04 giugno 2011

Fisica in barca: breve intervista a Corrado Cicalò (INFN Cagliari)

Adriatica a Cagliari giugno 2011 Fisica in barca a Cagliari. Grande entusiasmo tra i ragazzi che hanno avuto l'onore di salire a bordo. Soddisfazione tra insegnanti e organizzatori.
Ma quali sono gli obiettivi della manifestazione? Lo abbiamo chiesto al fisico Corrado Cicalò (Infn sezione di Cagliari).
«Gli obiettivi sono quelli di divulgare un po’ di cultura scientifica e di Fisica in particolare, ai ragazzi delle scuole superiori, che troppo spesso la studiano sui libri senza vedere le applicazioni pratiche al mondo che ci circonda. La barca a vela è un sistema ricco di spunti interessanti per vedere la fisica all’opera, divertendosi. Ovviamente c’è anche l’idea far conoscere ai ragazzi che cosa è l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, e che tipo di ricerca si fa.»
Con quali prove sono stati selezionati gli studenti?
«Hanno seguito un semplice seminario nelle loro scuole tenuto da un ricercatore INFN su argomenti di fisica legati agli acceleratori e ai raggi cosmici. C’era anche qualche semplicissima nozione di vela. Al termine hanno affrontato un quiz a risposta multipla e i migliori sono stati invitati a partecipare alle giornate in porto. Abbiamo sottoposto il quiz a 600 studenti di 9 scuole e ne abbiamo selezionato 80.»
Da quali scuole provengono i ragazzi premiati con il viaggio in barca fino a Olbia?
«Sono 6 e provengono da licei scientifici e classici di Cagliari e della provincia. Con in più Oristano.»
Che tipo di esperimenti si eseguono a bordo?
«In realtà fino alla tappa di Trieste era istallato a bordo un rivelatore di raggi cosmici, che però ha avuto un problema tecnico. Noi faremo vedere essenzialmente come si naviga a bordo, come funziona il GPS, come si traccia una rotta, come funzionano le vele. Insomma cercheremo di trasmettere loro un po’ della nostra passione di fisici e velisti.»

Mattia Skipper di Adriatica In un momento di pausa lo skipper Mattia Righetti ci accoglie a bordo di Adriatica e ci mostra la strumentazione, i pannelli solari, le vele. Conduce questo gioiellino da tre anni e ci spiega che i ragazzi salgono a bordo molto emozionati ma dopo pochi minuti si sentono già a loro agio. La barca è spaziosa e confortevole: cucina, bagni, 13 posti letto. C'è anche una bella piantina di basilico: non tutta la cambusa si acquista a terra.
Davvero un bel posto per "fare fisica"... un soffio di invidia per gli studenti che lunedì salperanno per Olbia non si può evitare...
Grazie Mattia, e che il vento sia con te.

Fisica in barca a Cagliari. Una splendida esperienza.

fisica in barcaFisica in barca 2011 approda per la prima volta in Sardegna. Ieri la coppia di skipper di Adriatica, Mattia e Carlotta, ha portato la barca a Cagliari per l’ultima tappa della manifestazione. L'avventura, iniziata a Genova il 27 aprile, conserva lo spirito della prima edizione (2005): avvicinare gli studenti degli ultimi anni delle superiori alla fisica in maniera originale e gradevole.
Il progetto Fisica in barca è nato nel 2005 da un’idea di Paola Catapano (CERN), Barbara Poli (Università Cà Foscari, Venezia), Giampiero Siroli e Fabrizio Fabbri (INFN Sezione di Bologna).
Oggi a Cagliari ho incontrato gli amici Corrado Cicalò (INFN Sezione di Cagliari) e Giosué Loj (Università di Cagliari e Lega Navale) impegnati (e non da ora) in questa splendida iniziativa. Da più di un mese i ricercatori della sezione INFN di Cagliari si sono recati nelle scuole della città e del circondario per far conoscere le ricerche che si conducono al CERN di Ginevra e hanno selezionato fra 600 studenti quelli che in queste ore stanno partecipando alle attività in porto. Le scuole superiori partecipanti sono l’Istituto Istruzione Superiore di Senorbì (Cagliari), il Liceo Scientifico Alberti di Cagliari, il Liceo Scientifico Michelangelo di Cagliari, il Liceo Scientifico Pacinotti di Cagliari, l’Istituto Istruzione Superiore di Quartu (Cagliari), il Liceo Scientifico Pitagora di Selargius (Cagliari), il Liceo Scientifico Mariano IV d'Arborea di Oristano, il Liceo Classico Siotto di Cagliari e il Liceo Lussu di S. Antioco (Carbonia-Iglesias). Gli studenti e gli insegnanti vengono coinvolti in un fitto programma di seminari, esperimenti e uscite in barca, con esperimenti e dimostrazioni di fisica e astrofisica in navigazione e a terra.
Lunedì un gruppo di studenti, accompagnato dai fisici dell’INFN, salperà con Adriatica e il suo equipaggio alla volta di Olbia.
Gli esperimenti da fare in barca sono semplici ma molto istruttivi. La cartella stampa fornita dall'INFN è particolarmente illuminante. Vediamoli uno per uno (illustrazioni Infn):

