La richiesta di rapportarsi con le esigenze del territorio è un compito che registra il decennale impegno del Promea (società partecipata da Università di Cagliari, Cnr, Istituto di Chimica della Materia, Sfirs, Bic) come ha sottolineato il presidente Franco Meloni (ordinario di struttura della materia all'Università di Cagliari). «Lo scopo delle due giornate ? ha puntualizzato Meloni ? è di presentare una porzione significativa delle competenze esistenti nell'Università di Cagliari. Competenze che vengono messe a disposizione delle imprese interessate a sviluppare ricerca e innovazione. Il motivo, ovvio, è calibrare la dimensione, lo spettro delle problematiche affrontate e le risorse finanziarie necessarie, in modo da modellare laboratori, centri di ricerca e occasioni di formazione che costituiranno il polo, in funzione delle esigenze locali. Il tutto, necessariamente, senza creare cattedrali nel deserto o chiesette di campagna.» Il distretto ha l'ambizione di diventare un polo d'attrazione per imprese interessate a trasferirsi in Sardegna «per fornire uno specifico apporto alla filiera ? ha continuato Meloni ? proprio per fare da tramite fra la ricerca accademica e il mondo dell'impresa, in un ambiente dove è salvaguardata la qualità della vita in grado di attrarre studenti e ricercatori provenienti dall'area del Mediterraneo.»
Per Claudio Pisu, del Centro Regionale di Programmazione (laboratorio territoriale Sulcis Iglesiente), «la progettazione integrata può sostenere il processo di creazione di nuove imprese e spin off, grazie a strumenti specifici quali pacchetti di agevolazione costituiti da contributi al traferimento di tecnologie dalla ricerca all'impresa, incentivi e formazione, attualmente in fase di definizione.»
Nei sei interventi finali alcuni ricercatori hanno illustrato tecniche utili all'impresa come la diffrazione ai raggi X, la microscopia elettronica, la spettroscopia elettronica delle superfici, la risonanza magnetica nucleare, l'analisi termica.
Andrea Mameli