14 maggio 2011

Riparazione urbana, a partire dal basso. L'esempio del progetto City Repair a Portland

Nelle città non sempre le cose cambiano in seguito all'intervento diretto delle istituzioni. In molti casi la realtà urbana muta, evolve, si trasforma per effetto di azioni provenienti, come si usa dire, dal basso. Prendiamo il progetto City Repair: nato a Portland (Oregon) nel 1996 da un gruppo di persone desiderose di migliorare la qualità della vita nella loro città, è diventato negli anni un modello di collaborazione tra cittadini e amministrazione locale. Le prime iniziative locali riguardarono la conversione degli incroci stradali in piazze pedonali. Il modello era quello di partecipazione attiva alla costruzione delle politiche con lo scopo di per produrre sostenibilità. Nel gennaio 2000 l’amministrazione di Portland ha emanato un ordinanza che offre ai quartieri l'opportunità di progettare lo spazio pubblico, dai parchi agli incroci stradali. Alla base di tutto vi è un processo di coinvolgimento creativo, nel quale i quartieri sono legalmente abilitati a progettare e costruire luoghi pubblici. Unico requisito: devono essere favorevoli almeno l’80% dei residenti.
Il progetto City Repair sarà oggetto della relazione ("Da incrocio a piazza: la trasformazione dello spazio pubblico a Portland, Oregon") di Angela Cacciarru (Visiting Professor Università di Cagliari) nel convegno "Spazi, Urbanità e Territorializzazione" in programma a Cagliari (Aula Magna della Facoltà di Scienze Politiche) il 26 Maggio 2011, alle 16. Intervengono: Aide Esu (Università di Cagliari): "Spazio pubblico e pratiche di gioco". Franco Lai (Università di Sassari): "Per un’antropologia del “terzo paesaggio”: luoghi abbandonati in Sardegna". Maurizio Memoli (Università di Cagliari) e Carlo Birocchi (Associazione Churmo): "Rivitalizzazione urbana e luoghi collettivi: l’esperienza del Marina…Cafè Noir". Discutono: Giuliana Mandich (Università di Cagliari), Antonello Sanna (Università di Cagliari).

The vision of City Repair
City Repair City Repair is an organized group action that educates and inspires communities and individuals to creatively transform the places where they live. City Repair facilitates artistic and ecologically-oriented placemaking through projects that honor the interconnection of human communities and the natural world. The many projects of City Repair have been accomplished by a mostly volunteer staff and thousands of volunteer citizen activists.
City Repair began in Portland, Oregon with the idea that localization - of culture, of economy, of decision-making - is a necessary foundation of sustainability. By reclaiming urban spaces to create community-oriented places, we plant the seeds for greater neighborhood communication, empower our communities and nurture our local culture. Our projects include the annual Village Building Convergence, where people gather at neighborhood sites throughout Portland to engage in intersection repair, natural building, and other forms of placemaking. We also host Earth Day, the Village Planting Convergence (also known as City Riparian), and operate a mobile tea house called the T-Horse. Throughout the year we educate the community with workshops on all forms of sustainability and offer the invaluable placemaking guidebook and one-on-one consulting for those who want to repair their own neighborhood. If you are interested in helping our efforts please visit our volunteer page.

