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Visualizzazione dei post da febbraio 6, 2011

From Quad to Zero di Alessandro Carboni il 13 febbraio a Cagliari

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Il 13 febbraio 2011 Alessandro Carboni presenta From Quad to Zero : un resoconto del lavoro che l'artista e ricercatore sardo ha svolto in India nel 2006 e che ha condiviso con danzatori locali per 6 mesi. Partendo dallo studio di sequenze matematiche e di danze del sud dell'India, Carboni interroga la relazione tra il numero e i processi di composizione coreografica. L'indagine ha condotto all'incontro con Quad, opera di Samuel Beckett. Il 13 febbraio alle 11, al Rerumnatura (via La Marmora 111, Cagliari). WBNR: WHAT BURNS NEVER RETURNS è la seconda tappa del progetto di ricerca From quad to zero: un'ampia ricerca sul corpo e sulla città. Un organismo al cui interno convivono territori deformanti, codici impazziti e disallineati che creano nuove mappature dinamiche di luoghi in continua trasformazione. Alessandro Carboni (1976) è un artista multidisciplinare, coreografo, esploratore, ricercatore, osservatore. Interessato alle relazioni tra i corpi e gli spazi

Arte e scienza, scambio reciproco

Molto spesso arte e scienza colgono insieme, quasi all’unisono, lo “spirito dei tempi”. E lo rafforzano. La sincronia talvolta è stupefacente. Pressoché perfetta. Prendiamo in considerazione lo “strano caso” di Einstein e Picasso. Nel 1905 Albert Einstein è un giovane di 26 anni, laureato in fisica e impiegato all’Ufficio brevetti di Berna. Fuori dall’università e dal mondo accademico, dunque. Eppure riesce a elaborare una teoria fisica, la teoria cosiddetta della relatività speciale, con la quale spazza via il concetto di spazio assoluto e di tempo assoluto nella scienza. Arte e scienza come fonti di reciproca ispirazione (Pietro Greco, 15 febbraio 2010)

Olimpiadi Italiane di Astronomia 2011

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Il 21 febbraio sono in programma le Olimpiadi Italiane di Astronomia organizzate dalla Società Astronomica Italiana e dall’Istituto Nazionale di Astrofisica, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Le Olimpiadi Italiane di Astronomia sono inoltre collegate con le Olimpiadi Internazionali di Astronomia.

Popinga: "Einstein e Picasso, con qualche dubbio "

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L'11 giugno 2010 Popinga ha scritto un post in relazione alle conclusioni di Miller su Eintein e Picasso. Popinga faceva riferimento a una conferenza di Miller, in programma il 13 dicembre 2010 al Dipartimento di Fisica dell'Università la Sapienza di Roma, sul tema: "Einstein, Picasso: Abstract Art and Abstract Science". Ci interessa sapere qualcosa della conferenza e ve ne daremo conto. Riguardo alle conclusioni cui Popinga giunge dopo lunga e accurata analisi dello scenario artistico e scinetifico (vi invito a leggere il post: Einstein e Picasso, con qualche dubbio ) faccio solo una breve citazione della critica di Popinga che si rivolge principalmente contro l'eccesso di entusiasmo verso il presunto avvicinamento tra Einstein e Picasso: "Innanzitutto non mi convince l’accostamento, indubbiamente accattivante, tra i due grandi personaggi, che, alla fine dei conti, sono stati scelti perché il loro nome è evocativo, ma che ebbero in comune solamente il fatt

Did Picasso know about Einstein?

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Was it a coincidence that Picasso developed Cubism at about the same time that Einstein published his theory of relativity? Arthur I Miller thinks not. read here Einstein, Picasso: Space, time and the beauty that causes havoc The most important scientist of the twentieth century – Albert Einstein – and its most important artist- Pablo Picasso – went through their period of greatest creativity almost simultaneously and in remarkably similar circumstances. This parallel biography of Einstein and Picasso as young men focuses on their greatest achievements: Einstein’s special theory of relativity and Picasso’s Les Demoiselles d’Avignon, the painting that brought art into the twentieth century. When they produced these astonishing breakthroughs, Einstein and Picasso were in their twenties, unknown, feisty, dirt-poor, and prone to getting into trouble. For a while, Picasso even carried the playwright Alfred Jarrey’s pistol – loaded with blanks – with which he would shoot people who struck h

Tra Einstein e Picasso (Between Einstein and Picasso)

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Meyer Schapiro (1904-1996) è considerato uno dei più grandi storici dell'arte, docente a Harvard, Oxford e alla Columbia University. Lo citiamo su linguaggiomacchina perché gli siamo grati per il brillante volume Tra Einstein e Picasso. Spazio-tempo, cubismo, futurismo (Christian Marinotti edizioni, 2003, 240 pagine, 15,00 €), nel quale il percorso di avvicinamento tra arte e scienza sembra culminare in un incontro stellare. Ma a interessarci non è l'incontro stellare, quello tra Albert e Pablo (che di fatto non si compie), quanto il clima culturale di quei tempi. Un clima certamente avvelenato dalle due guerre mondiali, ma non per questo meno vivo di altri periodi. Un clima ricco di sconvolgimenti in campo scientifico (relatività, meccanica quantistica) e artistico (astrattismo, cubismo). E soprattutto con il travaso, perlopiù inconsapevole, dall'uno all'altro campo. Un travaso che ha in comune l'imbuto per il passaggio da un recipiente all'altro. L'imb

L'arte degli animali e le etichette degli umani

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Nel 1957, poche settimane dopo il lancio dello Sputnik, Pablo Picasso acquistò un quadro e difese la reputazione dell'autore arrivando a mordere il braccio di un giornalista che ne criticava la produzione artistica, come ci ricorda un articolo del Times: [ Congo the chimpanzee. Even Picasso was a fan (The Times, September 25, 2005)]. Ma è più strano il comportamento di un genio come Picasso o quello dello scimpanzé il cui quadro fu comprato dal pittore andaluso? Avete letto bene: scimpanzé. E per la precisione la mostra con i quadri dello scimpanzé, che si chiamava Congo, fu organizzata dall'etologo inglese Desmond Morris . Nato nel 1954, Congo morì di tubercolosi nel 1964 e in tutta la sua vita realizzò circa 400 quadri. Gli esperimenti di Morris con Congo iniziarono casualmente: un giorno lo scimpanzé prese una matita e tracciò una linea, poi un'altra e un'altra ancora, finché allo studioso fu chiaro che si trattava di una precisa intenzione dell'animale. Inte