  • velocità con un tappo La velocità con un tappo
    Per conoscere a quale velocità stiamo andando, basta gettare un tappo in mare dalla prua e cronometrare il tempo in cui la poppa della barca arriva in corrispondenza di esso. Conoscendo quanto la barca è lunga. si calcola facilmente la velocità di crocera.
  • GPS Gps
    Questo strumento ormai di uso comune durante la navigazione è usato per introdurre ai ragazzi la teoria della relatività generale di Einstein, grazie alla quale il Gps è in grado di dirci in ogni momento dove siamo.
  • Portanza Portanza
    Che cosa accade quando si versa dell'acqua sul rovescio di un mestolo, appeso per il manico in modo che sia vincolato in un solo punto? Il mestolo si sposta dalla parte dell'acqua. Così si parla di portanza, alla base della navigazione a vela e della progettazione delle ali degli areoplani.
  • Rilevatore di raggi cosmici Rivelatore di raggi cosmici
    È uno strumento grazie al quale si studia il flusso di particelle che arriva dallo spazio. I ragazzi eseguono delle vere e proprie acquisizioni di dati sia in porto che al largo. Per capire come latitudine e condizioni atmosferiche influiscano sui raggi cosmici che 'piovono' sulla Terra.

03 giugno 2011

Le radici del Ficus e la cultura penetrante

ficus cagliari Se a Cagliari non ci fossero persone che osservano, si interessano e raccontano agli altri, molti fatti rimarrebbero del tutto sconosciuti. Quando poi, come ha fatto Marta Anatra, artista vivace - e artefice dell'operazione the green architect - questi fatti sovrastano la dimensione del singolo individuo fino a tracimare verso un pubblico vasto, allora si può parlare di cultura penetrante. All'inizio non si capisce come quattro alberi e un rudere pericolante possano suscitare tanto interesse. Ma poi guardando il video, con il suo sottofondo di uccelli in festa, si coglie il senso profondo dell'operazione: nel cuore di Cagliari, come in una fetta di foresta tropicale, e piante impongono il loro ritmo e a loro forza. Ma Marta Anatra fa di più: ci aiuta a rintracciare narrazioni vive dentro oggetti pronti alla demolizione. Di queste storie di alberi e di muri troviamo un assaggio nel libretto distribuito in occasione della presentazione dell'iniziativa. «Il fascino dei vegetali sugli esseri e i gruppi umani - ha scritto l'antropologa Gabriella Da Re - deriva dalla loro ambiguità come organismi viventi, capaci di riaffermare la vita e negare la morte.»
Il libretto contiene la cronologia del territorio e le testimonianze di alcuni abitanti della zona. Tra questi c'è chi invoca la salvaguardia dei ruderi, ormai tutt'uno con le piante. Ci sono anche i Vigili Urbani, la cui sede è a pochi metri dai Ficus, rispettosi della storia di questi luoghi. ficus
Se immaginiamo la cultura, come faceva il fisico austriaco Fritjof Capra (autore del celebre Il Tao della fisica, 1975), come una cellula dotata di un nucleo ben delineato e confini indefiniti, allora forse ha proprio senso parlare di cultura penetrante in relazione alle storie che circondano alcuni pezzi di città.
Il Ficus retusa, pianta sacra in India, ha lavorato in religioso silenzio per almeno 9 anni e sue radici hanno ricoperto i ruderi delle ex caserme Trieste rimarcandone le sagome. La crescita degli alberi ha generato rielaborazioni architettoniche a dir poco straordinare.
L'iniziativa the green architect è stata presentata questo pomeriggio nello spazio meme di Cagliari: uno spazio espositivo ma non solo, un luogo per il hconfronto e per sperimentazione. Un luogo, spiegano i curatori nel loro blog: «in cui l’artista non sia più soltanto mero elemento decorativo o di contorno paragonabile a patatine fritte e insalata mista, ma al contrario sia la portata principale, il fulcro attorno alla quale possa continuare l’evoluzione e l’equilibrio, un luogo della “sopravvivenza”.»
E se l'iniziativa di Marta Anatra un risultato lo ha subito prodotto è, in me, l'aumento di attenzione nel rapporto tra le case e le piante, facendomi notare (e fotografare, come si vede sotto) una casa ricoperta di edera proprio a pochi passi dallo spazio meme, in via Mameli.
via mameli cagliari