13 maggio 2011

Manuale di sopravvivenza energetica nel blog megliopossibile.it

Consigli Green Ogni passo, movimento o azione equivale a un consumo energetico; e ogni consumo energetico equivale a una particolare impronta ecologica. Com'è possibile affermare la cultura della sostenibilità in modo da salvaguardare e prolungare la vita del nostro pianeta?
La domanda circola sempre più spesso. Facendo una rapida ricerca su internet è possibile trovare siti, forum e blog che affrontano in modo originale e creativo il tema dello “Stile di vita sostenibile”. Ma per poter seguire i consigli, o per provare a imitare anche solo in parte le azioni descritte, è importante avere metodo, volontà e soprattutto fiducia in ciò che si sta facendo.
Tra coloro che si sono dedicati con notevole impegno e interesse a questo tema, c’è Andrea Mameli che nel Manuale di sopravvivenza energetica - Come consumare meno ed essere felici, propone diverse azioni strategiche volte ad abbassare il livello di impatto ambientale. Ovviamente il manuale stesso è stato stampato con l’intento di incidere nel minor modo possibile sull’ambiente, per esempio utilizzando per la carta alghe provenienti dalla laguna di Venezia. Ogni tonnellata di questa carta speciale comporta un risparmio di circa 400.000 litri d’acqua e ben il 50% di energia elettrica in meno rispetto alla lavorazione tradizionale della tradizionale cellulosa.
Nel libro non si parla di nuovi approcci alla vita quotidiana, improponibili o radicalmente alternativi, ma piuttosto piccole azioni (anche quotidiane) che - se eseguite con costanza - porterebbero notevoli vantaggi a tutti, sia dal punto di vista ecologico che dal punto di vista della qualità della propria vita personale.

Sulla scia di questo approccio abbiamo pensato di raccogliere le idee migliori trovate nel web e proporle come indicazioni e consigli da seguire per iniziare sin da ora la propria “vita sostenibile”.
In primo luogo, cosa significa “sostenibilità”? E cosa significa adottare uno “stile di vita sostenibile”?
Negli ultimi anni queste parole sono state maltrattate e usate in modo improprio, spesso solo per scopi economici o di immagine a fini commerciali. Ma il significato della parola sostenibilità può essere riassunta in poche righe: indica tutte quelle azioni che permettono a noi e agli altri di vivere meglio, nel rispetto dell’ambiente che ci circonda; per questo sono sempre di più le persone interessate a intraprendere uno stile di vita sostenibile o con un impatto ambientale minore.

Abbiamo stilato un elenco a con alcuni semplici consigli e azioni che si possono compiere giornalmente e che, se svolte regolarmente, possono diventare determinanti per modificare in meglio lo stile di vita e lo stato di salute propria e altrui. Certo, cambiare abitudini e comportamenti consolidati non è semplice. Spesso costa tempo di adattamento, fatica e forza di volontà. Vivere in modo “sostenibile” è faticoso, specie se lo percepiamo come una rinuncià a molte comodità acquisite e a molte altre cose che diamo per scontate nella nostra quotidianità, ma l’importante è credere in ciò che si sta facendo senza smettere mai dubitare dell’utilità dell’obiettivo del nostro sforzo di volontà. Ecco allora alcune semplici indicazioni in grado di dare gratificanti e verificabili risultati (linea migliore, risparmio economico) su tempi relativamente brevi e magari anche divertendosi.

