24 dicembre 2011

Come evolve la mimica facciale? Le risposte in una ricerca di Azim F. Shariff e Jessica L. Tracy

angry Secondo Azim F. Shariff (University of Oregon) e Jessica L. Tracy (University of British Columbia) le espressioni facciali potrebbero essersi evolute non solo per segnalare stati d'animo e sensazioni agli altri ma anche per rappresentare segnali di difesa, come le reazioni di disgusto a un odore sgradevole, segnale di qualcosa di potenzialmente dannoso.
La ricerca, pubblicata nell'ultimo numero della rivista Current Directions in Psychological Science, mostra che la mimica facciale associata a particolari emozioni ha seguito un cammino evolutivo specifico e che alcune espressioni universali sono usuali anche in zone remote e non raggiunte da cinema e tv. Azim F. Shariff
Secondo Shariff e Tracy questo risultato rende improbabile che le espressioni siano costrutti sociali, inventati in Europa occidentale e poi diffuse nel resto del mondo.
In altre parole le espressioni del viso che hanno iniziato a manifestarsi come risposta del corpo a una particolare situazione esterna o a uno stato d'animo si sarebbero poi evolute in un segnale dotato di significato sociale.
È come se il vivere sociale fosse diventato più importante per il successo evolutivo dei Sapiens, e quindi la capacità di articolare espressioni come uno sguardo solenne o un volto felice potrebbe essersi rivelata determinante.
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 24 dicembre 2011

What Are Emotion Expressions For?
Azim F. Shariff and Jessica L. Tracy
Abstract
Although research on the nonverbal expression of emotion has played a prominent role throughout psychology during the past two decades — including an instrumental role in the development of contemporary evolutionary psychology — Jessica L. Tracy little research has focused on the evolutionary origins and functions of the emotional expressions themselves However, recent findings from psychophysical, comparative, social, and cross-cultural psychology are converging to produce a compelling functionalist account, suggesting that emotional expressions serve critical adaptive purposes. Most of these studies have narrowly focused on single emotions, an approach that has been very useful for providing new insights about specific expressions but not for developing a broader understanding of why humans universally display and recognize distinct emotions. Here we unify these disparate findings in order to illuminate this fundamental form of social communication.

Tryptophan synthetase: a protein with an immense chemical name

methionylglutaminylarginyltyrosylglutamylserylleucyl phenylalanylalanylglutaminylleucyllysylglutamylarginyl lysylglutamylglycylalanylphenylalanylvalylprolylphenyl alanylvalylthreonylleucylglycylaspartylprolylglycylisol eucylglutamylglutaminylserylleucyllysylisoleucylaspartyl threonylleucylisoleucylglutamylalanylglycylalanylaspartyl alanylleucylglutamylleucylglycylisoleucylprolylphenyl alanylserylaspartylprolylleucylalanylaspartylglycylprolyl threonylisoleucylglutaminylasparaginylalanylthreonylleucyl arginylalanylphenylalanylalanylalanylglycylvalylthreonyl prolylalanylglutaminylcysteinylphenylalanylglutamyl methionylleucylalanylleucylisoleucylarginylglutaminyllysyl histidylprolylthreonylisoleucylprolylisoleucylglycylleucyl leucylmethionyltyrosylalanylasparaginylleucylvalylphenyl alanylasparaginyllysylglycylisoleucylaspartylglutamylphenyl alanyltyrosylalanylglutaminylcysteinylglutamyllysylvalyl glycylvalylaspartylserylvalylleucylvalylalanylaspartylvalyl prolylvalylglutaminylglutamylserylalanylprolylphenylalanyl arginylglutaminylalanylalanylleucylarginylhistidylasparaginyl valylalanylprolylisoleucylphenylalanylisoleucylcysteinyl prolylprolylaspartylalanylaspartylaspartylaspartylleucyl leucylarginylglutaminylisoleucylalanylseryltyrosylglycyl arginylglycyltyrosylthreonyltyrosylleucylleucylserylarginyl alanylglycylvalylthreonylglycylalanylglutamylasparaginyl arginylalanylalanylleucylprolylleucylasparaginylhistidyl leucylvalylalanyllysylleucyllysylglutamyltyrosylasparaginyl alanylalanylprolylprolylleucylglutaminylglycylphenylalanyl glycylisoleucylserylalanylprolylaspartylglutaminylvalyllysyl alanylalanylisoleucylaspartylalanylglycylalanylalanylglycyl alanylisoleucylserylglycylserylalanylisoleucylvalyllysylisol eucylisoleucylglutamylglutaminylhistidylasparaginylisoleucyl glutamylprolylglutamyllysylmethionylleucylalanylalanylleucyl lysylvalylphenylalanylvalylglutaminylprolylmethionyllysyl alanylalanylthreonylarginylserine.

