12 novembre 1998

Computer. Digital Kids, un amore che dura (L'Unione Sarda, 12 novembre 1998)

Computer. Digital Kids, un amore che dura (L'Unione Sarda, Speciale Scuola, 12 novembre 1998, pag. 34)




18 agosto 1998

Arriva il preside telematico (L'Unione Sarda, 18 Agosto 1998)


ALBERTI. Ugo Galassi va in pensione dopo 18 anni e presenta il suo successore
Arriva il preside telematico
Ha conosciuto il liceo navigando in Internet
Gli studenti hanno creato un sito web primo in Italia, secondo in Europa
Non sono ancora sufficienti le aule per le lezioni



13 agosto 1998

E la vecchia miniera diventa laboratorio (Il manifesto, 13 agosto 1998)

SARDEGNA UN CENTRO DI RICERCHE NEL SULCIS

E la vecchia miniera diventa laboratorio

Studi sulla microelettronica verranno effettuati nelle strutture minerarie di Monteponi. Un progetto dell'Università di Cagliari

WALTER FALGIO ANDREA MAMELI - CAGLIARI

Un laboratorio di ricerca sulla microelettronica sarà attivato nelle strutture dismesse della miniera di Monteponi (Cagliari). L'iniziativa fa seguito all'istituzione da parte dell'università di Cagliari di un corso di laurea breve in scienza dei materiali che ha ugualmente trovato sede in un edificio abbandonato della frazione mineraria.

La scelta di insediare un centro di ricerca nel Sulcis Iglesiente non è casuale. Questo territorio attraversa la crisi dovuta all'interruzione dell'attività estrattiva, per cui si spera in una ripresa da sostenere tramite la realizzazione dei progetti di riconversione dell'industria mineraria. Il patrimonio di questa zona è costituito da siti di archeologia industriale e da aree di notevole interesse naturalistico dove possono essere incentivate diverse iniziative, nella lunga attesa del varo degli impianti di gassificazione del carbone.

Il consorzio Promea, composto dall'università di Cagliari insieme alla finanziaria Sfirs, alla Bic Sardegna, al Consorzio 21 e agli istituti nazionali di fisica della materia e di chimica della materia, è l'organismo esecutivo che gestisce l'insediamento del laboratorio. "Il nostro progetto - dichiara Franco Meloni, presidente del Consorzio - è finanziato dal ministero dell'università e dalla regione con 5 miliardi e 700 milioni. Prevediamo di essere in piena attività già dal prossimo anno, sperimentando la crescita dei materiali e la creazione del laser blu. Questa ricerca può avere delle applicazioni nella produzione di apparecchi ad alta fedeltà come i televisori a schermo piatto o i compact disc ad alto rendimento".

Il rettore dell'ateneo cagliaritano Pasquale Mistretta sottolinea che la scelta di Iglesias ci deve anche aiutare a ricordare una storia mineraria poco conosciuta, che ha dato un impulso notevole agli studi internazionali di ingegneria mineraria e che è portatrice di un bagaglio invidiabile di esperienze.

Il laboratorio avrà il compito di differenziare le competenze in un territorio come quello sardo privo di tecnici qualificati in questi settori. Il sindaco di Iglesias Mauro Pili appoggia il progetto: "Il polo tecnologico di Monteponi rappresenta una scelta politica dell'intero consiglio comunale e crediamo che potrà coinvolgere le attività locali già operanti nel settore". Si spera che il tutto comporti una ricaduta sulle imprese che producono supporti tecnologici per l'elettronica avanzata, come la saldatura a bassissime temperature ad esempio. Ma nel Sulcis questo tipo di attività è tutta da inventare. In assenza di un indotto che alimenti l'economia della zona infatti qualunque progetto rischia di perdere la sua rilevanza. I chimici che partecipano all'iniziativa stanno invece studiando la possibilità di estrarre dei metalli dai residui della lavorazione mineraria. Si può recuperare il cadmio, ad esempio, usato per la fabbricazione di leghe.

Gli interventi per il recupero ambientale e occupazionale delle zone minerarie dismesse sono stati inoltre presentati dal funzionario del ministero dell'ambiente Cesare Donnhauser che in una conferenza di servizi tenuta qualche giorno fa a Guspini, in provincia di Cagliari, ha dichiarato che i cantieri garantiranno un lavoro a 550 disoccupati sardi.

L'avvio è previsto per settembre fatto salvo l'impegno della regione che deve rendere disponibile lo stanziamento di 2 miliardi e 700 milioni, in base all'accordo di programma stipulato lo scorso 10 dicembre con i ministeri dell'ambiente, dei beni culturali e dell'industria.




