Energy Empire, liberarsi dal petrolio diventa un gioco

Energy Empire L’Impero dell’Energia colpisce ancora. Anzi, per la prima volta. Nonostante le apparenze non si tratta di un film di Steven Spielberg o di George Lucas. Energy Empire è un gioco di società da tavolo sul tema delle energie rinnovabili, basato su dati reali, frutto dell’intelligenza e della fantasia di Gianluca Carta, Giuseppe Nieddu e Martina Manieli. I tre giovani laureati (due ingegneri e un geologo) l’hanno concepito come progetto conclusivo del Master sulle Energie Rinnovabili, organizzato dall’istituto di formazione dell’Apisarda Isforapi. Ne abbiamo parlato con Gianluca Carta.
Come vi è venuta l’idea di un gioco di società come progetto per il master che avete frequentato?
«È nata dalla constatazione che, per quanto concerne le energie rinnovabili, il ventaglio dell’offerta comunicativa non prevedeva nulla di fresco e originale. Il tutto è nato un po’ per scherzo, anche col contributo dell’ottimo vino di Martina! Inizialmente pensavamo potesse essere un azzardo presentare un gioco come progetto finale di un master ma, convinti del fatto che il gioco in generale rappresenti un ottimo mezzo per apprendere in modo divertente e leggero, siamo andati avanti con la stesura del progetto anche grazie al fondamentale aiuto di Andrea Mameli del CRS4 e di Giuliano Malloci di Laboratorio Scienza. Il risultato finale è stato un prodotto originale e non convenzionale che ha vinto il premio come miglior progetto del master, anche in virtù delle sue implicazioni didattiche».
Avete pensato a uno sfruttamento commerciale della vostra iniziativa?
«Certamente sì, anche se il progetto è ancora in fase di elaborazione. Per ora Area Science Park di Trieste ha prodotto 100 copie del gioco e si è occupata della distribuzione presso enti, aziende e ministeri. Il passo successivo è quello di trovare finanziamenti adeguati in modo da rendere Energy Empire una vera e propria realtà commerciale. Un primo passo è già stato fatto: la creazione del logo, che è disegnato gratuitamente da Stefano Asili, un fisico nelle vesti di ottimo grafico».
Sul tema delle energie rinnovabili l’Italia è molto indietro rispetto ad altri Paesi europei?
«Se osserviamo i dati non siamo messi poi così male, anche grazie ad una buona percentuale di energia prodotta da impianti idroelettrici e dalla centrale geotermica di Larderello. Purtroppo restiamo indietro per quanto riguarda le “nuove tecnologie”, come il fotovoltaico, il solare termodinamico, l’eolico e le biomasse. Un vero peccato, anche perché le condizioni ambientali sarebbero perfette. Urge partire dal basso, dai cittadini e dalle comunità locali, metterli al corrente degli enormi vantaggi economici e ambientali che le energie rinnovabili possono portare loro. Ci auguriamo che il gioco possa contribuire all’informazione su questa tematica».
IGNAZIO SANNA (L'Unione Sarda, 11 maggio 2010)

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