Biopetrolio, c'è un brevetto sardo per ottenere combustibile dalle alghe (L'Unione Sarda, 23 novembre 2008)
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GLI STABILIMENTI. Gli impianti possono essere costruiti in zone industriali (evitando quindi le aree agricole) anche per il vantaggio di captare la CO2 direttamente a bocca di emissione. «In linea teorica si potrebbe riciclare tutta la biomassa prodotta» sottolinea Cao «e con questo processo si eliminerebbero le più consistenti emissioni di anidride carbonica, in linea con il protocollo di Kyoto». Basti pensare Basti pensare che un impianto convenzionale da mille MWatt produce circa 5 milioni di tonnellate di CO2 all'anno. Il biopetrolio sarebbe destinato a soddisfare la richiesta di combustibile per autotrazione.
IL PROCEDIMENTO. Dalle alghe, fatte crescere con anidride carbonica e luce solare, vengono estratti i sottoprodotti oleici dai quali si ricavano i biocarburanti. Ma il residuo di estrazione del biopetrolio dalle alghe è una biomassa utilizzabile ancora come combustibile oppure, con opportuni trattamenti, può essere impiegata nell'industria alimentare, biomedica, cosmetica e zootecnica.
ANDREA MAMELI
L'Unione Sarda, Economia, pagina 17, 23 novembre 2008
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