23 giugno 2012

Da Belvì a Honk Kong. Laboratori, mappe, scambi culturali: la ricerca di Alessandro Carboni. Giugno 2012

Alessandro Carboni tra le persone che conosco è una delle più instancabili e vivaci. Non l'ho mai sentito lamentarsi per il poco tempo e ho sempre apprezzato la sua voglia di inventare nuovi percorsi. Ma soprattutto Alessandro non è dispersivo: nonostante le mille idee che produce non perde di vista i suoi progetti. Penso che le mappe mentali che sviluppa sono molte e precise, a differenza di maggior altre persone che conosco, per le quali invece le mappe mentali sono poche e confuse.
Oggi Alessandro è a Hong Kong, ieri era in Sardegna, precisamente a Belvì. Vi racconto qualcosa dei suoi progetti con una breve intervista, in esclusiva per Linguaggio Macchina.
Alessandro, cos'hai fatto a Belvì?
«Prima di partire per Hong Kong sono stato a Belvì, invitato dal Comune, per svolgere attività per bambini nella Ludoteca Comunale. È stata un'esperienza molto intensa e veramente interessante. In questa occasione ho iniziato il nuovo progetto per bambini Il Re dei Confini. Il progetto è nato da pochissimo con l'obiettivo di promuovere attività per bambini dedicate all’arte, all’architettura e al paesaggio. Lo scopo è stimolare le pratiche artistiche e creative dei bambini, nonché la conoscenza e la cultura del territorio in chiave sostenibile. Il Re dei confini si propone di sviluppare un pensiero progettuale creativo attraverso l’esplorazione e il contatto diretto con la città, con la natura e con le proprie percezioni. Le esperienze accumulate nei luoghi vengono ricreate utilizzando materiali di riuso, naturali o provenienti da scarti industriali, che possono dare origine a processi creativi e forme non convenzionali e inaspettate. Per il Comune di Belvì ho lavorato sul tema della città».
Come sono andati i laboratori?
«Il laboratorio dal titolo Nella mia città ha coinvolto 27 bambini dai 5 ai 12 anni. Nella prima parte del laboratorio abbiamo imparato a conoscere l’anatomia del paese. Come funziona? Da dove arriva l’acqua? L’energia elettrica? E le strade? Inoltre abbiamo lavorato sulla rappresentazione dei luoghi e degli spazi di Belvì, riflettendo sul loro funzionamento e su come si relazionano tra di loro. Nella seconda parte, attraverso il gioco e la costruzione, i bambini hanno immaginato un paese, il loro paese, costruendo nello spazio, con il semplice utilizzo di materiale di scarto e riciclo, la propria abitazione, i quartieri e poi le strade, le piazze, i parchi, la rete idrica ed elettrica, le scuole, la montagna ecc. Alla fine del laboratorio, all'interno di un evento finale, abbiamo coinvolto i genitori e i bambini in un momento di collaborazione collettiva e di pianificazione urbana partecipata».
Avete realizzato qualcosa?
«Bambini e adulti insieme hanno hanno costruito la "mappa" di Belvì rispondente alle aspirazioni e alle competenze di ognuno.  Il laboratorio ha voluto creare un momento di lavoro, un percorso comune disintessandosi del risultato finale e affidandosi alle proprie capacità intuitive e creative».
Ora cosa stai facendo a Hong Kong?
«Sono ospite del Green Art Festival, lungo le rive del fiume Kai Tak a Hong Kong. Il Green Art Festival 2012 si svolge tra le sponde del fiume Kai Tak e il 1a Space in the Cattle Depot Artist Village a Hong Kong dal 22 giugno al 7 luglio 2012. Il festival - intitolato E.Co Habitat ’ and ‘Is/not Kai‐tak river a metaphor? - vedrà per due settimane la collaborazione tra artisti, ricercatori, sociologi, ecologisti, architetti e paesaggisti che coinvolgeranno le comunità e le scuole locali in performance, conferenze, workshop e visite guidate. In questa occasione in presenterò i risultati della ricerca svolta negli ultimi anni ad Hong Kong: un viaggio che trae ispirazione dal rapporto tra il corpo umano e l’acqua, indagando sull’evoluzione che questo ha subìto nel corso del tempo a seguito dei processi di trasformazione della zna di Kowloon e del fiume Kaitak. Il lavoro di Hong Kong, è parte di un progetto multidisciplinare che fissa e analizza i cambiamenti sociali e le trasformazioni urbane, naturali e artificiali, che hanno interessato i paesaggi intorno a Hong Kong e alle altre città dell’Asia: Learning Curves».
Come si è sviluppata la tua ricerca?
«In 24 mesi e lungo 8 mila miglia, e ha visto la collaborazione di artisti, scienziati e ricercatori da Hong Kong a Taipei, da Kuala Lumpur a Hanoi, Ho Chi Minh City, Bangkok, Seoul, Tokyo, Foshan. Il progetto fa parte di Overlapping Discrete Bounderies, studio interdisciplinare che indaga le trasformazioni e i cambiamenti della società contemporanea
attraverso le evoluzioni antropologiche e socio-culturali degli spazi urbani. La metodologia per la mappatura e l’analisi dello spazio utilizza differenti tecniche che vanno dall’arte alla performance, dalla sociologia all’antropologia passando per le scienze cognitive e arrivando alle nuove tecnologie. Il 22 giugno abbiamo inaugurato la mostra nella galleria 1aSpace a Hong Kong. In questa occasione presenterò l'opera video Diary of body mapping, una raccolta di video che documentano performance, body mapping, esplorazioni urbane, metodi di ricerca, portati avanti durante le mie residenze ad Hong Kong Nella stessa occasione presenterò una live performance, Geo-skecthing Kaitak River, ispirata al fiume Kai Tak. Nella performance, realizzerò in un tavolo la mappa dell'area urbana del Kaitak River con materiali, foglie, pietre, legni, fili, carte, raccolti lungo le spinde de fiume. Il 23 giugno presenterò una performance in stretta relazione con la mappa in miniatura. Nel lavoro, dal titolo Replacing flowers in memory landscape, farò unìazione performativa proprio nel fiume.
il 25 e 29 giugno, invece sarò impegnato con dei workshop e il 30 giugno sarò parte del forum Community making - Environmental Art».

Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 23 Giugno 2012

Alessandro Carboni è un artista multisciplinare. Da diversi anni focalizza il suo lavoro sullo studio del corpo e le sue relazioni con lo spazio. Negli ultimi anni, ha sviluppato numerosi progetti, reportage, mostre e performance in festival, università, centri di residenza, musei e gallerie in Europa, Stati Uniti e Asia. La sua pratica si esprime inoltre, attraverso l'insegnamento e la ricerca nella School of Architecture di Hong Kong, la Central Saint Martin’s University of Art di Londra, Architecture Dept., Tamkang University di Taipei. Recentemente ha iniziato il progetto Complex Body Networks Research Lab. www.progressivarchive.com

22 giugno 2012

Il ritorno di Ulyxes. Intervista esclusiva a Gian Biagio Mulas, navigatore in solitaria (22 giugno 2012).

Gian Biagio Mulas sta per rientrare in Sardegna dopo aver raggiungo le coste del Brasile. Un viaggio di nove mesi, con la barca a vela Ulyxes. Un'impresa importante la cui testimonianza è affidata a brevi messaggi di testo sul blog, alle comunicazioni con i radioamatori e ai video pubblicati su youtube. Ora aggiungo la mia intervista a Gian Biagio Mulas, una persona che conosce bene il mare (basta sentire come commenta i suoi video), ma anche il cielo (essendo stato per vent'anni pilota di jet) e la terra (in qualità di geologo).
Cosa significa solcare mari e oceani da solo?
«Le traversate in solitario sono state una soluzione necessitata dalla difficoltà di mettere insieme un equipaggio all'altezza della situazione e che non ti pianti in asso quando meno te lo aspetti. Così ho iniziato, poi ci ho preso la mano e mi sono reso conto che era meno difficile di quanto pensassi. E allora mi sono detto che avrei continuato così, da solo, e andando verso le mete che mi attiravano senza le limitazioni che un equipaggio comporta. E in questa maniera ho girato in lungo e in largo avendo la libertà di fissare il programma in base ai miei desideri, variandolo anche in corsa, quando così mi piaceva».
Com'è stato il viaggio dalla Sardegna al Brasile?
«Il viaggio di andata in Brasile ed il ritorno, beh, capisci che quasi nove mesi di traversate non si possono riassumere in poche righe. Posso dirti che arrivare a Salvador de Bahia, dopo gli scali in Spagna, Gibilterra, Canarie e Capoverde, è stato come ricevere un bellissimo regalo tutto da scoprire e godere. Qualche racconto del viaggio lo puoi comunque trovare nel sito ulyxes4.it».
Cosa si prova nel riconoscere le coste della Sardegna dopo tanto tempo?
«Riconoscere le coste della Sardegna dopo lunghe assenze è un dono della vita, provo sempre la felicità di un bambino che ritrova la madre e, insieme, ho un motto di riconoscenza per essere potuto ritornare».
Quali mezzi usi per comunicare?
«Per le mie comunicazioni adopero la radio a onde corte. Con la quale comunico in fonia col mondo e, in particolare, con i miei amici radioamatori con i quali mi sono sentito in tutti i giorni di navigazione, nessuno escuso. Quindi ero in navigazione solitaria ma non sono mai stato davvero solo. Quanto poi alle email ho un modem e un computer portatile, connessi alla stessa radio, che mi permettono le connessioni digitali».
