Venezia: Medico della Peste e Gnaga in salsa steampunk, Squid Game, Salvador Dalì. Il fascino di un Carnevale senza tempo
Ritornare a Venezia è sempre piacevole. Niente auto, niente stress, tutto più o meno a portata di mano. Per la prima volta vedo questa magnifica città durante il Carnevale. E ho visto maschere in vendita ovunque: nelle bancarelle ci sono centinaia di modelli "Made in PRC", copie di quelle fatte a mano dagli artigiani (i maschereri, attivi dal 1436). In alcuni negozi trovi quelle originali: è facile riconoscerle perché costano molto di più e perché dentro quei negozi è vietato fotografare e ovviamente viste da vicino sono molto più belle di quelle costruite in serie. Ho visto le maschere della commedia dell'arte e le maschere tradizionali: la Baùta (il più tipico costume di Venezia, composto da maschera, “tricorno” e il mantellino chiamato tabarro), la Gnaga (la gatta), il Medico della peste (con il suo lungo naso) e il Volto (probabilmente la maschera più diffusa). Ho poi notato che a queste se ne sono aggiunte altre: i teschi messicani, gli elmetti neri di Squid Game, il