09 luglio 2011

I sentieri dei pastori, i fuoristrada e le mappe aborigene che diventano quadri

Mc Lean Ricordo da bambino il reciproco rispetto con il quale mio padre salutava i pastori in campagna e li ringraziava per le indicazioni ricevute, spesso alla ricerca di una sorgente non segnata sulla mappa o semplicemente per conoscere il nome di un luogo. Interpellare i pastori per orientarsi tra sentieri e cespugli era un sistema infallibile. E non ho mai visto una mappa in mano a un pastore: tutti i riferimenti topografici erano evidentemente ben conservati dentro la testa.
Ma perché ora che sono in spiaggia scrivo di sentieri di campagna, di mappe e di pastori? Perché ieri, parlando di mappe con alcuni amici di Orgosolo sono rimasto colpito da una constatazione: molti giovani pastori non conoscono più la posizione delle sorgenti e degli stessi sentieri, dato che affrontano le strade di campagna al volante di potenti fuoristrada. Molti, ovviamente, non tutti. Ma questo basta a far temere che un patrimonio di conoscenze, che oggi ricade sotto il nome di cultura ambientale, si stia perdendo per sempre.
Mi son venuti in mente i sentieri della magnifica campagna sarda ripensando alle mappe del deserto australiano viste ieri al MAN di Nuoro. Gianvincenzo Monni, nell'illustrare la mostra "Dreamtime. Il linguaggio dell’arte aborigena", spiegava che la punteggiatura decorativa, come nel quadro di Mary McLeane riprodotto sopra, deriva da un bisogno molto preciso: la necessità di criptare le mappe per renderle incomprensibili agli occhi dei colonizzatori. Tecniche queste ora incorporate nell'arte aborigena all'interno della quale l'oggetto mappa ha mutato radicalmente la propria fisionomia divenendo qualcosa di apparentemente molto diverso. Come nel caso della tavola che ho fotografato al Man e riporto qui sotto. In questo caso il patrimonio di conoscenze, in parte criptato, si trasforma in simbolo e dalla mappa si passa alla tela.
Evoluzioni differenti per diverse rappresentazioni dell'ambiente, in Sardegna e in Australia.
L'amara lezione, a mio avviso, è questa: la conoscenza che non si trasferisce dalla dimensione orale alla rappresentazione simbolica corre il rischio di perdersi. Per sempre.
Mappe

P. S. Ho sempre avuto un ottimo rapporto con le mappe. In particolare amavo le carte dell'Istituto Geografico Militare, in scala uno venticinquemila mila, con le quali imparai a orientarmi, girando l'interno della Sardegna a piedi con gli scout. Ora però Michela Murgia con alcune mappe postate su Facebook mi fa ricordare un aspetto della rappresentazione del territorio che avevo rimosso: quello che mostra la superficie occupata manu militari in Sardegna. Mappe di territorio, terra e mare, sottratto agli usi civili. Queste sono mappe che mi piacerebbe veder cambiare.

Andrea Mameli - linguaggiomacchina.it - 9 luglio 2011


La vera stima del danno (Michela Murgia, Sardegna24, 9 luglio 2011).

Cosa sono le servitù mappe, dati, descrizioni (Regione Autonoma della Sardegna).

08 luglio 2011

Arte aborigena a Nuoro. Dreamtime, Man, 8 luglio 2011

medicine man arte aborigena "Medicine man" al museo MAN di Nuoro, per la mostra Dreamtime. Il linguaggio dell’arte aborigena". Vedere questi dipinti dal vivo fa un certo effetto. Osservare l'espressività dei volti, la colorazione a righe e punti, il fascino dell'esotico. E pensare che fino alla fine del 1700 gli aborigeni se ne stavano tranquilli a dipingere. Oggi gli artisti australiani contemporanei espongono al Man per raccontatr con le loro opere l'arte aborigena nel suo attuale stato d'evoluzione e lontano dagli stereotipi.
La mostra è un progetto del MAN (Museo d'Arte della Provincia di Nuoro), in collaborazione e con il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna, il Ministero degli Affari Esteri, l'Ambasciata Italiana a Canberra, l'Ambasciata Australiana a Roma, l'Istituto Italiano di Cultura, il Consolato di Melbourne.
Arte Aborigena Ho avuto la fortuna di avere una guida molto preparata e disponibile che mi ha fatto apprezzare l'evoluzione dell'arte aborigena e mi ha permesso di scorgere gli aspetti salienti e tutte quelle sfaccettature che altrimenti non avrei colto. Gianvincenzo Monni incarna il migliore stile di esperto e guida museale.
In alto: "Medicine man".
Al centro: "La Terra non ha più spazio per l'aquila".
In basso: Simbologia aborigena dell'acqua: riproduzione di disegno su corpo.
arte aborigena
Andrea Mameli - linguaggiomacchina.it - 8 luglio 2011

