Come evolve la mimica facciale? Le risposte in una ricerca di Azim F. Shariff e Jessica L. Tracy

angry Secondo Azim F. Shariff (University of Oregon) e Jessica L. Tracy (University of British Columbia) le espressioni facciali potrebbero essersi evolute non solo per segnalare stati d'animo e sensazioni agli altri ma anche per rappresentare segnali di difesa, come le reazioni di disgusto a un odore sgradevole, segnale di qualcosa di potenzialmente dannoso.
La ricerca, pubblicata nell'ultimo numero della rivista Current Directions in Psychological Science, mostra che la mimica facciale associata a particolari emozioni ha seguito un cammino evolutivo specifico e che alcune espressioni universali sono usuali anche in zone remote e non raggiunte da cinema e tv. Azim F. Shariff
Secondo Shariff e Tracy questo risultato rende improbabile che le espressioni siano costrutti sociali, inventati in Europa occidentale e poi diffuse nel resto del mondo.
In altre parole le espressioni del viso che hanno iniziato a manifestarsi come risposta del corpo a una particolare situazione esterna o a uno stato d'animo si sarebbero poi evolute in un segnale dotato di significato sociale.
È come se il vivere sociale fosse diventato più importante per il successo evolutivo dei Sapiens, e quindi la capacità di articolare espressioni come uno sguardo solenne o un volto felice potrebbe essersi rivelata determinante.
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 24 dicembre 2011

What Are Emotion Expressions For?
Azim F. Shariff and Jessica L. Tracy
Abstract
Although research on the nonverbal expression of emotion has played a prominent role throughout psychology during the past two decades — including an instrumental role in the development of contemporary evolutionary psychology — Jessica L. Tracy little research has focused on the evolutionary origins and functions of the emotional expressions themselves However, recent findings from psychophysical, comparative, social, and cross-cultural psychology are converging to produce a compelling functionalist account, suggesting that emotional expressions serve critical adaptive purposes. Most of these studies have narrowly focused on single emotions, an approach that has been very useful for providing new insights about specific expressions but not for developing a broader understanding of why humans universally display and recognize distinct emotions. Here we unify these disparate findings in order to illuminate this fundamental form of social communication.

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