Più bici, meno cibi: utilizzare di più la bicicletta (usufruendo anche dei servizi di bikesharing) in abbinamento con un’alimentazione più equilibrata, sana e magari anche più sostenibile, cercando di consumare prodotti locali a km zero;
Evitare l’usa e getta: utilizzare il più possibile oggetti (per esempio piatti e posate) o in alternativa gli usa e getta biodegradabili o compostabili;
Monitorare i consumi casalinghi: attraverso l’utilizzo di apparecchiature o applicazioni come Google Power Meter che creano mappe di consumo locale;
Alimentare la cultura del baratto: ciò che oggi non ti serve più probabilmente serve a qualcun altro e non all’ambiente come rifiuto. Esistono già servizi che si occupano di questo come per esempio Barattopoli;
Riciclare: dare nuova vita agli oggetti, utilizzarli fino in fondo.. a volte anche in modo “creativo”, come fa l’Atelier del Riciclo a Milano che si occupa del riuso di oggetti che hanno esaurito in apparenza la loro funzione, ma che possono essere trasformati in qualcosa di nuovo grazie alle loro caratteristiche.
Casa On/Off: evitare di lasciare accesi o anche in stand-by gli elettrodomestici in quanto consumano comunque energia;
Riscalda-meno 1: utilizzare il riscaldamento solo se davvero necessario o per un breve periodo;
Riscalda-meno 2: mantenere una temperatura di circa 19 gradi in casa, e nel caso si senta freddo, coprirsi semplicemente di più. Ricordate che una persona in più in una stanza fa aumentare anche di 1 grado la temperatura, state in compagnia! Se state poco in casa installate un termostato con timer, in modo da avviare il riscaldamento solo poche ore prima del rientro. Ricordate: per la salute è importante mangiare al caldo, ma si può dormire al fresco;
Miscelare l’acqua: si tratta di uno stratagemma per risparmiare acqua; esistono piccoli dispositivi che agiscono aggiungendo aria al flusso di acqua, aumentandone il volume e dando la sensazione di utilizzarne la stessa quantità mentre invece il getto è inferiore;
Cibo a km zero: acquistare i cibi e i prodotti locali significain linea di massima inquinare meno e migliorare la qualità e la freschezza;
Attenzione in strada: alzare i finestrini su strade extra-urbane, evitare partenze veloci, non superare i limiti e usare l’aria condizionata solo quando serve aiuta a consumare meno e evita di essere un pericolo per il traffico e l’ambiente;
Condividere l’auto: sfruttare il più possibile i servizi di car-pooling e car-sharing oppure organizzarsi autonomamente e viaggiare “sempre carichi” (vedi sito roadsharing);
Autoprodurre: per contrastare il caro- prezzi di molti prodotti, improvvisarsi agricoltori coltivando miniorti, magari sui propri balconi e terrazzi o su piccoli appezzamenti di terreno;
Abitare intelligente: riscaldamento geotermico e/o pannelli solari per scaldare ambiente acqua;recuperare quella piovana per innaffiare e altri usi che non comportano l’uso di acqua potabili, come lavare l’auto;
Compost-fai-da-te: attrezzare aree nel giardino privato o condominiale dedicate alla produzione di compostaggio da utilizzare o magari ri-vendere;
Elettrodomestici 1: scegliere il più possibile categorie alte (A o AA e successivi) per consumare meno; costano di più ma nel tempo fanno risparmiare grazie ai bassi consumi;
Elettrodomestici 2: sostituire appena possibile i vecchi monitor col tubo catodico con i nuovi LCD per una miglior prestazione e un minor consumo energetico;
Elettrodomestici 3: pulire regolarmente frigoriferi, aspirapolvere, ferro da stiro, etc in modo da garantire la loro efficienza al 100%;
Pieni è meglio: utilizzare lavatrici e lavastoviglie solo a pieno carico in modo da non sprecare inutilmente acqua ed energia, utilizzare i programmi a lungo termine che, anche se impiegano più tempo, consumano meno e consentono un risparmio energetico;
Lampadine: sostituire le vecchie lampadine con quelle led o a risparmio energetico; costano di più ma assicurano una durata sicuramente più lunga; ricordarsi di smaltirle correttamente;
Energia-fai-da-te: produrre autonomamente energia da fonti rinnovabili (solare, eolico, etc); esistono diversi finanziamenti a favore di chi produce energia in casa;
Telefono e I-pod: se possibile ricaricarli mentre si sta viaggiando in auto dove il contributo energetico è praticamente gratuito e il rispario energetigo garantito;
Batterie più: utilizza batterie ricaricabili, costano di più ma hanno un notevole vantaggio: possono essere utilizzate più volte ed evitano la presenza di ulteriori batterie da smaltire nell’ambiente;
Acquisti condivisi: informarsi per prima cosa sui gruppi di acquisto solidale (GAS) della propria zona per l’ acquisto di prodotti agricoli e alimenti in generale. Hanno il vantaggio di avere prezzi accessibili e garantire la provenienza locale e genuina dei prodotti acquistati.

Come si vede, niente di trascendente. Solo piccole azioni quotidiane dettate dal buon senso, che possono diventare abitudini altrettanto buone in grado di migliorare la nostra vita e il nostro ambiente grazie alla cultura della sostenibilità.

[Nicola D'Angelo www.megliopossibile.it 10/05/2011 10/05/2011]

12 maggio 2011

10 maggio 2011

Presentazione a 4 mani. Biblioteca Polaris, 18 maggio 2011

18 maggio presentazione manuale sopravvivenza energetica e non sto tanto male Presentazioni incrociate nella Biblioteca del Parco Scientifico e Tecnologico della Sardegna, Polaris, Mercoledì 18 maggio 2011 con inizio alle 16:00 (ingresso libero).