Andrea Mameli linguaggiomacchina.it 3 giugno 2011

02 giugno 2011

La barca della fisica approda a Cagliari

fisica in barca La barca a vela “Adriatica” (“Velisti per caso”) voluta dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, per avvicinare il mondo scolastico alla cultura scientifica, fa tappa a Cagiari il 4 giugno.
Nel corso delle attività del progetto La Fisica in barca, ricercatori dell'INFN di Cagliari hanno selezionato i migliori 100 studenti per le attività in porto, dai quali sanno sceti sei studenti che partiranno in crociera su Adriatica da Cagliari a Olbia. In particoare le attività sono incentrate su rivelatore di raggi cosmici istallato a bordo del veliero.
L’iniziativa, organizzata a Cagliari dalla sezione dell’INFN in collaborazione con la Lega Navale Italiana, è patrocinata dal Dipartimento di Fisica, dal Comune di Cagliari, dalla Guardia Costiera e dalla barca di Andrea Mura: Vento di Sardegna.

01 giugno 2011

Ficus in città: architettura di natura. The green architect (Cagliari, 3 e 4 giugno, 2011)

Ficus Cagliari Tra i miei ricordi d'infanzia ne conservo gelosamente alcuni, più di altri. I cavalli di nonno Felice, la sabbia bianca del Poetto, i festeggiamenti per lo scudetto del Cagliari e i ficus dei Giardini Pubblici. Ecco, proprio quei ficus oggi riaffiorano con tutta la loro forza simbolica, potente come il loro apparato radicale. Ai Giardini Pubblici i miei genitori mi permettevano di salire sui rami più bassi del gigantesco Ficus Magnolioides: ricordo che il tronco dell'albero mi sembrava la coda del Diplodocus. Poi ho chiara in mente la piacevole ombra del Ficus Retusa di Piazza Garibaldi e dei quattro Ficus Retusa di Piazza del Carmine. Questi ricordi sono riaffiorati nitidamente mentre mi documentavo sul progetto dell'artista cagliaritana Marta Anatra "The gree acrhitect", un'azione non convenzionale di osservazione e riscoperta.
Osservazione e riscoperta di brandelli di Cagliari, reliquie del martirio bellico, dissepolte e offerte allo sguardo di tutti: «il mio solo compito - scrive Marta Anatra - è far convergere più persone nella narrazione di questo luogo. Così da saturare il sito di significati e mitologie.»
Il Ficus retusa, protagonista dell'indissolubile abbraccio tra gli alberi e le case, ha agito indisturbato per più di 60 anni, come un lento architetto che non illustra progetti ma li esegue implacabilmente.
The green architect si svela al pubblico venerdì 3 Giugno, alle 17, in via Mameli 78 a Cagliari, tra i ruderi dell'ex caserma Trieste.
Con la partecipazione di:
Antonio Soddu Pirellas (Legambiente)
Gabriella Da Re (Dipartimento di Antropologia, Università di Cagliari)
Francesca Scarselli (Facoltà di Antropologia, Università di Firenze)
Sabato 4 Giugno dalle 17 alle 20: proiezioni.