07 luglio 2011

Acqua Ossigenata nello Spazio, osservata vicino alla stella Rho Opiuchi

Rho Opiuchi La stella Rho Opiuchi, a 400 anni luce di distanza dalla Terra, giace nello spazio profondo circondata da nubi freddissime di gas e polvere. Queste immense aree a 250 gradi sotto zero, in cui si formano le nuove stelle, sono fatte in prevalenza di idrogeno, ma non solo: vi si trovano anche altri elementi chimici, osservabili con i telescopi tipo APEX (Atacama Pathfinder Experiment, a quota 5000 metri sulla piana di Chajnantor nelle Ande Cilene) in grado di osservare la luce a lunghezze d’onda millimetriche e sub-millimetriche. Tra questi segni sono stati osservati quelli caratteristici della luce emessa dal perossido di idrogeno, o acqua ossigenata. La quantità di perossido nelle nubi è limitata a una molecola ogni 10 miliardi di molecole di idrogeno.
Questa scoperta fornisce informazioni sui legami chimici tra due molecole fondamentali per la vita: l’acqua e l’ossigeno: l’acqua ossigenata nel nostro pianeta gioca un ruolo fondamentale nella chimica atmosferica dell’acqua e dell’ozono. E dato che, molto probabilmente, la maggior parte dell’acqua del pianeta Terra proviene dallo spazio, gli astronomi sono molto interessati a capirne l’origine. L'ipotesi principale è che il perossido di idrogeno si formi nello spazio sulla superficie dei grani di polvere spaziale quando l’idrogeno viene combinato con le molecole di ossigeno.

Detection of interstellar hydrogen peroxide. Astronomy & Astrophysics
P. Bergman (Onsala Space Observatory, Chalmers University of Technology, Onsala, Svezia), B. Parise (Istituto Max-Planck per la Radioastronomia, Bonn, Germania), R. Liseau (Chalmers University of Technology, Onsala, Svezia), B. Larsson (Stockholm University, Svezia), H. Olofsson (Onsala Space Observatory, Chalmers University of Technology), K. M. Menten (istituto Max-Planck per la Radioastronomia), R. Güsten (Istituto Max-Planck per la Radioastronomia).

Abstract
Molecules of hydrogen peroxide have been found for the first time in interstellar space. The discovery gives clues about the chemical link between two molecules critical for life: water and oxygen. On Earth, hydrogen peroxide plays a key role in the chemistry of water and ozone in our planet’s atmosphere, and is familiar for its use as a disinfectant or to bleach hair blonde. Now it has been detected in space by astronomers using the ESO-operated APEX telescope in Chile.

Un articolo pubblicato sul quotidiano Il Sole 24 Ore: Scoperta, la Via Lattea è bionda ossigenata (Il Sole 24 Ore, 5 luglio 2011).

06 luglio 2011

Alig’Art. Abitare Sostenibile, a Cagliari dal 7 al 15 ottobre 2011.

ALIGART Ritorna Alig’Art con la sua esposizione di riuso artistico sul tema "Abitare Sostenibile". Abitare inteso sia nel risiedere in un’abitazione, sia in un luogo generalmente condiviso nella vita pubblica con una comunità: l’Abitare Sostenibile è inteso come concetto che si estende alla nostra città, alla nostra terra e al nostro spazio sociale. Alig'Art, nasce dal gioco di parole Aliga (spazzaturain sardo) e Arte. I lavori selezionati infatti sono realizzati attraverso l’utilizzo di materiali considerati rifiuti e/o residui di processi produttivi industriali e hanno una potenziale applicazione per uso quotidiano o come decoro.
Alla prima edizione del Festival Alig’Art (Cagliari, settembre 2010) hanno partecipato più di trenta artisti e creativi.
Tra due settimane, a fine luglio, una mini edizione estiva andrà in scena a Carloforte in occasione del Posidonia Festival.
Sustainable Happiness invita creativi, designer, grafici e appassionati a presentare le proprie opere che verranno esposte a Cagliari dal 7 al 15 ottobre 2011 in occasione della seconda edizione di Alig’Art. Call for artists: si ricercano opere realizzate attraverso l’utilizzo di materiali considerati rifiuti e/o residui di processi produttivi industriali e che mettano in evidenza l’approccio creativo e l’etica sostenibile del fare arte o artigianato attraverso materiali di riciclo.
Info: aligartfestival@gmail.com
La mostra Alig’Art Expo è curata dall’Associazione Culturale Sustainable Happiness.