Hai scritto che lo stretto di Gibilterra era molto affollato e il radar ti segnalava molto spesso la presanza di altri natanti: cosa significa disporre di tecnologie raffinate in un mezzo, la barca a vela, rimasto sostanzialmente inalterato da secoli? 
«Ulyxes è una barca a vela e, come tale, usa un mezzo di propulsione antico, ma io accetto e adotto tutta la tecnologia a me accessibile per rendere il mio navigare quanto più possibile sicuro e, perché no, comodo. Il radar e il ricevitore AIS (Automatic Identification System) sono le due apparecchiature che mi hanno permesso di sbrogliarmela in sicurezza e di schiacciare anche qualche pisolino nelle acque trafficatissime e nebbiose dello Stretto di Gibilterra».

Spero di incontrare Gian Biagio sabato 30 Giugno a Cagliari, quando arriverà al porticciolo di Su Siccu.
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 22 Giugno 2012

21 giugno 2012

Musica come evoluzione dei rumori? il progetto DarwinTunes in uno studio pubblicato su PNAS il 18 Giugno 2012.

Il mondo organico, quello formato da animali, piante, funghi, virus, è il prodotto dell'evoluzione per selezione naturale: gli organismi, o meglio i loro propri geni, variano e la loro variabilità ha delle conseguenze. Alcune varianti sono peggiorative e il loro risultato si conslude con l'estinzione. Altre sono migliorative e i loro effetti, dopo miliardi di anni, sono sotto i nostri occhi e le nostre orecchie. Un gruppo di ticecatori ha studiato come suoni, rumori, voci, musiche, si possono ricondurre in qualche modo all'evoluzione e ha creato DarwinTunes: "evolutionary music engine". Il software ripropone in chiave musicale le tre caratteristiche basilari dell'evoluzione: la selezione, la riproduzione e la mutazione. In questo contesto le opinioni dei consumatori musicali e le loro scelte sono un elemento fondamentale.
Uno studio, pubblicato il 18 Giugno su PNAS (Proceedings of National Academy of Sciences), prende in esamen DarwinTunes e tenta di rispondere al quesito sulle mutazioni culturali: seguono gli stessi processi della selezione naturale che interessa gli esseri viventi anche l'arte, il linguaggio, la musica? Per farlo i  ricercatori hanno simulato l'evoluzione culturale basandosi su 7 mila utenti della rete Internet con l'obiettio di scoprire se può esistere (e può piacere) una qualche forma musicale non originata da un atto cosciente e creativo. Per originare DarwinTunes i ricercatori sono partiti da 100 cicli di musica della durata di 8 secondi. Il pubblico valutava i brani con una griglia di 5 punti: 1) can’t stand it! 2) I don’t like it 3) It’s OK 4) I like it 5) I love it!
La procedura (il cui risultato era un mix dei primi 10 brani) è stato replicata circa 2500 volte. Poi i brani finali sono stati fatti sentire ai volontari fino a ottenere una griglia articolata di livelli di gradimento. Non resta che