meme Il nuovo spazio espositivo MEME è stato inaugurato il primo aprile con la mostra Pesce d'aprile. Perché "meme"? Ce lo spiega Paolo Carta, Paolo Carta, ideatore del progetto MEME insieme a Giorgio Plaisant, nel blog memearte «La parola meme fu coniata da Richard Dawkins nel suo libro "The Selfish Gene” (il gene egoista) del 1976, definendola come l’unità in grado di auto-propagandarsi tra le menti per favorire l’evoluzione culturale. Un meme è per la cultura ciò che il gene è per la genetica. La cultura è ovviamente diversa dal patrimonio genetico, ma in comune con quest’ultimo ha la capacità di trasmettersi attraverso gli individui e continuare la sua "esistenza” mutevole".»

Il popolo dei Ficus (blog Cagliarinverde, 3 novembre 2010)

Ficus

31 maggio 2011

Edison nel 1917 brevettò la casa di cemento

Edison house La rivelazione di Matt Burgermaster (New Jersey Institute of Technology, USA), è stata illustrata in occasione del congresso annuale "American Society of Architectural Historians", "Edison's 'Single-Pour System: Inventing Seamless Architecture". Thomas Edison inventò e brevettò nel 1917 un innovativo sistema di costruzione per la produzione industriale di case di cemento.

Architecture Assistant Professor Presents Research on the House Designs of Thomas Edison
(New Jersey’s science and technology university, May 24 2011)

Edison's ‘Single-Pour System': Inventing Seamless Architecture
Matt Burgermaster
New Jersey Institute of Technology, USA
Abstract. This paper will analyze Thomas Edison's invention of a ‘single-pour system' for concrete construction as a novel application of this material's dynamic behavior and speculate on its role in the development of a type of integrated building anatomy that, perhaps inadvertently, also invented the idea of a seamless architecture.
Originally motivated by the objective of providing a cost-effective prototype for the working class home, this early experiment in mass-production was one of Modernism's first attempts to construct a building with a single material.
Edison's 1919 patent proposed a building-sized mold that leveraged the intrinsically dynamic capacity of concrete to form itself into a variety of shapes and sizes, limited only by the design of its formwork.
The invention's potential efficiencies resided in the distribution of this material as a continuous flow through an entire building instead of being confined to the prefabrication of its constituent parts. By physically integrating all interior and exterior building components and their associated functions of structure, enclosure, and infrastructure within a single, monolithic concrete cast, all aspects of assembly were eliminated. It was a whole without any parts; a building without joints.
This radical proposition - a seamless architecture - was built by Edison before it was conceptualized by the European avant-garde with whom it later became associated. While they imagined concrete as a material without a history or author - one well-suited to industrialized modes of production - and aestheticized such autonomy and anonymity as a material ‘truth', Edison's ‘single-pour system' matter-of-factly proposed an alternative causal relationship between material and form. Its physical seamlessness was not a representation of architecture as an idealized, machine-made object, but was an effect of actual material behavior. As such, this technological invention not only delivered an innovative construction method, but also an alternative way of thinking about material itself.

30 maggio 2011

Alcuni suggerimenti per diventare un uomo, designer, ecosostenibile (10 maggio 2011)

