La nuova frontiera: voli a gravità zero (L'Unione Sarda, 2 febbraio 2006)
Le missioni spaziali sono entrate prepotentemente nella società a partire dalla metà del secolo scorso, influenzando la produzione industriale, le telecomunicazioni, il lavoro e lo stesso modo di pensare. Cominciate il 4 ottobre 1957 con il primo satellite artificiale (Sputnik) e culminate il 20 luglio 1969 con la prima passeggiata umana sulla Luna (Apollo 11), all’inizio sembravano quanto di più distante dalla vita di tutti noi. Poi hanno smesso di destare emozione, tranne per la tragedia dello shuttle Challenger del 28 Gennaio 1986.
Sono innumerevoli le tecnologie derivate in qualche modo dalle imprese spaziali: dai satelliti ai pannelli solari, dalle telecamere portatili alle celle a combustibile. E oggi se la stessa esperienza del volo aerospaziale è sempre più a portata di mano lo dobbiamo anche all’attività svolta dall’Associazione Culturale COSMO SpaceLand ? www.spaceland.biz ? diretta dall’italiano Carlo Viberti (candidato cosmonauta ingegnere di bordo non governativo con l’agenzia spaziale russa). Per la prima volta, il 10 aprile 2005, una persona disabile e un anziano ultraottantenne hanno partecipato ad una spedizione sperimentale medico-scientifica in volo troposferico organizzata da SpaceLand in condizioni di gravità lunare e marziana e in gravità zero. L’Associazione Culturale COSMO SpaceLand sta conducendo un ciclo di conferenze in alcune regioni italiane, sul tema: "Progetto SpaceLand: la divulgazione scientifica nelle scuole", finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Legge 6/2000). I contenuti del programma SpaceLand saranno presentati agli studenti e ai docenti in una serie di incontri con esperti, utilizzando anche un modello in scala reale dell’Apollo 14 e materiali didattici multimediali. L’iniziativa verrà presentata il 18 febbraio a Milano alla Borsa Internazionale del Turismo.
I voli a gravità zero condotti da COSMO SpaceLand, detti anche parabolici (impiegati dalla NASA da oltre 30 anni per simulare l’assenza di gravità) utilizzano aerei Boeing 707 adattati allo scopo, in grado di trasportare 27 passeggeri e di condurre fino a 40 parabole nell’arco di quasi tre ore. L’importanza di queste attività va cercata soprattutto nella possibilità di simulare, con l’assenza di gravità, una serie di condizioni non presenti sulla Terra e di effettuare test su materiali, organismi viventi, esperimenti importanti per la ricerca medico scientifica, nel settore cardiologico e riabilitativo, e per la ricerca industriale nel settore tessile. Inoltre, in condizioni di assenza di gravità, alcune patologie si manifestano con un fattore fino a 100 volte maggiore rispetto alle normali condizioni: ciò permette di studiare fenomenologie, procedure operative, metodologie diagnostiche e terapeutiche in modo più efficace rispetto ai normali laboratori terrestri. Con i voli SpaceLand gli scienziati simulano anche le condizioni gravitazionali della Luna e di Marte. Nel 2005 il progetto ha beneficiato del sostegno della Regione Piemonte (Film Commission) per gli aspetti video-documentaristici legati ai voli. Alcuni di questi risultati sono stati presentati a Cagliari il 19 ottobre 2005 nel corso di un seminario organizzato da Giacomo Cao, ordinario di Principi di Ingegneria Chimica presso il Dipartimento di Ingegneria Chimica e Materiali dell’Università di Cagliari, nonché presidente del comitato scientifico SpaceLand. La prossima missione, per la quale sono ancora disponibili 10 posti, è in partenza a fine febbraio, con addestramento e decollo da Cape Canaveral, e prevede di portare a bordo, in collaborazione con la NASA, esperimenti di telemedicina, bioingegneria e rigenerazione di tessuti. «Con la possibilità - spiega l’ing. Viberti - di includere nell’equipaggio scientifico una piccola rappresentanza di scienziati e studenti sardi».
Andrea Mameli
L’Unione Sarda, Pagina 49 - Cultura
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