Misurare per capire: cosa significa risparmiare energia.

Una delle modalità più efficaci per affrontare, a scuola, il concetto di energia consiste nel far toccare con mano il significato, qualitativo e quantitativo, di consumo e di risparmio.
Nella mia esperienza di animazione energetica nelle scuole ho trovato molto utile far calcolare, bollette alla mano, i consumi energetici dell'edificio scolastico.
Ma non solo: anche insegnenti e studenti possono essere coinvolti nelle operazioni di misura delle rispettive abitazioni.
Ad esempio nel post del 23 Aprile 2012 intitolato "Come calcolare i consumi di casa nostra (standby compresi)? Ce lo spiega Karin Bertolussi" ho illustrato le attività volte da una classe del Liceo Elisabetta Vendramini di Pordenone in cui una studentessa (nella foto) ha preparato preparato uno schema per la determinazione dei consumi di energia in casa (applicabile anche a scuola). L'originalità di questo lavoro Karin Bortolussi, svolto insieme al professore di fisica, Ruggero Da Ros, consiste nel calcolo dei consumi dovuti agli apparecchi elettronici in standby con l'osservazione del contatore digitale, in particolare del led rosso, posizionato in alto a sinistra nel contatore dell'Enel. Dopo aver spento tutte le luci, gli apparecchi elettronici e gli elettrodomestici, bisogna misurare il tempo che intercorre tra due accensioni successive del led (il tempo solitamente è compreso tra 40 e 200 secondi) lasciando attaccati solo alcuni apparati, per esempio gli stand by. Poi dobbiamo dividere il coefficiente 31536 per il numero di secondi che abbiamo misurato tra un impulso e l'altro. Se ad esempio, spiega Karin "dopo aver spento tutto tranne gli apparecchi in stand by andiamo a misurare il tempo che intercorre tra le accensioni dei led otteniamo 98 secondi allora con la divisione possiamo calcolare i kWh consumati in un anno solo per gli standby: 31536 : 98 = 321,78 kWh."
Fatti gli opportuni calcoli possiamo portare a ragionare sul motivo dei diversi consumi fino a indagare sul funzionamento degli apparecchi e sulla loro reale utilità. Un lavoro multidisciplinare che con i dovuti accorgimenti può essere applicato con successo in ogni tipo di scuola. Un discorso ancora più completo, per il quale è necessario un intervento multidisciplinare più articolato, consiste nello studio, qualitativo e quantitativo, dei rifiuti prodotti dalla scuola.

Uno strumento molto utile è lo schema proposto da Scuole per Kyoto suddiviso in varie fasi: 1) Rilevazione dei consumi energetici, termici, elettrici; 2) Rilevazione dei volumi e delle superfici dell’edificio; 3) Normalizzazione dei consumi per tener conto della posizione geografica e delle ore di funzionamento della scuola; 4) Calcolo delle emissioni di CO2, 5) Calcolo dell’indicatore energetico per i consumi elettrici.

Ho avuto modo di utilizzare in alcune classi (elementari e medie) anche la tabella ideata dal Gruppo di Ricerca in Didattica delle Scienze Naturali dell’Università di Torino, mediante la quale possiamo scoprire quanti schiavi energetici sarebbero necessari per mantenere lo stile di vita di una nucleao abitativo o famiglia che utilizza le apparecchiature elencate. Un utile esercizio consiste nel riempire i campi vuoti della tabella con i valori misurati a scuola o a casa. Altri spunti didattici, messi a disposizione dal Gruppo di Ricerca in didattica delle Scienze Naturali dell'Università di Torino, sul concetto dello "Schiavo energetico".
 

Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 29 Dicembre 2012

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