Design e Massmedia Alcuni suggerimenti per diventare un uomo, designer, ecosostenibile
Chi non si è mai chiesto come si faccia a ridurre al minimo i consumi, eliminando gli sprechi? Ma anche soddisfare i propri consumi residui nel modo meno inquinante, a parità di investimento?
Andrea Mameli nel suo libro "Manuale di sopravvivenza energetica - come consumare meglio ed essere felici" spiega che per favorire lo sviluppo di tecnologie per ridurre l'emissione di CO2, serve un'accurata diagnosi energetica degli utilizzatori finali, così da ottenere maggiori riduzioni di sprechi inefficienze e usi impropri; con risultati ottimi in campo ambientale, ma anche economico.
Più aumentiamo l’efficienza, più risparmiamo, più possiamo investire nella crescita dell’efficienza. Questo è il nuovo circolo virtuoso che dobbiamo innescare per risanare l’ambiente e il sistema economico e produttivo."
Il libro nasce con il concetto di riuscire ad indirizzare la gente, non esperta, a capire il più possibile il perchè bisogna risparmiare energia ed adottare comportamenti sostenibili, il tutto coadiuvato da stratagemmi e tecniche per riuscirci.
Mameli spiega che, prima di tutto, per iniziare un iter per il risparmio energetico bisogna: CAMBIARE ABITUDINI come:
- camminare anzichè guidare
- non reciclare le vecchie riviste, ma riusarle (per impacchettare, perchè i costi del reciclo sono comunque ingenti)
- bere acqua dal rubinetto (le bottiglie di plastica hanno un forte impatto ambientale in termini di energia consumata)
- vestirsi a strati ed aprire le finestre (tollerare la temperatura in casa senza spendere in riscaldamento o raffreddamento)
- andare in vacanza vicino a casa (le lunghe tratte sono costose a causa del prezzo del carburante)
- dare ad altri i propri oggetti inutil
- non mangiare carne (è l'alimento più costoso da produrre)
- non fare la doccia da soli
- fare una compostiera (creare terra fertile con i proprio rifiuti alimentari)
- crearsi i propri cosmetici (aceto per i vetri, bicarbonato di sodio per ceramica, frutta e verdura)
Ma è anche importante, trasformare oggetti nuovi da altri vecchi, risparmiando; un esempio? La 111 Navy Chair, simile alla Emeco Navy Chair per forma, ma non per materiale; se la Emeco, del 1944, era in alluminio per essere resistente ed utilizzabile dalla Marina Americana, la 111 è fatta per il 60% di PET riciclato con pigmenti di fibra di vetro per mantenerla leggera, resistente ed ignifuga. Ora una curiosità...perchè si chiama 111??? Perchè è il numero delle bottigliette di plastica che vengono utilizzate per produrla. Prodotta da Moroni Gomma.
Insomma per chi si sentisse pronto a sfidare se stesso, può aderire alla proposta "NO IMPACT EXPERIMENT", cioè sperimentare, per una settimana, la vita senza impatto: ossia producendo il minimo dei rifiuti. C'è anche la versione italiana: "THE NO IMPACT EXPERIMENT". Oppure, fare come David Michael Bruno, e scegliere tra tutti gli oggetti che ci circondano, solo quelli necessari, fino ad un ammontare di cento pezzi.
Per chi volesse iniziare a piccoli passi, può scegliere le nuove forme di baratto, che negli ultimi anni stanno rallentando l'eccessivo consumismo "compulsivo". Dall'inglese swapping, il "baratto telematico" consiste in vendite informali, su base fiduciaria, con trattative condotte su Ebay o Swaptree. Ma non solo, esistono gli swap party e gli swap shop, dove lo scambio è l'unica moneta accettata.
Se il baratto fosse troppo per voi, Mameli spiega che si può iniziare da scelte coscienziose, prima tra tutte non essere pigri, nel senso che non si deve preferire le comodità al "sudore", perchè esse consumano energia. E solo con piccoli accorgimenti domestici, come spegnere gli elettrodomestici in stand by, non lasciare scorrere l'acqua inutilemente, usare lampadine a basso consumo, usare lavastovoglie e lavatrice ad intero carico; già si dà un apporto al risparmio; ciò che è importante è che bisogna partire dall'intenzione di non sprecare e dalla volontà di regolare i consumi.
Claudia Terzaghi (Blog design e massmedia, martedì 10 maggio 2011).

29 maggio 2011

USA: etichette energetiche per le auto.

Anche il ‘QR Code’ per recuperare informazioni sui consumi delle auto: è una delle misure adottate dal Dipartimento statunistense dei Trasporti e dall'Agenzia per la protezione dell’Ambiente (Epa). Sono le nuove etichette energetiche per le automobil, obbligatorie dal 2013 negli Usa. Non solo miglia per gallone (analogamente ai nostri km per un litro) ma anche il costo annuo e altre informazioni su consumi energetici, emissioni di gas serra, risparmi potenzialmente ottenibili.
Riportiamo di seguito le etichette per auto elettrica, ibrida e a benzina.
electric
hybrid
gasoline
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