"Un piano scolastico per ciascun alunno" (L'Unione Sarda, 9 giugno 2010)
Nel saggio di Ianes e Cramerotti una scuola che aiuta tutti, non solo attraverso gli insegnanti di sostegno
In Sardegna sono 2400, in tutta Italia 90 mila. Sono gli insegnanti di sostegno e la loro esistenza non è un dato statistico ma un indicatore di civiltà, in quanto permette l'estensione del diritto all'istruzione anche a coloro che anni fa ne sarebbero stati esclusi: gli alunni con disabilità. Per l'Organizzazione Mondiale della Sanità la salute è benessere bio-psico-sociale, piena realizzazione del proprio potenziale, della propria persona. E se l'inclusione scolastica è la cartina al tornasole del benessere quali sono gli strumenti sui quali si fonda? Lo strumento principale è il Piano educativo individualizzato, utile non solo agli alunni disabili, ma anche per quelli che presentano disturbi dell'apprendimento, difficoltà psicologiche, comportamentali, emotive, svantaggio sociale, differenze linguistiche e culturali. La chiave della programmazione educativa è nei tre volumi pubblicati dalla Erickson di Trento pochi mesi fa (nona edizione): “Il Piano educativo individualizzato. Progetto di vita”. Il concetto chiave è espresso nelle prime pagine: «Una Scuola che sa rispondere adeguatamente a tutte le difficoltà degli alunni e sa prevenirle, ove possibile, diventa poi una Scuola davvero e profondamente inclusiva per tutti gli alunni, dove si eliminano le barriere all'apprendimento e alla partecipazione di ognuno». Abbiamo rivolto alcune domande agli autori, il docente di pedagogia speciale Dario Ianes (Università di Bolzano) e la psicologa Sofia Cramerotti (Centro Studi Erickson di Trento).
Che diffusione ha il libro?
«Tra gli insegnanti di sostegno, l'intero corpo docente, la famiglia. I bisogni educativi speciali oggi si affrontano con percorsi didattici individualizzati e per questo la scuola diventa sempre più inclusiva. Il primo volume dell'opera fornisce una guida per leggere e interpretare pedagogicamente una diagnosi funzionale, per definire gli obiettivi di lavoro, stendere un Piano educativo individualizzato aderente ai bisogni di ciascun alunno. Il secondo volume offre un'ampia proposta di materiali didattici specifici, strumenti e percorsi strutturati in obiettivi e attività, che puntano alla valutazione, allo sviluppo, al potenziamento e al recupero delle abilità. Il terzo presenta una raccolta di buone prassi di Piani educativi individualizzati. Gli esempi proposti si riferiscono a si riferiscono a scuola dell'infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di primo e secondo grado»
In Italia qual'è il livello della formazione degli insegnanti di sostegno?
«È necessaria una continua crescita delle varie competenze, non solo negli insegnanti di sostegno ma anche nei docenti curricolari: bisogna promuovere l'incontro tra bisogni reali e competenze. Alcune sono assolutamente centrali: come progettare in maniera collegiale il Piano Educativo Individualizzato o Progetto di vita, come attivare le risorse di insegnamento e di socialità dei compagni di classe, come utilizzare in modo inclusivo le nuove tecnologie, come la Lavagna Interattiva Multimediale o strumenti compensativi come ALFa Reader che consente la lettura continua del testo, come valutare le competenze degli alunni, come rendere più speciale la normalità del fare scuola per rispondere ai bisogni educativi speciali degli alunni.»
ANDREA MAMELI
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