Post

Visualizzazione dei post da gennaio 3, 2021

Senza il mio nome, romanzo di formazione di Gianfranco Onatzirò Obinu, una storia da liberare

Immagine
“Le piccole onde che increspavano la superficie della sua coscienza si sarebbero propagate nel tempo e, da leggere vibrazioni, si sarebbero tramutate in un devastante tsunami, che avrebbe lasciato solo macerie delle sue attuali credenze” è un passaggio del libro che ho appena finito di leggere: Senza il mio nome , di Gianfranco Onatzirò Obinu (Porto Seguro editore, 2020).  In questo romanzo di formazione il protagonista vive, nell'arco di alcuni decenni, una crescente inquietudine.  Ma non è la vita insofferente descritta Zygmunt Bauman nel celebre saggio “Vita Liquida” (2005) nel quale “La società dei consumi riesce a rendere permanente la non-soddisfazione”.  L’insoddisfazione del libro di Gianfranco non è quella di chi consuma, ma di chi cerca sé stesso.  Ovviamente non sveliamo, per rispetto dei lettori e delle lettrici, l’esito del lungo inseguimento.  Ci limitiamo a tracciare i punti fermi, le coordinate che conferiscono solidità e valore a Senza il mio nome. C’è il forte r