Bruno D'Aguanno (fisico attivo nel campo delle energie rinnovabili) e Gianni Zanata (scrittore e giornalista televisivo) presentano il libro di Andrea Mameli Manuale di sopravvivenza energetica (Scienza Express, 2011).

Andrea Mameli (fisico e giornalista scientifico), Alberto Urgu (giornalista radiofonico) presentano il libro di Gianni Zanata Non sto tanto male (Quarup, 2011).

La Biblioteca è situata nell'Edificio 2 del Parco Scientifico e Tecnologico della Sardegna, Polaris, in località Piscinamanna (Is Molas), Pula (Cagliari). Telefono: +39 070 9243.2202. E-mail: biblioteca@sardegnaricerche.it

09 maggio 2011

Manuale di sopravvivenza energetica nel blog Gravità Zero (9 maggio 2011)

Gravità Zero blog “Cosa fareste se improvvisamente vi venissero a mancare il gas per la cucina, la legna per il caminetto, il gasolio per l’auto, la benzina per la moto? E se mancasse anche la corrente elettrica?”
In questi ultimi mesi le risorse energetiche sono tornate protagoniste delle cronache quotidiane.
Si discute se sviluppare il progetto delle centrali nucleari, per quanto tempo le risorse energetiche del pianeta soddisferanno le nostre esigenze, come sviluppare le fonti di energia alternative.
Ecco perché il “Manuale di sopravvivenza energetica-Come consumare meglio ed essere felici” di Andrea Mameli è un utile strumento per aiutarci a cambiare le nostre abitudini, risparmiando energia e denaro.
“Sapere quanto consumiamo, cosa siamo in grado di limitare, come possiamo ridurre. Sapere che, se non abbiamo ancora bisogno di un manuale di sopravvivenza estrema, abbiamo già bisogno di una raccolta di suggerimenti: in questo caso, avete il libro giusto tra le mani”.
Un manuale da leggere tutto d’un fiato o da tenere sempre in tasca e spulciare all’occorrenza.
Molte le notizie curiose:
- la sedia costruita con 111 bottigliette di plastica “111 Navy Chair”, l’esperienza della famiglia Beavan – Colin con l’intento di sperimentare un anno a impatto zero, il negawatt che indica l’unità di misura di potenza risparmiata o ancora come si costruiscono case di carta, vetro e plastica.
“Manuale di sopravvivenza energetica riempie un buco nella saggistica italiana di tema ambientale” spiega l’autore “gli unici testi che si occupano di risparmio energetico sono infatti indirizzati a esperti e poco fruibili da chi invece con l’energia ha a che fare ogni giorno, nella propria casa”.

E allora pronti per le sfide:
- Di quanti oggetti hai bisogno per vivere?
- Di cosa puoi fare veramente a meno?

Il libro continua a vivere in rete, sul blog Sopravvivenza energetica gestito dall’autore dove si rilancia la campagna The No Impact Experiment-Una settimana senza emissioni o ancora la Sfida dei cento oggetti e il Concorso energetico.


Due concetti emergono dalla lettura: l’Elogio della sobrietà e la Pigrizia delle abitudini quotidiane.


“Quante volte ci siamo accorti di aver consumato di più a causa della nostra pigrizia? Per esempio lasciando qualche apparecchio elettronico in stand-by che invece potevamo spegnere del tutto? Oppure andando a fare la spesa in automobile quando invece la distanza e il carico avrebbero consentito di farlo a piedi? Se lasciamo spazio alla pigrizia finiamo inevitabilmente per consumare di più” .


Manuale di sopravvivenza energetica è un ricettario di consigli pratici per tutti quelli che hanno a cuore il bilancio (economico ed energetico) della propria casa e quello ecologico del proprio pianeta.

Qualche curiosità:

- il manuale è pubblicato con Licenza Creative Commons by-nc-sa Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 2.5 Italia e la carta del libro aiuta a salvare Venezia dalle alghe.

