24 novembre 2007

Eymerich e il New Weird. Binomio perfetto.

Eymerich Ho letto La luce di Orione. Il ritorno dell'inquisitore Eymerich (Mondadori, 2007, 334 pagine, euro 15,50). Stavolta Valerio Evangelisti (uno dei maggiori interpreti della moderna fantascienza, corrente New Weird precisano i più esperti) si è superato: cita Dante, sbeffeggia Petrarca, mostra un tormentato Iraq ancora in guerra tra un secolo, con giganti e zombi, mosaici e poliploidi. Ovunque ferocia e odio con religioni e superstizioni usate come grimaldelli in una perenne e irresistibile ricerca del potere. La componente science della storia contiene un sistema di raccolta dei segnali elettrici del cervello umano (BioMuse ideato nel 1992) e il concetto di non località quantica o entanglement (La mente estesa, del biologo Rupert Sheldrake, edizione italiana: Urra, 2006). La storia di Nicolas Eymerich, alle prese con nuovi misteri e inquietanti manifestazioni del male, si svolge nel 1366, prima a Padova, poi a Venezia, quindi sulle navi dei crociati (agli ordini di Amedeo di Savoia) e infine a Costantinopoli. Evangelisti, fine conoscitore del Medioevo, ci restituisce l'immagine di un impero bizantino in piena decadenza. E l'inquisitore domenicano, in forma smagliante, mette a fuoco, come sempre fuor di metafora, gli alleati del maligno.
E, come sempre, Evangelisti con i suoi personaggi scava anche dentro di noi.
Eccellente.

21 novembre 2007

Linguaggio Macchina nel libro di Stefano Sanna

linguaggiomacchina nel libro di stefano sanna Java Micro Edition Il Blog Linguaggio Macchina è citato a pagina 138 (visualizzazione del feed reale su Nokia 6120 classic) e a pagina 149 (occupazione di memoria) nel recentissimo libro di Stefano Sanna Java Micro Edition. Sviluppare applicazioni network-oriented per telefoni cellulari e PDA (Hoepli, 2007, 274 pagine, 24,00 euro).

Le scimmie verdi, come entrare nei panni dell'altro (L'Unione Sarda, 21 novembre 2007)

