo, FIAT, Lancia, per la realizzazione di esposizioni. Nel 1985 ha firmato orologi per Ferrari e FIAT. E non basta: ci sono svariate invenzioni brevettate da Marenco. Come il dispositivo per macchine tessili (patent US3587804A), il lampadario Cynthia (1968), la poltrona/divano Marenco design per Arflex (che ha introdotto un sistema rivoluzionario per assemblare i cuscini e i braccioli al telaio in tubolare metallico).
La lezione è chiara: mai limitarsi a pensare che nella vita si possa fare una sola cosa. Uno può essere architetto, ricercatore e designer e nello stesso tempo (o anche in tempi diversi) attore, autore e umorista. La mente umana tende a semplificare e classifica le persone in modo stabile e univoco. Ma nella realtà le cose possono andare in maniera molto più varia e complessa di quanto si possa pensare.
Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina, 18 Marzo 2019