Opinioni diverse sul "rientro dei cervelli". Un convegno a Nuoro il 5 dicembre.
Uno sconto fiscale in Italia fino al 31 dicembre 2013: è la scommessa del disegno di legge, denominato «Incentivi fiscali per il rientro dei lavoratori in Italia», elaborato dall'associazione culturale TrecentoSessanta e dall’lntergruppo parlamentare per la Sussidiarietà. Approvato al Senato il 23 dicembre 2010, il testo è maturato con una "larga intesa" tra Pdl, Lega, Pd (prima firma: Enrico Letta), Udc e Idv. Contrati ideputati di Futuro e Libertà. Gli articoli sono in tutto otto e puntano a favorire i laureati fino a 40 anni che abbiano maturato esperienze di lavoro all’estero e siano nel contempo desiderosi di rientrare in Italia. Per ottenere gli aiuti occorrerà essere assunti oppure avviare una propria attività d’impresa o di lavoro autonomo, trasferendovi domicilio e residenza, entro tre mesi e per almeno 5 anni. I beneficiari otterrebbero uno sconto sull'Irpef (del 30% per gli uomini, del 20% per le donne). La norma esclude chi abbia già usufruito degli incentivi per il “rientro dei cervelli” stabiliti dal decreto competitività (185/2008) e quelli della cosiddetta "Visco Sud".
Con il nome in codice di "Controesodo" questa proposta di legge ha sollevato una breve discussione su Wired.it: l'11 ottobre 2010 è la volta della deputata del PD Alessia Mosca Sei un cervello in fuga? Torna in Italia e hai lo sconto sulle tasse. Il giorno seguente è stata la volta di Emil Abirascid: "Defiscalizzare gli stipendi dei cervelli all'estero? Non mi convince". Due posizioni molto distanti.
Alessia Mosca: “Il senso degli sconti fiscali è dare un primo segnale. Dimostrare che c’è attenzione al tema e c’è disponibilità ad aiutare in caso di rientro. Gli altri problemi vanno risolti con altri strumenti."
Emil Abirascid: "non si capisce perché un ricercatore che ha fatto un’esperienza all’estero debba godere di vantaggi maggiori rispetto a uno che invece è restato in Italia e si è dato da fare per cercare di sviluppare le sue competenze nel Paese".
Ma non è solo una questione di rientri. Abirascid, come abbiamo fatto anche io e Mauro Scanu nel nostro libro del 2007 ("Scienziati di ventura", edizioni Cuec) sostiene l'importanza del creare il contesto adatto in Italia per diventare punto di accumulazione dei "cervelli": "prima crei l’ambiente ideale - ha dichiarato Emil a Wired.it - perché i cervelli possano esprimersi e solo dopo favorisci l’eventuale rientro che, a quel punto, magari avviene spontaneamente come conseguenza di un terreno favorevole."
L'operazione Controesodo, intanto, è andata avanti e la proposta è diventata legge con il numero 238 (data di nascita: 30 dicembre 2010) ed è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 9 del 13 gennaio 2011. La legge è entrata in vigore il 28 gennaio 2011. Ma a quanto vedo dal sito www.controesodo.it la sua applicazione stenta ancora.
Segnalo, sul tema, il Club dei Creativi: talenti italiani che hanno trovato all'estero la loro espressione migliore.
Dal manifesto dei creativi: "I Creativi italiani nel mondo sono una pietra miliare dell'Italian Style e rappresentano una risorsa preziosa dell'Italia, cui attingere per lo sviluppo economico e culturale del nostro paese. Creare una rete per metterli in relazione tra loro significa valorizzare le risorse all'estero e farle interagire con il sistema produttivo italiano: nell'economia globale non è decisivo il luogo in cui si produce ma le relazioni che si sviluppano."
A mio avviso di questo tema si parla spesso a sproposito e se a legiferare sono coloro che non hanno mai affrontato la scelta di un lavoro, distante o meno da casa, certamente le misure non saranno mai efficacissime.