scimmie verdi unione sarda 21 nov 2007 TEATRO - Sul palco contro il razzismo
L'Unione Sarda, pagina 17 (21 novembre 2007)
Un soldato difende la propria trincea. La guerra di posizione lo sta logorando, a 50 mila anni luce da casa, quando scorge un nemico che si avvicina. Lo uccide e poi ne osserva il cadavere. Con disgusto ne descrive le sembianze. Solo ora comprendiamo che il protagonista è quello che noi chiamiamo alieno, con tanto di squame, mentre il suo nemico è un terrestre. È la trama di Sentry (Sentinella), il celebre racconto di fantascienza, con il quale Fredric Brown nel 1954 spezza la retorica dell’orribile nemico e ci propone l’idea che, a volte, i nemici siamo noi. Su questa falsariga Daniele Barbieri e Hamid Barole Abdu hanno ideato Le scimmie verdi: uno spettacolo che prova a svelare come si sente uno straniero nei panni di un italiano e un nativo nei panni di un migrante. Nella realtà l’italiano è un giornalista, autore di antologie di fantascienza per la scuola e formatore, e lo straniero un operatore psichiatrico, scrittore e poeta eritreo (la sua ultima fatica è: "Seppellite la mia pelle in Africa"). Durante la prima scena i due mettono letteralmente uno nei panni dell’altro: si scambiano i vestiti. Daniele si comporta come un immigrato: a volte debole e insicuro, altre fiero della sua identità, non immune da pregiudizi verso gli italiani. Intanto il falso Daniele, cioè Hamid, rivela la sua paura delle diversità. Ma l’incontro tra i due provoca comunque una reazione, rendendo più difficile il dialogo: cercano un linguaggio comune e provano a parlare di loro stessi prima ancora che di razzismo e di sicurezza. Le scimmie verdi (il titolo è ispirato a un racconto di Thedore Sturgeon, altro autore di fantascienza) smonta alcuni meccanismi del razzismo e li mette a nudo ma fa anche sorridere sulle reciproche debolezze. Fino a un colpo di scena finale che ci costringe a qualcosa di inaspettato, anche se presente, da sempre, sotto i nostri occhi. Dopo lo spettacolo restano molti interrogativi: la vera identità è la consapevolezza di appartenere a un insieme di individui con un passato in comune? Le guerre etniche esistono davvero? I poveri e i ricchi, i padroni e gli sfruttati sono il vero problema che il razzismo tende a occultare? E a volte si innescano autentici dibattiti, che coinvolgono Daniele Barbieri, Hamid Barole Abdu e pubblico. Tanto che il testo viene modificato e arricchito dopo ogni esibizione. Ad arricchirsi è anche il linguaggio usato in scena: sono le parole usate ogni giorno, a volte imprecise e inserite in frasi sgrammaticate, di persone che non sanno di parlare come veri razzisti. Ma a volte sono anche termini apparentemente delicati come tolleranza a rivelarsi vuoti: tolleranti verso chi e verso che cosa? Le sorprese e gli equivoci sono dietro ogni angolo. 
Per capirlo è utile mettersi nei panni degli altri, o, per dirla con Martin Buber: "L’unico modo di imparare è attraverso un incontro".
Altri significativi esempi in cui per capire si capovolgono i ruoli sono due mostre "Dialogo nel Buio" (un percorso immerso nel buio più totale, ove il vedente è guidato dal nonvedente, all’Istituo Ciechi di Milano) e "Scènes de silence" (con i sordi che conducono gli udenti in un itinerario silenziso fatto di gesti, alla Cité des Sciences di Parigi).
Andato in scena in 15 città italiane, lo spettacolo approda in Sardegna: domani alle 17 Daniele Barbieri e Hamid Barole Abdu saranno a Mandas (ex convento dei cappuccini) primo appuntamento del ciclo Incontri con la parola organizzato da paesedombre.org e dal Comune di Mandas.
Andrea Mameli

20 novembre 2007

21 novembre 2007. Le scimmie verdi approdano in Sardegna.

scimmie verdi 1 Mandas (Cagliari), incontri con la parola: Le scimmie verdi di Daniele Barbieri (giornalista romano, trapiantato a Imola ma con la Sardegna nel cuore, esperto di fantascienza: ha scritto l'antologia Di futuri ce n'è tanti, con Riccardo Mancini per Avverbi) e Hamid Barole Abdu (operatore psichiatrico, nato in Eritrea, è in Italia dal 1974, nel 1996 ha vinto la XIII Edizione del Premio letterario SATYAGRAHA con il libro di poesie "Akhria. Io sradicato poeta per fame"). Giovedì 22 novembre, con inizio alle 17, nei locali dell'ex convento dei cappuccini, per iniziativa del Comune di Mandas e del portale paesedombre.org
Quella messa in scena da Daniele Barbieri e Hamid Barole Abdu è la storia di due identità che si scambiano tra loro e si scoprono reciprocamente. Il pubblico viene coinvolto in questo gioco delle parti, in questo scambio di identità sperimentale (come Daniele e Hamid hanno definito il loro spettacolo) ed è portato a riflettere su razzismo, differenze, punti di vista.
Le immagini sono tratte dal filmato dello spettacolo, disponibile nel sito www.arcoiris.tv (Maggio 2007, Arcoiris tv, Bologna, 83 minuti).

18 novembre 2007

La città si sveglia e va a spasso con la scienza (L'Unione Sarda, 18 novembre 2007)

