Cervello, speranze dai microsensori (L'Unione Sarda, 1 maggio 2009)

Un nuovo modo di osservare le variazioni neurochimiche nel cervello connesse con particolari comportamenti. Un sistema wireless, cioè completamente senza fili, sviluppato nelle università di Sassari e Dublino. Il metodo si basa sul monitoraggio del consumo di ossigeno nel cervello con l’impiego di microsensori di nuova concezione. A cosa potrà servire? Come è stato realizzato? Chi lo ha creato? Ne abbiamo parlato con uno degli ideatori: il medico Pier Andrea Serra (Dottorato di ricerca in Farmacologia e Tossicologia, PostDoc all’University College di Dublino, professore associato di Farmacologia alla facoltà di Medicina dell’Università di Sassari). Come avete misurato l’ossigeno nel cervello? «I sensori per l'ossigeno cerebrale derivano da oltre 10 anni di studi e sono originali e unici sia per il per materiale usato, epossidica caricata al carbonio, che per la forma, conica, che riduce notevolmemte il trauma dovuto all'inserzione neurochirurgica in una regione cerebrale. La