Questa situazione è fotografata molto bene in un saggio di Lorenzo Beltramen: "Realtà e retorica del Brain Drain in Italia. Stime statistiche, definizioni pubbliche e interventi politici" (il file pdf si trova molto facilmente).
Per parlare di questo spinoso argomento siamo stati chiamati anche io e Mauro Scanu, in virtù della ricerca che abbiamo condotto quattro anni fa con il nostro Scienziati di ventura. "Frenare la fuga dei cervelli è possibile? Nuove strategie per la Sardegna" è il titolo del convegno in programma il 5 dicembre 2011 (nella sala convegni della Camera di Commercio di Nuoro alle 10) organizzato dall'Associazione Piccole e Medie Aziende (APAN) Sardegna.
Con il nome in codice di "Controesodo" questa proposta di legge ha sollevato una breve discussione su Wired.it: l'11 ottobre 2010 è la volta della deputata del PD Alessia Mosca Sei un cervello in fuga? Torna in Italia e hai lo sconto sulle tasse. Il giorno seguente è stata la volta di Emil Abirascid: "Defiscalizzare gli stipendi dei cervelli all'estero? Non mi convince". Due posizioni molto distanti.
Alessia Mosca: “Il senso degli sconti fiscali è dare un primo segnale. Dimostrare che c’è attenzione al tema e c’è disponibilità ad aiutare in caso di rientro. Gli altri problemi vanno risolti con altri strumenti."
Emil Abirascid: "non si capisce perché un ricercatore che ha fatto un’esperienza all’estero debba godere di vantaggi maggiori rispetto a uno che invece è restato in Italia e si è dato da fare per cercare di sviluppare le sue competenze nel Paese".
Ma non è solo una questione di rientri. Abirascid, come abbiamo fatto anche io e Mauro Scanu nel nostro libro del 2007 ("Scienziati di ventura", edizioni Cuec) sostiene l'importanza del creare il contesto adatto in Italia per diventare punto di accumulazione dei "cervelli": "prima crei l’ambiente ideale - ha dichiarato Emil a Wired.it - perché i cervelli possano esprimersi e solo dopo favorisci l’eventuale rientro che, a quel punto, magari avviene spontaneamente come conseguenza di un terreno favorevole."
L'operazione Controesodo, intanto, è andata avanti e la proposta è diventata legge con il numero 238 (data di nascita: 30 dicembre 2010) ed è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 9 del 13 gennaio 2011. La legge è entrata in vigore il 28 gennaio 2011. Ma a quanto vedo dal sito www.controesodo.it la sua applicazione stenta ancora.
Segnalo, sul tema, il Club dei Creativi: talenti italiani che hanno trovato all'estero la loro espressione migliore.
Dal manifesto dei creativi: "I Creativi italiani nel mondo sono una pietra miliare dell'Italian Style e rappresentano una risorsa preziosa dell'Italia, cui attingere per lo sviluppo economico e culturale del nostro paese. Creare una rete per metterli in relazione tra loro significa valorizzare le risorse all'estero e farle interagire con il sistema produttivo italiano: nell'economia globale non è decisivo il luogo in cui si produce ma le relazioni che si sviluppano."
A mio avviso di questo tema si parla spesso a sproposito e se a legiferare sono coloro che non hanno mai affrontato la scelta di un lavoro, distante o meno da casa, certamente le misure non saranno mai efficacissime.
Questa situazione è fotografata molto bene in un saggio di Lorenzo Beltramen: "Realtà e retorica del Brain Drain in Italia. Stime statistiche, definizioni pubbliche e interventi politici" (il file pdf si trova molto facilmente).
Per parlare di questo spinoso argomento siamo stati chiamati anche io e Mauro Scanu, in virtù della ricerca che abbiamo condotto quattro anni fa con il nostro Scienziati di ventura. "Frenare la fuga dei cervelli è possibile? Nuove strategie per la Sardegna" è il titolo del convegno in programma il 5 dicembre 2011 (nella sala convegni della Camera di Commercio di Nuoro alle 10) organizzato dall'Associazione Piccole e Medie Aziende (APAN) Sardegna.
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