Celle a combustibile alimentate a urina. Ricerca pubblicata su Physical Chemistry Chemical Physics.
Tre ricercatori dei Bristol Robotics Lab, Ioannis Ieropoulos, John Greenman e Chris Melhuish, hanno pubblicato una ricerca sull'utilizzo dell'urina per l'alimentazione delle celle a combustibile su Physical Chemistry Chemical Physics: "Urine utilisation by Microbial Fuel Cells; energy fuel for the future" il 19 ottobre 2011.
L'attenzione dei ricercatori inglesi è caduta sull'urina dopo aver analizzato molte altre sostanze naturali, all'interno del progetto Energy Autonomy: Ecobot per la produzione di bio-celle a combustibile: Microbial Fuel Cells (MFCs).
Ioannis Ieropoulos e i suoi colleghi possono contare su un finanziamento di 564,561 sterline (circa 800 mila euro) per lo sviluppo di Microbial Fuel Cells per le generazione energetica sostenibile. I ricercatori inglesi puntano a realizzare un prototipo portatile per alimentare le celle a combustibie. Il gruppo di ricerca ha realizzato minicelle in grado di produrre una corrente di 0.25 mA per 3 giorni con l'impiego di 25 ml di urina.
Il primo luglio 2009 la rivista Chemical Communications (nr. 32, 2009) pubblicava un articolo di Bryan K. Boggs, Rebecca L. King, Gerardine G. Botte ("Urea electrolysis: direct hydrogen production from urine") contenente la descrizione di un metodo per ottenere idrogeno dalle urine. La particolarità del processo elettrolitico utilizzato risiede nella convenienza economica rispetto all'estrazione dall'acqua. L'idea di base è che l'urea, contenuta abbondantemente nell'urina, ha un atomo di idrogeno con un legame più debole rispetto a quelli dell'acqua. Un elettrodo a base di nickel rende possibile l'ossidazione dell'urea e il conseguente rilascio dell'idrogeno.
L'attenzione dei ricercatori inglesi è caduta sull'urina dopo aver analizzato molte altre sostanze naturali, all'interno del progetto Energy Autonomy: Ecobot per la produzione di bio-celle a combustibile: Microbial Fuel Cells (MFCs).
Ioannis Ieropoulos e i suoi colleghi possono contare su un finanziamento di 564,561 sterline (circa 800 mila euro) per lo sviluppo di Microbial Fuel Cells per le generazione energetica sostenibile. I ricercatori inglesi puntano a realizzare un prototipo portatile per alimentare le celle a combustibie. Il gruppo di ricerca ha realizzato minicelle in grado di produrre una corrente di 0.25 mA per 3 giorni con l'impiego di 25 ml di urina.
Il primo luglio 2009 la rivista Chemical Communications (nr. 32, 2009) pubblicava un articolo di Bryan K. Boggs, Rebecca L. King, Gerardine G. Botte ("Urea electrolysis: direct hydrogen production from urine") contenente la descrizione di un metodo per ottenere idrogeno dalle urine. La particolarità del processo elettrolitico utilizzato risiede nella convenienza economica rispetto all'estrazione dall'acqua. L'idea di base è che l'urea, contenuta abbondantemente nell'urina, ha un atomo di idrogeno con un legame più debole rispetto a quelli dell'acqua. Un elettrodo a base di nickel rende possibile l'ossidazione dell'urea e il conseguente rilascio dell'idrogeno.
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