I Nobel per la fisica 2012 commentati da Michele Saba (Università di Cagliari)

Sul Nobel per la fisica 2012 a Haroche e Wineland ho raccolto il parere di Michele Saba (fisico sperimentale dell'Università di Cagliari):
«Ciao Andrea, grazie per avermi contattato per chiedermi di commentare anche quest'anno i premi Nobel per la fisica. È sempre un momento bello e interessante che dà l'occasione di riflettere sulle frontiere della scienza e capire quali scoperte hanno veramente avuto un impatto sul modo in cui guardiamo il mondo o un impatto tecnologico sulla nostra vita di tutti i giorni.
Quest'anno il premio Nobel è stato dato per due scoperte fondamentali. L'annuncio è stato un momento per me particolarmente emozionante perché eravamo a lezione con gli studenti e abbiamo interrotto la lezione per seguire l'annuncio in diretta. Io ho avuto la fortuna di conoscere entrambi i premiati di quest'anno: Serge Haroche dell'Ecole Normale Supérieure di Parigi) che ha avuto il premio per aver studiato uno degli animali mitologici più famosi tra i fisici, il gatto di Schrödinger. Cioè un gatto che può essere vivo o morto ma noi non lo appiamo perché è chiuso dentro una scatola, con del veleno, e non abbiamo modo, senza aprire la scatola, di sapere se lui quel veleno l'ha mangiato oppure no. E quindi è un gatto allo stesso tempo vivo e morto, questa era l'idea con cui Schrödinger spiegava la meccanica quantistica. Ecco, questo gatto, sotto forma di particelle fondamentali, di atomi e fotoni, Serge Haroche lo ha realizzato e studiato in tutti i modi e ha cercato di capire se potesse stabilire, senza aprire la scatola, se questo gatto fosse vivo o morto. Siccome non c'è riuscito, anzi ha dimostrato che non si può senza aprire la scatola se questo gatto è vivo o morto, e per questo ha vinto il premio Nobel.
Invece David Wineland, l'americano, non è un grande un comunicatore come Serge Haroche. Con Wineland ho avuto l'occasione di intrattenermi alcune volte per pranzo e di chiacchierare lungamente, una persona molto amabile. Uno di quegli scienziati per i quali non diresti che è un grandissimo genio così a prima vista. Però ha una grandissima profondità di analisi e di comprensione dei problemi e una grandissima capacità di organizzare il lavoro in laboratorio. Lui ha vinto il premio perché è riuscito a realizzare un prototipo estremamente rudimentale ma fondamentale, dal punto di vista concettuale, di computer quantistico. Cioè un computer in cui gli elementi di memoria non sono dei transistor, non sono dei capacitori, ma sono dei singoli ioni, cioè degli atomi con un elettrone di meno, intrappolati in una camera a vuoto vicino a degli elettrodi. Questi ioni tutti in fila uno vicino all'altro si comportano come gli elementi di memoria di un computer e sono in grado di compiere operazioni tra di loro, con una differenza fondamentale. Mentre un elemento di memoria classico o vale zero o vale uno, secondo il codice binario con cui parlano i computer, questo computer quantistico può essere sia zero sia uno allo stesso tempo: è l'altra faccia del gatto di Schrödinger di cui parlavamo prima. Cioè il computer quantistico non ha soltanto due stati: ha lo stato zero, lo stato uno, ma anche tutte le possibili sovrapposizioni fra questi due stati. Quindi quando fa un conto non ha bisogno di fare il conto soltanto con una serie di dati di inpt alla volta, ma può fate il conto con tutti gli inputi possibili allo stesso tempo. Cioè un computer intrinsecamente parallelo che ha la potenzialità di rivoluzionare completamente il mondo dell'informazione. Ciò che è difficile per i computer classici potrebbe essere estremamente facile per un computer quantistico. Questo computer ancora non ce l'abbiamo, però David Wineland ha realizzato il primo prototipo con 4 o 5 bit, mi pare siano arrivati fino a 8, però quel che conta è il concetto che è veramente rivoluzionario. Quindi un premio dato alla frontiera della conoscenza, più che alla frontiera della tecnologia. Come spesso accade si è alternato di anno in anno le scoperte fondamentali con quelle invece più applicative, quindi quest'anno è capitata proprio quella fisica che a me piace di più. Spero veramente che sia un premio che incoraggia tanti ragazzi ad occuparsi di meccanica quantistica e avanzare sempre di più questa frontiera della conoscenza».
Intervista andata in onda il 16 Ottobre 2012 su Radio X social radio
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