ascoltare qualche snapshot e farsi un'idea, anche di quella che possiamo chiamare evoluzione del suono. A me, tutto sommato, questa musica piace. Me la immagino come colonna sonora di un bel documentario sui significati scientifici di suoni e musica. Buon ascolto!
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 21 Giugno 2012
Evolution of music by public choice
(PNAS June 18, 2012 - doi: 10.1073/pnas.1203182109) Robert M. MacCalluma, Matthias Mauchb, Austin Burta, Armand M. Leroia
Abstract
Music evolves as composers, performers, and consumers favor some musical variants over others. To investigate the role of consumer selection, we constructed a Darwinian music engine consisting of a population of short audio loops that sexually reproduce and mutate. This population evolved for 2,513 generations under the selective influence of 6,931 consumers who rated the loops’ aesthetic qualities. We found that the loops quickly evolved into music attributable, in part, to the evolution of aesthetically pleasing chords and rhythms. Later, however, evolution slowed. Applying the Price equation, a general description of evolutionary processes, we found that this stasis was mostly attributable to a decrease in the fidelity of transmission. Our experiment shows how cultural dynamics can be explained in terms of competing evolutionary forces.

20 giugno 2012

Due giorni di fuoco il 21 e 21 giugno 2012. Previsione Ibimet-Cnr.

Da una nota meteo dell'Istituto di biometeorologia del Cnr di Roma relativa all'ultima decade di Giugno, di Massimimiliano Pasqui (Ibimet-Cnr). Il vasto campo di alta pressione che si estende su tutto il Mediterraneo produrrà il massimo impatto dell’ondata di calore sull'Italia nei prossimi due giorni. Tra il 20 e il 21 le temperature massime supereranno i 35° C al nord e i 38° C al sud e non si escludono punte prossime ai 40°C in Puglia, Sicilia e Sardegna. L’evoluzione futura appare caratterizzata da due fasi distinte. Un primo cedimento del campo di alta pressione potrebbe iniziare dalla giornata di venerdì 22 Giugno quando il passaggio di una perturbazione Atlantica a ridosso delle Alpi porterà una lieve diminuzione delle temperature al nord e temporali più probabili sulle regioni nord orientali. Sempre da venerdì le regioni del versante Tirrenico centrale potrebbero avere un beneficio per effetto di una moderata ventilazione da nord-ovest che potrebbe attenuare la calura. Le rimanenti regioni centro meridionali potrebbero beneficiare poco significativamente di questo cambiamento, rimanendo nell’influenza diretta dell’anticiclone. A partire da lunedì 25 Giugno le previsioni indicano una nuova fare di rafforzamento dell’alta pressione che non dovrebbe però determinare una nuova ondata di calore. Le temperature, infatti, sebbene elevate dovrebbero rimanere diffusamente al di sotto dei 35°C, con qualche sporadico picco superiore solo sulle estreme regioni meridionali. L’attuale circolazione atmosferica anticiclonica si interromperà solo negli ultimi giorni di Giugno, quando si prevedere un deciso cedimento dell’alta pressione con conseguente ingresso di masse d’aria di origine Atlantica le quali, oltre a determinare una più diffusa riduzione delle temperature su gran parte dell'Italia, potrebbero portare una maggiore ventilazione da nord ovest e temporali anche sulle regioni centro-settentrionali.


I bollettini giornalieri (per alcune città italiane) con il livello di allerta previsto per le ondate di calore viene pubblicato nel sito del Ministero della salute dal 15 maggio al 15 settembre.