29 giugno 1998

Lingue minori, come salvarle (L'Unione Sarda, pag. 7, 29 giugno 1998)

Lingue minori, come salvarle (L'Unione Sarda, pag. 7, La Cultura, 29 giugno 1998) 



 

22 maggio 1998

Metti un libro su Internet (L'Unione Sarda, 22 maggio 1996)

Metti un libro su Internet (L'Unione Sarda, 22 maggio 1996, pag. 14, I Libri)  



15 aprile 1998

La libertà è una scelta che si impara recitando (Avvenire, 15 aprile 1998)

 


Cagliari. Dal '93 i detenuti dell'unico Istituto penale minorile della Sardegna sono protagonisti di una significativa esperienza: il teatro in carcere. Il merito è del direttore di allora, Sandro Marilotti e di una compagnia teatrale cagliaritana: le Maschere Nere. L'iniziativa del carcere di Quartucciu (5 chilometri da Cagliari) è più di una semplice attività ricreativa. «In un ambiente privo di libertà e di affetto come il carcere minorile - spiega il cappellano, don Ettore Cannavera - il teatro è uno strumento importante. Aiuta i ragazzi a levarsi quella maschera che nasconde paure e timidezza e a liberare un forte bisogno di comunicare».
La risposta dei diretti interessati è ottima. «Sono riusciti a tirare fuori la parte migliore di sé - prosegue don Ettore - quei sentimenti , quelle emozioni, quei desideri per lungo tempo tenuti nascosti. Questi ragazzi hanno avuto le ali tarpate, sono stati obbligati a mostrare il peggio di sé, con la violenza, la droga, l'illegalità. Ed è davvero paradossale che ci sia stato bisogno di chiuderli in carcere, perché potessero trovare il modo di esprimersi. Su questo dobbiamo interrogarci».
Gisella Vacca, 33 anni, di Ovodda, in provincia di Nuoro, è la regista di questa insolita compagnia. «Il teatro porta queste persone in un mondo fantastico dove è più facile comunicare, incontrare gli altri. Quelli che per loro sono i diversi».
Nel gennaio del '94 il primo spettacolo fra le mura del Minorile: «Folletti, giovani detenuti in cerca di se stessi e degli altri». Un mese dopo, a Cagliari, la replica si rivela un autentico successo. Così viene organizzata una tournée: decine di spettacoli in giro per l'Isola. Intanto qualcuno degli attori finisce di scontare la pena e deve dare il cambio ad altri detenuti.  «Dopo Folletti - racconta Gisella - ho deciso di offrire ai ragazzi l'incantesimo di un fiaba, forse per restituire un pezzo d'infanzia che alla maggior parte di loro è stata negata». E così è nata la nuova opera: Ladri di sogni.
Davide ha 22 anni, 4 dei quali trascorsi in carcere. Vive la sua infanzia in un centro a pochi chilometri da Cagliari, fra degrado sociale e strutturale. Appena adolescente indirizza le sue energie verso attività ai margini della legalità e la giustizia fa il suo corso. «Ho fatto tre anni all'Istituto minorile di Quartucciu e quattro mesi nel carcere di Buoncammino - racconta - Li considero giorni buttati, ma per fortuna sono riuscito a trovare degli insegnamenti di vita, come il rispetto per me stesso e maggiore attenzione a doveri e responsabilità. Pochi mesi dopo aver finito di scontare la pena al minorile ho commesso un altro reato. Avevo già compiuto diciotto anni, così ho fatto quattro mesi a Buoncammino, il carcere di Cagliari. Un'esperienza durissima. Ma la cosa più importante è successa al minorile, quanto ho conosciuto le Maschere Nere». 
La sua è la storia di una lenta presa di coscienza. «All'inizio - racconta - pensavo solo di fare qualcosa di diverso, lì dentro. Ma poi gli esercizi con il corpo e la voce mi hanno interessato sempre di più». Dopo sei mesi arrivò il primo spettacolo. «Un'esperienza incredibile - ricorda Davide -. Il contatto con il pubblico mi ha fatto capire che con il teatro si possono scambiare emozioni. E questo mi ha appassionato moltissimo». 
Oggi per lui il teatro è diventato un'alternativa al carcere. «Ho ottenuto l'affidamento in prova ai servizi sociali - spiega - , grazie a un programma elaborato dalle Maschere Nere e approvato dal Tribunale di sorveglianza. La mattina lavoro, di pomeriggio faccio teatro e la sera frequento il liceo artistico. Gisella e il suo gruppo mi hanno offerto la possibilità di provare con loro. E adesso stiamo preparando un monologo basato sulle esperienze della mia vista. Un dramma che può aiutare la gente a riflettere». 
Andrea Mameli

28 marzo 1998

Una casa italiana per l'uomo di Similaun (L'Unione Sarda, 28 Marzo 1998)

Una casa italiana per l'uomo di Similaun (L'Unione Sarda, pagina della Scienza, 28 Marzo 1998) 




10 marzo 1998

Lo spazio e le sue nuove frontiere (L'Unione Sarda, 10 marzo 1998)

Lo spazio e le sue nuove frontiere (L'Unione Sarda, 10 marzo 1998, pag. 10, speciale "Le Scienze") 





06 gennaio 1998

Dalla gallina all'uomo: è l'ultima epidemia del secolo? (L'Unione Sarda, 6 gennaio 1998)

Dalla gallina all'uomo: è l'ultima epidemia del secolo? (L'Unione Sarda, 6 gennaio 1998)



Nasce un polo tecnologico. Può ricrescere la vita sulle ceneri delle miniere (L'Unione Sarda, 6 gennaio 1998)

Nasce un polo tecnologico. Può ricrescere la vita sulle ceneri delle miniere (L'Unione Sarda, 6 gennaio 1998, pagina speciale "Le Scienze")