This is the full name, 1,913 characters long, for tryptophan synthetase, a protein made whith 267 aminoacids.

Best Sustainable Wishes from Sardina Island

auguri 2011

23 dicembre 2011

Windscreen Monitor: visione aumentata per la guida. Da non confondere con Crossroads di Garvin Nolte.

Windscreen Mirror
Rear Mirror Windscreen
Rear Mirror
Una visione aumentata per la guida. La propone il designer Ho-Tzu Cheng grazie a 3 telecamere che trasmettono sul parabrezza le immagini riprese del retro e dei lati del veicolo. L'innovazione principale del sistema Windscreen Monitor consiste nel fornire al conducente una visione completa senza distogliere lo sguardo dal parabrezza, di cui occupa solo una piccola porzione.
Mi viene in mente Crossroads, l'installazione di Garvin Nolte con 26 navigatori posizionati sul parabrezza, con le indicazioni che giungono al conducente in simultanea. O come GPS Gang Bang (con tre navigatori testati da Gizmodo.com). Non c'entrano nulla con Windscreen Monitor tranne per un elemento in comune: avere tutto sotto gli occhi di chi guida.
GPS Gang Bang

Occhi di Anomalocaris: chiave evolutiva per l'Esplosione Cambriana?

The fearsome meter-long super-predator Anomalocaris. CREDIT: Katrina Kenny & University of Adelaide Il più spaventoso predatore del periodo Cambriano rivela il suo sguardo minaccioso, grazie a un ritrovamento, pubblicato la settimana scorsa su Nature, effettuato da un gruppo di ricercatori dell'università di New England in Australia, guidati da John Paterson.
occhi fossiliI predatori del genere Anomalocaris, lunghi fino a un metro di lunghezza, vivevano negli oceani di 500 milioni di anni fa e secondo i ricercatori australiani erano dotati della vista più acuta per quei tempi.
Gli occhi fossili, trovati nell'isola Kangaroo sono stati datati esattamente 515 milioni di anni fa. Altri fossili scoperti nello stesso giacimento non erano altrettanto sviluppati.
Gli occhi composti, simili a quelli delle mosche e delle libellule, sono costituiti da migliaia di lenti: fino a 28 mila per occhio nelle libellule, 3 mila nelle mosche, mentre in questi esseri di 500 mila anni fa se ne contano circa 16 mila per occhio.
Secondo i ricercatori australiani la vista di questi predatori doveva essere coprire un angolo di 360 gradi, con un enorme vantaggio per gli avversari e nei confronti delle prede.
Sarà stata questa la forte spinta evolutiva alla base dell'Esplosione Cambriana?
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 23 dicembre 2011

Acute vision in the giant Cambrian predator Anomalocaris and the origin of compound eyes
John R. Paterson, Diego C. García-Bellido, Michael S. Y. Lee, Glenn A. Brock, James B. Jago, Gregory D. Edgecombe (Nature 480, 237–240, 8 December 2011)
Abstract
Until recently, intricate details of the optical design of non-biomineralized arthropod eyes remained elusive in Cambrian Burgess-Shale-type deposits, despite exceptional preservation of soft-part anatomy in such Konservat-Lagerstätten. The structure and development of ommatidia in arthropod compound eyes support a single origin some time before the latest common ancestor of crown-group arthropods, but the appearance of compound eyes in the arthropod stem group has been poorly constrained in the absence of adequate fossils. Here we report 2–3-cm paired eyes from the early Cambrian (approximately 515 million years old) Emu Bay Shale of South Australia, assigned to the Cambrian apex predator Anomalocaris. Their preserved visual surfaces are composed of at least 16,000 hexagonally packed ommatidial lenses (in a single eye), rivalling the most acute compound eyes in modern arthropods. The specimens show two distinct taphonomic modes, preserved as iron oxide (after pyrite) and calcium phosphate, demonstrating that disparate styles of early diagenetic mineralization can replicate the same type of extracellular tissue (that is, cuticle) within a single Burgess-Shale-type deposit. These fossils also provide compelling evidence for the arthropod affinities of anomalocaridids, push the origin of compound eyes deeper down the arthropod stem lineage, and indicate that the compound eye evolved before such features as a hardened exoskeleton. The inferred acuity of the anomalocaridid eye is consistent with other evidence that these animals were highly mobile visual predators in the water column. The existence of large, macrophagous nektonic predators possessing sharp vision—such as Anomalocaris—within the early Cambrian ecosystem probably helped to accelerate the escalatory ‘arms race’ that began over half a billion years ago.
visioni