cataprisma scienza società Possiamo confrontarci con una dimensione invisibile ai nostri occhi? Quali sono, e che sensazioni suscitano, le notizie sui cambiamenti climatici? Si può fare la storia e la geografia della matematica? Cosa si nasconde dietro il cioccolato?
Gli ultimi appuntamenti organizzati a Cagliari dal comitato Scienza Società Scienza cercano di offrire risposte a queste domande. Si inizia oggi (domenica 25 novembre) con Giuseppe Mezzorani (docente di Fisica delle Particelle all’università di Cagliari) che affronterà un tema spinoso: " È meglio essere uomo o atomo?" (Science Café, all’Emà, con inizio alle 10 e 30).
Lunedì 19 è la volta della proposta di teatro scientifico della compagnia Tascusì al Teatro delle Saline, con inizio alle 19, ingresso 5 euro (il ricavato servirà a finanziare nuove attività divulgative del comitato organizzatore). Il titolo dello spettacolo (Cataprisma: i cambiamenti climatici e le loro sfaccettature) svela l’intento dei due autori (i danzatori e coreografi Rossana Luisetti e Roberto Tadeu de Azevedo): dissacrare le paure e le nevrosi dei consumatori, anche quando si rivelano grandi produttori di rifiuti non differenziati. Il teatro-danza che la compagnia Tascusì ci presenta (dopo Capabilities e FisicaMente, rispettivamente basati su economia e scienze dure) racchiude in fondo una serie di denunce: dello spreco nell’era del risparmio, dell’ignoranza nell’era della conoscenza,dell’incomunicabilità nell’era della comunicazione. L’opera di Luisetti e De Azevedo mostra anche la dirompente presenza del mezzo televisivo, che invece di informare confonde e stordisce: le notizie di catastrofi naturali si susseguono e non tutti dispongono di un prisma attraverso il quale vedere i colori, una lente in grado di leggere la realtà. È come se quel prisma, quella lente, non riuscisse a giungere a ciascuno di noi. Ecco perché la scienza ha il dovere, non solo il diritto, di avvicinarsi alla gente. Su questi temi, il 21 novembre, due docenti dell'Università di Cagliari proveranno a riavvicinare la scienza al pubblico: Alberto Marini ("I mutamenti climatici") e Giosuè Loj ("La desertificazione in Sardegna") parleranno a partire dalle 17.30, nella sala conferenze dell'Edificio Sali Scelti al Parco di Molentargius Le Saline. Interverrà Vincenzo Tiana, presidente regionale di Legambiente.
Le attività divulgative organizzate dal comitato Scienza Società Scienza proseguiranno il 22 novembre, alle 11 con le recite dei bambini della scuola media di Dolianova (“Un fantastico viaggio nel tempo”) e alle 17, con il teatro dei ragazzi del Liceo Pacinotti (“Scienziato? No prego, mercante di stoffe molto curioso “) al teatro delle Saline.
Gli ultimi due incontri in programma sono la relazione di Giorgio Bagni, docente di didattica e storia della matematica all’Università di Udine (il 23 novembre, nell'aula magna del dipartimento di matematica, alle 17) sul tema “Storia e geografia della matematica”, e il seminario di Luca Pani (direttore di ricerca dell’Istituto di tecnologie biomediche del CNR di Cagliari): “Dai Giaguari al Genoma, Storia segreta del cioccolato" (Science Café, all’Emà, alle 10 e 30).
Il bilancio della settima edizione della settimana cittadina della scienza, organizzata dal comitato Scienza Società Scienza e ospitata dall'ente Parco di Molentargius nell’edificio Sali scelti, è sicuramente positivo: oltre 2 mila persone hanno visitato le mostre (in casa con la scienza, officina dei giochi e degli esperimenti, educazione alle energie rinnovabili, estrazione del Dna) e partecipato alle conferenze. Significative anche le parole pronunciate dal Presidente della Regione, Renato Soru, il quale, intervenendo alla giornata inaugurale (8 novembre) dopo aver sottolineato il bisogno di conoscenza scientifica per la Sardegna, e non solo per chi intraprende carriere tecnico-scientifiche, ha espresso l’auspicio di veder realizzato un museo interattivo nello stile dei più moderni Science Center. Anche l’assessore regionale alla Pubblica Istruzione, Maria Antonietta Mongiu, ha espresso un forte apprezzamento per l’iniziativa del comitato Scienza Società Scienza e ha poi annunciato l’intenzione di far nascere i Presìdi della Scienza. Perché anche l’analfabetismo scientifico si combatte con il coinvolgimento e la partecipazione, facendo di matematica, fisica, chimica e biologia materie comprensibili e più vicine.
Andrea Mameli, L'Unione Sarda, Cultura, pagina 63
18 novembre 2007