Festival a Orgosolo: "CiboVagando" tra scuole e piazze (L'Unione Sarda, 11 maggio 2009)
L’antico rituale propiziatorio delle feste di matrimonio, il piatto pieno di grano infranto a terra, rivive da ieri su un muro di Piazza del Popolo, nel centro di Orgosolo. Il nuovo murale, creato da alcuni artisti del Man di Nuoro insieme ai mualisti orgolesi, sintetizza la quarta edizione del Festival della Scienza. Dopo l’Astronomia, oggetto della manifestazione del 2006, “Il mondo dell’acqua” nel 2007 e l’Energia (edizione dell’anno scorso), per quest’anno l’associazione culturale “Viche Viche” ha scelto l’Alimentazione come tema portante della riuscita iniziativa. Se è vero che il valore di un evento di questo tipo non si misura necessariamente con il numero di spettatori, quanto con il coinvolgimento attivo dei partecipanti, allora il Festival della Scienza di Orgosolo va considerato un successo. Un successo notevole anche a giudicare dalla partecipazione attenta di anziane e anziani del posto, che fa passare in secondo piano la presenza dei turisti, alcuni dei quali giunti appositamente per seguire la manifestazione. Accanto ai numerosi festival di letteratura, musica e poesia, che vivacizzano città e paesi sardi, la meritoria iniziativa barbaricina meriterebbe sicuramente una maggiore attenzione da parte delle istituzioni. Ma la soddisfazione delle donne di Orgosolo, che compongono l’associazione Viche Viche, è ancora maggiore se si considera il massiccio coinvolgimento dei bambini delle elementari e dei ragazzi delle medie: una semina culturale che darà frutti negli anni.
Le attività si sono svolte nell’auditorium e nelle strade di Orgosolo, da venerdì a domenica, iniziando con lo splendido documentario di Ermanno Olmi, "Terra Madre", un recentissimo affresco filmato, sul presente e il futuro del pianeta, che descrive la manifestazione internazionale organizzata dall’associazione Slow Food nel 2006. Il caffè scientifico "Alimentazione e qualità della vita" e le due conferenze ("La sicurezza alimentare" e "La guerra del cibo") hanno fornito un’ampia panoramica divulgativa, tra dimensione culturale e scientifica, della storia e dell’attualità dell’alimentazione. La manifestazione si è chiusa con l’applauditissimo spettacolo teatrale "Pane alla terra" di Bruno Venturi, con la partecipazione di piccoli attori locali.
Ma i momenti più intensi del festival sono forse quelli vissuti nelle scuole e nelle piazze del paese, con i laboratori di educazione alimentare, arte del cibo e colori vegetali, dedicati ai bambini e ai ragazzi. E sicuramente rimarrà impressa nella memoria delle duecento persone che hanno affollato un antico cortile di Orgosolo, dalle 21 a mezzanotte, l’originale animazione "CiboVagando": tra la musica del ballu tundu e i versi di Grazia Deledda, testimonianze dei saperi locali, del pane, del vino e del formaggio. Come il racconto della mietitura e della tradizione casearia del settantenne poeta Juvanne Pira, il quale ha anche ricordato una forma di tracciamento ante litteram: con la matita che imprime il nome del pastore e la data di realizzazione della forma. Poi la testimonianza di Zia Maria Juvanna Rubanu, che a 68 anni produce ancora 40 chili di pane al mese e dell’imprenditrice orgolese Egidia Muggianu, che a 31 anni gestisce il mulino di famiglia.
ANDREA MAMELI
Le attività si sono svolte nell’auditorium e nelle strade di Orgosolo, da venerdì a domenica, iniziando con lo splendido documentario di Ermanno Olmi, "Terra Madre", un recentissimo affresco filmato, sul presente e il futuro del pianeta, che descrive la manifestazione internazionale organizzata dall’associazione Slow Food nel 2006. Il caffè scientifico "Alimentazione e qualità della vita" e le due conferenze ("La sicurezza alimentare" e "La guerra del cibo") hanno fornito un’ampia panoramica divulgativa, tra dimensione culturale e scientifica, della storia e dell’attualità dell’alimentazione. La manifestazione si è chiusa con l’applauditissimo spettacolo teatrale "Pane alla terra" di Bruno Venturi, con la partecipazione di piccoli attori locali.
Ma i momenti più intensi del festival sono forse quelli vissuti nelle scuole e nelle piazze del paese, con i laboratori di educazione alimentare, arte del cibo e colori vegetali, dedicati ai bambini e ai ragazzi. E sicuramente rimarrà impressa nella memoria delle duecento persone che hanno affollato un antico cortile di Orgosolo, dalle 21 a mezzanotte, l’originale animazione "CiboVagando": tra la musica del ballu tundu e i versi di Grazia Deledda, testimonianze dei saperi locali, del pane, del vino e del formaggio. Come il racconto della mietitura e della tradizione casearia del settantenne poeta Juvanne Pira, il quale ha anche ricordato una forma di tracciamento ante litteram: con la matita che imprime il nome del pastore e la data di realizzazione della forma. Poi la testimonianza di Zia Maria Juvanna Rubanu, che a 68 anni produce ancora 40 chili di pane al mese e dell’imprenditrice orgolese Egidia Muggianu, che a 31 anni gestisce il mulino di famiglia.
ANDREA MAMELI
Commenti