Catturata la "particella di Dio"? Il bosone di Higgs spiega l'architettura di base della natura (L'Unione Sarda, 4 Luglio 2012)

“La Particella di Dio: se l'Universo è la risposta, quale sarebbe la domanda?”. È il titolo di un libro del 1993 scritto da Leon Max Lederman, Nobel per la Fisica nel 1988, a cui dobbiamo il nomignolo attribuito al Bosone di Higgs, di cui sono piene prime pagine dei quotidiani di questi giorni. Ma cos'è il Bosone di Higgs? È la particella, la cui esistenza è stata ipotizzata nel 1964 dal fisico inglese Peter Higgs, che spiega perché la materia è come la conosciamo. Nel senso che regola le interazioni tra le particelle elementari, i quark e i leptoni, e determina una delle qualità più importanti dell'universo: la massa.
Oggi alle 9 al Cern di Ginevra si terrà la conferenza di presentazione della caccia al Bosone di Higgs, in collegamento con l'inaugurazione del 36-simo Congresso mondiale di fisica delle particelle (Ichep) in programma a Melbourne. I dati sono quelli raccolti dai due esperimenti impegnati nella caccià a questa particella: Atlas, diretto da Fabiola Gianotti, e Cms, diretto da Joseph Incandela. La conferenza di oggi sarà la prima occasione per mettere a confronto i risultati dei due esperimenti. Il comunicato stampa del Cern parla chiaro: “Se una nuova particella verrà scoperta, ATLAS e CMS avranno bisogno di tempo per verificare se si tratta del bosone di Higgs, l'anello mancante al completamento del Modello Standard della fisica delle particelle, o se si tratta di una forma più esotica del bosone che potrebbe aprire la strada a nuova fisica”.
Cosa sarà annunciato oggi? Non sappiamo se l'eventuale particella individuata conciderà con quella prevista dalla teoria di riferimento della fisica moderna. Potrebbe trattarsi anche di qualcos'altro. Ma potrebbe anche darsi che i due esperimenti non forniscano risultati coincidenti o che i fisici saranno in grado di comporre un valido identikit dei fenomeni osservati. Lunedì a Chicago sono stati presentati i risultati delle ricerche condotte sul Bosone di Higgs al FermiLab, con l'acceleratore Tevatron. Purtroppo l'analisi dei dati non risponde alla domanda cruciale sull'esistenza stessa della “Particella di Dio”. In altre parole i fisici statunitensi non hanno scoperto il bosone di Higgs e non si sono avvicinati nemmeno a un segnale sufficientemente forte per dichiarare la cosiddetta evidenza.
Un articolo di Nature del 2 luglio “Physicists find new particle, but is it the Higgs?” lascia presagire che qualche scoperta, comunque, oggi sarà annunciata. Non sarà in ogni caso la fine della fisica: le cose da scoprire sono ancora molte. L'annuncio sarà seguito anche a Cagliari: alle 9 e 30 nell'Aula Magna del dipartimento di Fisica (Aula A) a Monserrato, collegamento in streaming con il Cern.
Andrea Mameli
L'Unione Sarda, Cultura, 4 Luglio 2012


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