Le tattiche per risparmiare sulla bolletta della vita pigra (L’Unione Sarda, Cultura, pagina 51, 20 marzo 2011)

Chi invece la pigrizia la mette al microscopio sa che vincerla significa limitare lo spreco e vivere meglio. Un esempio facile? Una famiglia di quattro persone che accende la caldaia a gas solo per fare la doccia e lavare i piatti spende 330 euro all’anno contro i 1080 euro di quando la tiene sempre accesa. E la pigrizia può fare piacevolmente a cambio con la creatività. Ragione per cui sempre più il riuso visita la moda, magari creando una borsetta chic dalle linguette di metallo delle lattine. Un altro esempio, tra i tanti, contenuti nell’ultimo libro del fisico e giornalista scientifico Andrea Mameli “Manuale di sopravvivenza energetica: come consumare meglio ed essere felici” (144 pagine, 14 euro nelle librerie e disponibile anche in formato e-book), fresco di pubblicazione con la neonata casa editrice Scienza Express che l’ha stampato su carta in larga percentuale derivante dalle alghe in eccesso della laguna di Venezia. Non è l’ennesimo strumento per esperti. Piuttosto colma un buco nella saggistica rivolgendosi a tutti e fornendo consigli pratici e approfondimenti in un formato agile, arricchito dalle illustrazioni di Fabrizio Piredda e dalla prefazione del fondatore del Movimento della decrescita felice Maurizio Pallante.
Il manuale è frutto di uno studio nella Rete per scoprire come diventare un essere umano a impatto zero e poi provare una serie di comportamenti in casa propria. E se il lavoro nasce dal web, qui continua a vivere sul blog dell’editore “Sopravvivenza energetica”, dove l’autore aggiorna e accoglie le proposte dei lettori.
Chi ama il cartaceo lo terrà magari in cucina, con altri ricettari di veloce consultazione, conscio che sommando i suggerimenti del libro si risparmiano mille euro l’anno sulle spese energetiche. A leggere il manuale si afferra che un diverso approccio, una cultura del ragionamento contro quella dell’indolenza, può rendere più felici. La prima fonte di energia risiede nei singoli comportamenti e possono essere cambiati per raggiungere un po’ più di felicità. Anche ricordandosi di spegnere la luce uscendo da una stanza, come dovrebbero dire sempre i genitori ai figli. Come fece la madre dell’autore con i suoi. La mamma che insegna a vivere felici.
MANUELA VACCA (L’Unione Sarda, Cultura, pagina 51, 20 marzo 2011)
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Nicola Simeone