22 dicembre 2011

Dalla fisica delle particelle alla creazione musicale: Cowie, Foster, Liebeck.

fisica e musica Uno spartito per violino basato sulla storia della fisica delle particelle dalla fine del Diciannovesimo secolo ai giorni nostri. Il singolare incontro fra arte e scienza è nato dalla collaborazione fra il compositore Edward Cowie, il fisico delle particelle Brian Foster e il violinista Jack Liebeck.
Edward Cowie ha studiato fisica all'Imperial College di Londra. Brian Foster, docente all'università di Oxford, è appassionato di violino: ha messo in musica la fisica di Eistein. Jack Liebeck nel 2010 ha vinto il premio Brit Award per la musica classica.
L'opera si intitola "Particle Partitas". fisica e musica Secondo Cowie: "La musica è modellata dalla fisica delle particelle. Come le particelle subatomiche sono osservabili nelle loro collisioni, nelle loro tracce, nei loro impatti, anche la musica può fare le stesse cose".
Il debutto è previsto tra circa 6 mesi.
This video offers an exclusive insight into the creative process as the trio meet at Oxford University to discuss the work and Liebeck and Foster to make their first tentative efforts at playing the music: Particle physics inspires classical composer Physics World (Nov 16, 2011).



Einstein's Universe Brian Foster & Jack Liebeck (solo violin)

MiniDarwin sulle tracce di Charles Darwin, destinazione Argentina

MiniDarwin Argentina Destinazione Argentina è la nuova spedizione Mini Darwin, realizzata da Sissa Medialab con la collaborazione del Museo delle Scienze di Trento, il patrocinio dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Oceanografia Sperimentale (OGS) di Trieste e il supporto tecnico di Metamondo Tour Operator.
Dal 26 dicembre 2011 al 9 gennaio 2012 sette bambini, dai 9 ai 12 anni, un paleontologo (Marco Avanzini) e un biologo marino (Alfred Beran) esploreranno alcuni tra i siti paleontologici più importanti, dall’Oceano Atlantico alle Ande, tra cui la Valle dei Dinosauri, per riscoprire insieme la storia della vita sulla Terra. L’Argentina è uno dei luoghi più ricchi di fossili e sede di alcuni tra i dinosauri più grandi del mondo.
Prima tappa Buenos Aires, al Museo de Ciencias Naturales “Bernardino Rivadavia”, poi 600 chilometri a sud, a Punta Alta, sull’Oceano Atlantico, dove Darwin scoprì fossili di giganteschi mammiferi, i megateri. I giovani esploratori saranno accompagnati dagli esperti del Museo de Ciencias Naturales “Carlos Darwin” di Punta Alta. Sarà poi la volta della zona di Neuquén, detta anche Valle dei Dinosauri: al Centro Paleontológico Lago Barreales, al Museo “Carmen Funes” di Plaza Huincul e al Museo “Ernesto Bachman” di Villa El Chocón dove sono conservati i fossili di Argentinosauro e di Gigantosauro carolinii rinvenuti nelle vicinanze. I Mini Darwin si fermeranno poi a Uspallata sulle Ande, a 85 chilometri dalla città di Mendoza, dove si trova El Bosque Darwin, un bosco fossile pietrificato scoperto da Darwin e che oggi porta il suo nome.
Tutto il viaggio sarà documentato giorno per giorno sul sito
 Mini Darwinwww.minidarwin.it, inoltre saranno realizzati materiali didattici, giochi, video e un libro. Mini Darwin è un progetto Sissa Medialab nato nel 2006 con la spedizione alle Galápagos, dove Darwin elaborò i primi elementi della teoria dell’evoluzione. Nel 2008, è stata organizzata una spedizione sui vulcani italiani, e nel 2010 nella foresta amazzonica. Il 2011 è la volta dell’Argentina, dove Darwin è stato per circa un anno e mezzo e ha fatto importanti scoperte in paleontologia. L’idea di fondo è utilizzare il viaggio per affrontare in modo anche avventuroso argomenti fondamentali della scienza di oggi: la storia della vita e la storia del pianeta. Dalle spedizioni alle Galápagos e sui vulcani italiani sono state inoltre prodotte due mostre itineranti, interattive e multimediali dedicate ai ragazzi: Mini Darwin alle Galápagos e Avventura sui vulcani.

21 dicembre 2011

Kepler-20e e Kepler-20f, pianeti simili alla Terra.

