Prime recensioni per Scienziati di ventura

Scienziati erranti tra la Sardegna e il mondo
Daniele Gouthier. Il mito di Erdős, 20 luglio 2007.
È molto glocal l’operazione di Mameli e Scanu. Partono dalla Sardegna, scrivono del mondo, ma guardano all’Italia. Ci sono queste tre dimensioni geografiche in “Scienziati di ventura – Storie di cervelli erranti tra la Sardegna e il mondo” (Cuec 2007). Il libro va oltre la “solita” fuga dei cervelli. I cervelli all’estero ci possono andare per tre motivi: perché fuggono, perché vengono espulsi, perché lo scelgono.
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Quei Mozart sardi che non trovano un pianoforte nella loro terra trionfano all'estero, senza poter tornare
Luigi Sotgiu. L'Altra Voce, 19 luglio 2007.
Una volta erano soldati di ventura, oggi sono scienziati. In un percorso illustrato nel libro che racconta le storie di questi ricercatori (“Scienziati di ventura. Storie di cervelli erranti tra la Sardegna e il mondo») e pure in un blog, scienziatidiventura.blogspot.com.
Gli autori sono giornalisti specializzati in divulgazione scientifica, che hanno voluto raccontare la storia di «persone coraggiose che hanno lasciato tutto per vivere una avventura importante; persone eccezionali che fanno cose eccezionali in luoghi eccezionali». Sono state raccolte, sotto forma di intervista, 20 testimonianze da una platea di scienziati rappresentativa di varie discipline, provenienza geografica e accademica, sesso.
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Tanti cervelli di ventura, dalla Sardegna con dolore e nostalgia: emigranti del sapere condannati alla lontananza.
Matteo Bordiga. L'Altra Voce, 18 luglio 2007.
Sardegna dolce matrigna, terra odiata e rimpianta. Culla i suoi figli unendoli a sé in maniera viscerale, ma poi li costringe a un sofferto addio nel momento in cui decidono di coltivare sé stessi, di vivere delle loro passioni. Spesso, chi ambisce a trovare stimoli forti per esprimere il proprio talento deve mettersi l'anima in pace e rassegnarsi a volare altrove. In cerca di un successo che soffochi la malinconia dell'emigrato. E della piena realizzazione delle proprie aspirazioni.
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Cervelli in fuga: storie esemplari di ricercatori costretti a fuggire.
Roberto Paracchini. La Nuova Sardegna, 18 luglio 2007 (pagina 48 - estate cultura&spettacoli).
«L’arte sono io, la scienza siamo noi» ricorda spesso il neurofarmacologo Gian Luigi Gessa citando l’endocrinologo Claude Bernard che sin dall’Ottocento capì che l’operare scientifico è fatto da grandi squadre di ricercatori e non dai singoli. E questo significa che per fare scienza occorrono le scuole, di eccellenza possibilmente. Ma per realizzarle c’è bisogno di anni e anni perchè «queste sono composte da capitale umano», come ha sottolineato Gessa durante la presentazione del libro «Scienziati di ventura» (Cuec, 2007, pagine 147) di Andrea Mameli e Mauro Scanu, tenuta lunedì sera in piazzetta Savoia, a Cagliari.
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