05 luglio 2011

Mattoni per Marte. Un brevetto nato a Cagliari

mars Se tra pochi anni la missione umana su Marte non sarà più fantascienza allora si renderà indispensabile costruire strutture solide sul pianeta rosso. Come fare? Escludendo il trasporto da Terra resta una sola possibilità: la produzione diretta, sul posto, dei componenti per l'edilizia. Il progetto Cosmic (“Combustion Synthesis under Microgravity Conditions”) finanziato dall’Agenzia Spaziale italiana e dal dipartimento di Ingegneria chimica e dei materiali dell'Università di Cagliari, ha portato alla costruzione di un sistema per la produzione dei mattoni fuori dall'atmosfera terrestre, coperto da brevetto italiano "PROCEDIMENTO DI FABBRICAZIONE DI ELEMENTI PER STRUTTURE ABITATIVE E/O INDUSTRIALI SUL SUOLO LUNARE E/O MARZIANO" depositato il 29 luglio 2010.
Gli esperimenti condotti dal gruppo di Cagliari hanno dimostrato che il processo per la produzione dei materiali da comporre su Marte (ma il discorso si estende anche alla Luna) non è influenzato dalla gravità ridotta. I ricercatori dell'Università di Cagliari e del CRS4, Giacomo Cao, Roberta Licheri, Gianluca Corrias, Roberto Orrù, Massimo Pisu e Alessandro Concas hanno brevettato una procedura che permette la costruzione dei mattoni a partire dall’ilmenite sulla Luna e dagli ossidi di ferro reperibili su Marte.
Il progetto "Casa su Marte" è stato presentato a Torino alla mostra «Stazione Futuro. Qui si rifà l’Italia».
Partner del progetto Cosmic: Università degli Studi di Cagliari (Dipartimento di Ingegneria Chimica e Materiali), Agenzia Spaziale Italiana, CNR (Dipartimento Energia e Trasporti), Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna (CRS4), Istituto tecnico Industriale “Enrico Fermi” di Fuscaldo (Cs), COREM Srl, Esplora Srl e SpaceLand Srl.

«Potrei costruire palazzi su Marte ma per Brunetta sono una parassita» (La Nuova Sardegna, 27 giugno 2011).

04 luglio 2011

Funghi-spugna scoperti nel Borneo. Spongebob di foresta.

spongebob nella foresta La scoperta di questi funghi-spugna, nelle foreste del Borneo, da parte di un gruppo di ricercatori della San Francisco State University guidati da Dennis Desjardin, suggerisce che alcune caratteristiche del regno dei funghi non erano ancora state classificate completamente. La scoperta risale alla primavera del 2010 mentre la pubblicazione sulla rivista specializzata Mycologia è di qualche giorno fa: Spongiforma squarepantsii, a new species of gasteroid bolete from Borneo (Mycologia, May 10, 2011). Autori: Dennis E. Desjardin (Dept Biology, San Francisco State Univ, San Francisco, CA, 94132, United States of America), Kabir G. Peay (University of Minnesota, St. Paul, MN), Thomas D. Bruns (Dept of Plant & Micro Biology, Univ of California, 111 Koshland Hall, Berkeley, CA, 94720-3102, United States of America).

"SpongeBob" mushroom discovered in the forests of Borneo (San Francisco State University, June 15, 2011).

03 luglio 2011

Soluzioni economiche per rendere l'acqua potabile: il pannello Carocell (F Cubed, Australia)

pannelli dissalatori Dopo 5 anni di intense ricerche e test la società australiana F CUBED ha sviluppato una tecnologia per la dissalazione diretta e a basso costo. Il sistema, denominato Carocell, produce acqua potabile direttamente da fonte solare. Carocell incorpora otto brevetti tra cui la tecnologia Zero Liquid Discharge (ZLD) grazie alla quale i pannelli collegati in serie convertono acqua salata (per esempio acqua di mare) e eventualmente anche non pulita in acqua potabile da un rubinetto e salata (cloruro di sodio e cloruro di magnesio) dall'altro. F CUBED Carocell Carocell incorpora otto brevetti tra cui la tecnologia Zero Liquid Discharge (ZLD) grazie alla quale i pannelli collegati in serie convertono acqua salata (per esempio acqua di mare) e eventualmente anche non pulita in acqua potabile da un rubinetto e salata (cloruro di sodio e cloruro di magnesio) dall'altro.
Ho visto Carocell in funzione a Macchiareddu (Cagliari) due giorni fa. Il suo inventore, Peter Johnstone, era a Cagliari con la delegazione scientifica e commerciale di Melborne. Il montaggio è molto semplice e rapido. In pochi secondi l'acqua attraversa il pannello e fuoriesce dai due rubinetti: acqua potabile (e fresca) e acqua salata (e calda). Un sistema some questo, il tipico caso di innovazione, appare adatto a casi in cui serve acqua potabile in particolare durante il giorno. Sarebbe interessante progettare una versione di Carocell per dissalare l'acqua in barca a vela.