Kpler La missione Keplero della NASA ha scoperto i primi pianeti di taglia simile alla Terra orbitanti intorno al una stilla paragonabile al Sole, fuori dal nostro sistema solare. I pianeti, chiamati Kepler-20e e Kepler-20f, sono troppo vicini alla loro stella per essere compresi nella cosiddetta fasca abitablie. Keplero-20e orbita intorno alla sua stella in 6,1 giorni e Keplero-20f ogni 19.6. Per confermare la presenza di Kepler-20e e Kepler-20f, gli astronomi hanno usato un softare chiamto Blender.
Il 5 dicembre il gruppo ha annunciato la scoperta di un pianeta (Kepler-22b) nella fascia abitabile.
Two Earth-sized planets orbiting Kepler-20 (Nature, Published online 20 December 2011)

20 dicembre 2011

What are scientists’ goals for using the internet? Kevin Zelnio on Scientific American blog (dec. 19, 2011)

"The Message reign over the Medium" (Kevin Zelnio, Scientifican American blog, December 19, 2011).
"There is no doubt that increasing the number of people exposed to, and involved in, online science outreach will only benefit the future of science and science communication. But the world is not yet ready for complete switch from offline to online information and inspiration. Often, those with the ability to access online science content are already predisposed to seeking out this type material. Same goes for those who seek out content on certain platforms. Pluralistic approaches that target the groups needing the information or exposure to science in your community goes a long ways. They key is to keep the message consistent and hammer it in from as many approaches as possible" (Kevin Zelnio).

About the Author: Kevin Zelnio is a marine biologist by training and is now a freelance science writer, independent scientist and science communications strategist living in beautiful coastal North Carolina. He has studied the ecology and evolution of animals living around underwater volcanoes and described several new species of deep-sea invertebrates.

19 dicembre 2011

Brian Cox e gli atomi vuoti ("A Night with the Stars", BBC, 18 dicembre 2011)

Sunshine Quando ho visto Sunshine di Danny Boyle ho immaginato che la scena finale, nella quale il fisico dell'equipaggio mandato nel 2057 a riattivare il Sole compie la sua missione, non poteva che essere stata scritta da un fisico nucleare. E infatti il regista si è affidato a Brian Cox: laureato in Fisica all’Università di Manchester con il massimo dei voti, ha conseguito il dottorato in Fisica nucleare delle alte energie nel laboratorio DESY di Amburgo e nel 2009 è diventato Professore di Fisica all’Università di Manchester. BBC Noto per le sue capacità divulgative (un esempio è la riuscita trasmissione Il Sole sulla Terra) conta anche su una notevole esperienza scenica in virtù della sua storia musicale: con il gruppo musicale "D:Ream" Cox vanta due album nella top five delle classifiche britanniche e nove singoli nella top 40, tra cui il successo del 1994 ‘Things Can Only Get Better’.
BBC Ieri la BBC ha mandato in onda una puntata di "A Night with the Stars" nella quale Brian Cox, aiutato dall'attore inglese Simon Pegg e dal fisico teorico Jim Al-Khalili, dimostra la "vuotezza" dell'atomo a partire dalle proprietà ondulatorie della materia, rappresentate molto bene attraverso il movimento di una corda: Brian Cox demonstrates why atoms are empty (BBC, 18 December 2011).
Il video è da non perdere.

P.S. Brian Cox lavora anche al Cern
Brian Cox LHC

18 dicembre 2011

Energia sì, ma con giudizio (La Nuova Sardegna, 18 dicembre 2011)

La Nuova Sardegna 18 dicembre 2011














Energia sì, ma con giudizio.
Un manuale da portare in tasca o in borsa. Questo «Manuale di sopravvivenza energetica» del divulgatore cagliaritano Andrea Mameli, ricercatore al Crs4, affronta tutti i problemi concreti legati alla vita quotidiana e al consumo energetico. Cercando di andare anche un po’ oltre, sui temi generali della difesa del pianeta. Ma soprattutto spiega come funziona la bolletta bioraria, quando conviene il solare termico e quando invece i pannelli fotovoltaici, quali sono le lampadine più risparmiose e come funzionano le batterie ricaricabili. Non solo: Andrea Mameli parla di rifiuti, per esempio attraverso la descrizione del funzionamento di una compostiera. E di cucina confrontando forni solari, elettrici e a microoonde. Insomma: l’orma che ciascuno di noi lascia sul pianeta Terra attraverso i suoi atti quotidiani. E qualche consiglio per imparare a ridurre la profondità di quell’orma. A vivere con maggiore leggerezza.

(La Nuova Sardegna, 18 dicembre 2011, pagina 6, Scienza, a cura di Roberto Morini)