Strisce e semafori a Londra (Andrea Mameli, 26 febbraio 2012)

strisce beatles Le strisce pedonali di Abbey Road, quelle della copertina di Abbey Road, l’undicesimo album dei Beatles, potrebbero tra non molto diventare le sole "zebre" di Londra. Oggi sono considerate pericolose, quando non corredate di apposito semaforo. Così a Londra vengono progressivamente smantellate. Ma per il British Heritage quelle di Abbey Road sono un monumento nazionale di classe II. Del resto le prime strisce pedonali nacquero proprio in Inghilterra, a Slough, nel Berkshire, il 31 ottobre 1951.
Beatles' Abbey Road zebra crossing given listed status
Ma questi giorni a Londra ho notato altre due cose. Primo: il semaforo per i pedoni dura pochissimo. Secondo: al posto dell'intermittenza si spegne. Proprio così: tra il verde e il rosso ora c'è il nero. Perché? Il primo punto si spiega con l'esigenza di snelire il traffico della capitale inglese. Il secondo si lega probabilmente alla necessità di dissuadere il pedone dall'intenzione di attraversare: se vedo l'ometto verde lampeggiare mi viene fretta ma passo, mentre se non vedo nulla sarò portato a fermarsi e attendere.
Hurry up and cross… Boris to put green man on a timer

semafori Londra Ci sono poi i semafori che avvisano l'automobilista che sta per scattare il verde. In assoluto non sono una novità (li ho visti in Svizzera circa 15 anni fa e so che esistono anche in Austria, Germania e Olanda) ma vederli a Londra mi ha fatto una bella impressione.
Quello che ho immortalato oggi a Londra non lontano da Piccadilly Cirscus (foto qui a sinistra) sta avvisando che il rosso sta per concludersi.
Leggo cronache di tre mesi fa e scopro che la decisione del sindaco di Londra di abolire le strisce zebrate e di ridurre i tempi di attraversamento, allo scopo di snellire il traffico e di renderlo più sicuro, ha suscitato polemiche. Ma è anche vero che molti londinesi attraversano con il rosso, ma da quel che vedo in maniera tutto sommato non caotica, o almeno così mi sembra.
Andrea Mameli 26 febbraio 2012 www.linguaggiomacchina.it

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