SSDAlloc: il software sviluppato a Princeton che consente di usare memorie flash con notevole risparmio di energia elettrica

Per elaborare grandi quandità di dati serve una grande potenza elettrica. Si stima che Google utilizzi energia elettrica sufficiente per alimentare 200 case case. Per questo un professore di informatica dell'Università di Princeton, Vivek Pai (nella foto di Frank Wojciechowski) ha elaborato, insieme al laureando Anirudh Badam, una soluzione che potrebbe ridurre radicalmente i consumi di energia. Il gruppo ha sviluppato un software, SSDAlloc che permette di introdurre ampiamente la memoria a stato solido con la quale si può ridurre drasticamente il consumo di energia. In alcuni casi tale riduzione può arrivare fino al 90% rispetto a un computer che utilizza RAM tradizionale. E dato che le nuove macchine generano meno calore appare evidente che in questo modo si possono abbattere anche le bollette relative al raffreddamento dei centri di calcolo. Pai e Badam hanno raggiunto questi risultati partendo da precedenti ricerche (Memoria HashCache, Technology Review, 24 marzo 2009). Ora la nuova frontiera del risparmio nel supercalcolo è delineata; un prototipo di SSDAlloc viene già utilizzato con una memoria flash prodotta a Salt Lake City (USA) da Fusion-io.
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 20 Luglio 2012
Innovation promises to cut massive power use at big data companies in a flash (John Sullivan, Princeton University, July 18, 2012).

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