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Visualizzazione dei post da 2005
Fisica e bomba atomica, la perdita dell'innocenza (L'Unione Sarda, 15 novembre 2005)
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Il fisico Giorgio Parisi: «La ricerca non finirà». Confronto all'Università con Giuntini e Tagliagambe (L'Unione Sarda, 20 ottobre 2005)
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«Anche a patto di riuscire a creare un modello del mondo completo ed esaustivo non si assisterebbe alla fine della fisica: nascerebbero sicuramente nuove domande e si aprirebbero nuovi scenari interpretativi». Ne è convinto Giorgio Parisi, 56 anni, ordinario di Teorie Quantistiche all'Università La Sapienza di Roma, ritenuto uno dei maggiori studiosi della fisica dei sistemi complessi e della meccanica statistica. Il fisico romano, che ha al suo attivo più di 500 pubblicazioni su riviste internazionali, libri e innumerevoli riconoscimenti, l'ultimo dei quali la Laurea Honoris Causa in Filosofia conferitagli dall'Università di Urbino, è intervenuto a Cagliari sul tema La visione del mondo dopo relatività e meccanica quantistica insieme a un logico (Roberto Giuntini, Università di Cagliari) e un filosofo della scienza (Silvano Tagliagambe, Università di Sassari). L'incontro, organizzato dal Dipartimento di Scienze fisiche dell'Università di Cagliari, si inserisce ne
Omaggio a Pacinotti padre della dinamo (L'Unione Sarda, 13 ottobre 2005)
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Balzani, più scienza significa più pace (L'Unione Sarda, 12 ottobre 2005)
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Balzani, più scienza significa più pace Una società disattenta agli sviluppi della scienza non può essere una società attenta alle problematiche del mondo. Ne sono convinti gli organizzatori di "Scienza di guerra, scienza per la pace", un fitto calendario di conferenze e dibattiti, spettacoli e animazioni fino al 26 novembre. La manifestazione, organizzata dal comitato "Scienza società scienza", ha lo scopo di avvicinare la scienza ai cittadini, partendo dai più giovani. «Le associazioni dei docenti di fisica, matematica, chimica e scienze naturali - ha sottolineato Carla Romagnino, presidente del comitato - hanno fornito un contribuito rilevante all’organizzazione di questa manifestazione insieme a molte scuole cittadine e alle istituzioni coinvolte». L’iniziativa nasce anche con il desiderio di aiutare a scegliere i futuri studi. «Servono condizioni fertili per attrarre ragazzi desiderosi di dedicare la loro vita alla scienza», ha ricordato il preside della facolt
Ottobre 1965: nasce il primo Personal Computer. E' italiano. Non avrà seguito.
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Quarant'anni fa, nelle sale dell'esposizione Bema Show (Business Manufacturers Association, New York) veniva presentato il modello Programma 101 . I visitatori dello stand Olivetti, attirati dalle famose calcolatrici meccaniche, come la Logos 27, scoprivano quel piccolo apparecchio chiamato Perottina - dal nome del suo inventore Piergiorgio Perotto (1930-2002) - e ne rimanevano colpiti. Così Perotto descrive quei giorni dell'ottobre 1965 in L’invenzione del personal computer: una storia appassionante mai raccontata : "Non appena il pubblico si accorse della Programma 101 e si rese conto delle sue prestazioni, cominciò ad affollarsi nella saletta, desideroso di mettere le mani sulla tastiera, di avere informazioni su quando il prodotto sarebbe stato disponibile, sul suo prezzo. In un primo tempo le reazioni furono quasi di diffidenza: alcuni chiesero se per caso la macchina non fosse azionata da qualche grosso calcolatore nascosto dietro la parete! Poi la diffidenza
Tanti auguri carissimo pc (L'Unione Sarda, 12 agosto 2005)
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Quel fisico ebreo che seppe dire di no (L'Unione Sarda, 6 agosto 2005)
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A Hiroshima il 6 agosto 1945, quando l'inferno cadde dal cielo (L'Unione Sarda, 6 agosto 2005)
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Un campo scuola per l'esercito dei piccoli esploratori (L'Unione Sarda, 1 agosto 2005)
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Los Alamos, quell'alba estiva vide sorgere un secondo sole (L'Unione Sarda, 28 luglio 2005)
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"Appuntamento a Hiroshima": diario della più terribile invenzione della storia Los Alamos, quell’alba estiva vide sorgere un secondo sole Dal Trinity Test ai due lanci sul Giappone, la bomba atomica La notte tra il 15 e il 16 luglio del 1945 quasi nessuno riuscì a prendere sonno. Tra scienziati, tecnici e militari impegnati a Los Alamos nella creazione della bomba atomica si era diffusa una formidabile eccitazione. Tutti erano vittime dell’emozione di assistere al Trinity Test e vedere alla prova la nuova arma ma anche del timore che l’esperimento conclusivo del Progetto Manhattan potesse fallire. Così la gigantesca esplosione del primo ordigno al plutonio, all’alba del 16 luglio, giunse come una liberazione. Ma fu l’inizio dell’incubo atomico. In Appuntamento a Hiroshima (Longanesi, 365 pagine, 18 Euro) Stephen Walker descrive così l’esperienza provata dagli uomini riuniti nel deserto del New Mexico: "Sorse dal deserto come un secondo sole, una palla di fuoco brilla
Da Londra al Giappone storie di giovani sarde all'estero (Il Messaggero Sardo, giugno 2005)
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Da Voltaire al Web, è la nuova Enciclopedia. Wikipedia, ovvero un fenomeno in continua crescita grazie alla partecipazione libera e volontaria (L'Unione Sarda, 16 maggio 2005)
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Da Voltaire al Web, è la nuova Enciclopedia Wikipedia, ovvero un fenomeno in continua crescita grazie alla partecipazione libera e volontaria L'edizione curata da D'Alembert, Diderot, Montesquieu, Rousseau e Voltaire richiese trent’anni di lavoro, dal 1751 al 1780. Nei due secoli seguenti sono state pubblicate svariate edizioni di Enciclopedie nelle principali lingue del mondo. E negli ultimi anni alcune si sono affacciate anche in Internet. Ma, a partire dal 2001, la storia di questi preziosi contenitori del sapere ha iniziato a subire un autentico scossone, grazie a una tecnologia figlia del “World Wide Web” e alla partecipazione gratuita di migliaia di persone. Come insegna la storia della scienza, le innovazioni di successo traggono spesso origine dalla convergenza di più elementi, come la disponibilità di risorse tecnologiche adatte a risolvere un problema, o all’adozione di metodi e strategie in ambiti del tutto diversi da quelli originali. Ma anche dalla riconversione de
Dalla Googleteca alla Babelteka, così cambia l'approccio ai testi (L'Unione Sarda, 6 aprile 2005)
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