Lucy's feet were made for walking (I piedi di Lucy erano fatti per camminare)

piede di Lucy A Hadar, in Etiopia, in un luogo noto come “First Family Site”, dove sono stati trovati oltre 250 reperti, provenienti da almeno 17 individui, è stato scoperto l'osso di un piede di Australopithecus afarensis. Un osso molto piccolo, ma di importanza enorme. Dallo scheletro di Lucy, scoperto nel 1974 in Etiopia da Yves Coppens, Donald Johanson, Maurice Taïeb e Tom Gray, per ironia della sorte mancavano proprio le ossa dei piedi. Per i paleontologi appariva comunque evidente che questi ominidi fossero in grado di camminare eretti. Una conferma arrivò due anni dopo con la scoperta delle orme di Laetoli, in Tanzania, da parte di Mary Leakey.
Poi, il 10 febbraio 2011, Science ha pubblicato un articolo sulla ricerca condotta da un gruppo di ricercatori dell'Università del Missouri e della Arizona State University guidati da Carol Ward. L'elemento centrale dello studio era il ritrovamento di un quarto osso metatarsale, la dimostrazione che il piede di Lucy aveva un arco plantare, molto simile al nostro.
L’arco plantare ha due funzioni essenziali: funge da leva rigida per aiutare la spinta del corpo in avanti, e ammortizza gli urti con il suolo quando il piede tocca terra alla fine di ogni passo. Lo sviluppo degli archi plantari è un cambiamento fondamentale verso la condizione umana, in quanto coincide con l'abbandono dell'alluce prensile, per afferrare i rami, e indica che i nostri antenati avevano abbandonato la vita tra gli alberi.
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 24 luglio 2011


Lucy Complete Fourth Metatarsal and Arches in the Foot of Australopithecus afarensis Carol V. Ward1 (Department of Pathology and Anatomical Sciences, University of Missouri, USA), William H. Kimbel (Institute of Human Origins, School of Human Evolution and Social Change, Arizona State University, USA), Donald C. Johanson (Institute of Human Origins, School of Human Evolution and Social Change, Arizona State University, USA).
Abstract
The transition to full-time terrestrial bipedality is a hallmark of human evolution. A key correlate of human bipedalism is the development of longitudinal and transverse arches of the foot that provide a rigid propulsive lever and critical shock absorption during striding bipedal gait. Evidence for arches in the earliest well-known Australopithecus species, A. afarensis, has long been debated. A complete fourth metatarsal of A. afarensis was recently discovered at Hadar, Ethiopia. It exhibits torsion of the head relative to the base, a direct correlate of a transverse arch in humans. The orientation of the proximal and distal ends of the bone reflects a longitudinal arch. Further, the deep, flat base and tarsal facets imply that its midfoot had no ape-like midtarsal break. These features show that the A. afarensis foot was functionally like that of modern humans and support the hypothesis that this species was a committed terrestrial biped.
Lucy's bone

Thanx to Kimberly A. Congdon, Carol Ward, Elizabeth Harman for the pictures

Lucy Had a Spring in Her Step (Science Now, 10 February 2011)

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