Per incontrare l’autore e cogliere qualche altro spunto ecologico le date sono le seguenti:
Il 12 maggio a Macchiareddu (CA) per un incontro internazionale con 50 studenti del progetto Comenius;
Il 13 maggio il libro sarà presentato al Salone del Libro di Torino;
Il 18 maggio presso la biblioteca del Parco scientifico e tecnologico di Pula (CA);
Il 27 maggio importante presenza all’EcoShow 2011, summit on-line sull’ecologia e punto di riferimento per la comunità digitale;
Il 17 giugno a Calenzano (FI) al festival Scrittori al Castello.
Il libro sarà inoltre tra i protagonisti dell’Ichnusa Festival 2011 il 27 agosto a Sorgono (Nu).

***
Andrea Mameli
Manuale di sopravvivenza energetica
Come consumare meglio ed essere felici
SCIENZA EXPRESS EDIZIONI
Ed. 2011 - 144 pag.
Il libro costa 14,00 € in libreria
11,90 € sul sito www.scienzaexpress.it e 8,50 € in formato e-book.

08 maggio 2011

La bambina e il trilobita. Piccole guide al Museo di Scienze della Terra di Cagliari

trilobita «La chiave di tutte le scienze - scriveva Honoré de Balzac - è senza dubbio il punto di domanda. Dobbiamo la maggior parte di tutte le scoperte al "Come?"». Tipiche domande dei bambini iniziano con un "Come?". Ne cito due, a memoria: «Come fa il sole a star fermo al centro?», «Ma com'era la cacca dei dinosauri?».
E quando sono invece i bambini a ricevere le domande e i grandi a porle? È capitato a Cagliari, nel 2007, quando il critico d'arte Philippe Daverio rimase piacevolmente sopreso dalla preparazione dei bambini cagliaritani che facevano da guide nei siti archeologici per Monumenti Aperti.
E si è verificato anche ieri e oggi, sempre a Cagliari, sempre per Monumenti Aperti, quando i bambini della Seconda A e della Terza A della Scuola Primaria Carlo Collodi trilobita 2 di via Basilicata hanno fatto da guide ai Musei di Scienze della Terra di via Trentino. La bambina che illustra pazientemente il meraviglioso Trilobita del Cambriano è per noi il simbolo di questa bella esperienza.
Le bambine e i bambini delle due classi, insieme agli studenti universitari di Scienze delle Terra, sono stati seguiti da due docenti dell'Università di Cagliari: Gian Luigi Pillola (per i fossili) e Franco Frau (per i minerali).
Il risultato sono la calcite e la fluorite spiegate in parole semplici, i trilobiti mostrati nella loro splendida presenza, come fossili e calchi, e il Mammuth sardo (Mammuthus lamarmorai) illustrato con l'ausilio di una simulazione a misura di bambino. Ecco, forse quest'ultima intuizione delle Maestre della scuola, alle quali va tutta la nostra ammirazione, indica una strada ben precisa. Ovvero l'illustrazione delle cose di scienza con la gestualità tipica dei bambini. E se per capire le proporzioni del piccolo Mammuth sardo basta una semplice figura con le pose di tre bambini, immaginiamo che su temi più complessi possano venir coinvolti, ad esempio i burattini. O i bambini stessi, ad esempio per paragonare le dimensioni dei pianeti del sistema solare o per giocare con gli incastri del DNA.
Per scardinare i segreti della scienza, direte voi, non bastano le pose plastiche degli scolaretti. Ma secondo me è un validissimo modo per iniziare. E per superare la paura che spesso, per colpa di qualche adulto, la scienza incute in alcuni. Bambini o grandi che siano.

Andrea Mameli 
Blog linguaggiomacchina.it
8 Maggio 2011

PS coinvolgendo i bambini tutti i monumenti (ri)prendono vita e offrono una visione più fresca e frizzante per ogni tipo di museo e a beneficio di qualsiasi visitatore, a patto che le piccole guide siano preparate bene, manifestando tutta la vivacità e curiosità che contraddistingue i cuccioli di sapiens.
mammuth 1
mammuth 2
Monumeti Aperti 2011