P. S. Aggiornamento da Cagliari: il 20 giugno alle 17 vento moderato da sud, temp. 31 gradi, umidità 60%. Alle 20 e 30 vento debole da sud est, temp. 26 gradi, umidità 50%.

19 giugno 2012

Ulyxes4: dalla Sardegna al Brasile e ritorno, in solitaria. Novembre 2011 - Giugno 2012.

Gian Biagio Mulas il 2 Ottobre 2011 è partito da Cagliari, ha raggiunto il Brasile, e ora sta ritornando in Sardegna. Nel suo blog - Ulyxes4 - foto, video e la traccia in tempo reale del percorso in barca a vela. Come radioamatore (IS0EZZ) Gian Biagio Mulas è quotidianamente in contatto con persone che lo contattano da varie parti del mondo. Ma il viaggio in solitaria è sempre in solitaria.
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 19 Giugno 2012

Il ritorno di Ulyxes. Intervista esclusiva a Gian Biagio Mulas, navigatore in solitaria (Linguaggio Macchina 22 giugno 2012)


18 giugno 2012

Pi greco nel cervello? Uno studio pubblicato su Science nel 2010.

Perché alcune forme, come la circonferenza, ci appaiono perfette? Come fanno gli animali a riconoscere forme (come le forme di altri animali) e situazioni di pericolo (come un dirupo)? In uno studio pubblicato su Science il 19 novembre 2010 un gruppo di ricerca internazionale coordinato da Matthias Kaschube (Max-Planck-Institute for Dynamics and Self-Organization, Bernstein Center for Computational Neuroscience, Faculty of Physics, Göttingen University) ha misurato alcuni parametri dei gruppi di neuroni specializzati nel riconoscimento di una particolare categoria di forme: gli orientamenti di un bordo. E dall'analisi delle posizioni di particolari raggruppamenti di neuroni in relazione a una serie di altri parametri fornisce un numero costante in tutte le tre specie: 3,14.
Chi studia la corteccia visiva sta disegnando una mappa del cervello basata sul riconoscimento degli stimoli visivi. Lo studio dell’attivazione dei neuroni secondo alcuni autori mostra che il riconoscimento degli stimoli avviene intorno a un punto fisso: paragonabile all'asse di rotazione di una girandola (pinwheel in inglese). Secondo questo modello i neuroni si attivano a grappoli intorno ai pinwheel per rispondere agli stimoli visivi. Sfruttando la teoria degli attrattori instabili di Lorenz (il primo esempio di un sistema di equazioni differenziali in grado di descrivere un comportamento complesso, introdotte da Edward N. Lorenz al MIT nel 1963), l'analisi, condotta su tre specie (il furetto, la tupaia e il galagone) ha mostrato che il rapporto fra la densità dei centri dei pinwheels è proprio pigreco.



Universality in the Evolution of Orientation Columns in the Visual Cortex 
Science 19 November 2010: vol. 330 no. 6007 pp. 1113-1116
Matthias Kaschube, Michael Schnabel, Siegrid Löwel, David M. Coppola, Leonard E. White, Fred Wolf
Abstract
The brain’s visual cortex processes information concerning form, pattern, and motion within functional maps that reflect the layout of neuronal circuits. We analyzed functional maps of orientation preference in the ferret, tree shrew, and galago—three species separated since the basal radiation of placental mammals more than 65 million years ago—and found a common organizing principle. A symmetry-based class of models for the self-organization of cortical networks predicts all essential features of the layout of these neuronal circuits, but only if suppressive long-range interactions dominate development. We show mathematically that orientation-selective long-range connectivity can mediate the required interactions. Our results suggest that self-organization has canalized the evolution of the neuronal circuitry underlying orientation preference maps into a single common design.



π = Visual Cortex (Science, 19 November 2010)

The pinwheel density is π  (The Mostly Color Channel, December 15, 2010)



17 giugno 2012

Enigma Infinito: da Trieste a Genova con il catamarano. Giugno 2012

La sfida dello skipper Maurizio Vettorato è di quelle che uniscono lo sforzo sportivo alla ricerca di nuove soluzioni tecnologiche: percorrere in catamarano le 1500 miglia marine che separano Trieste da Genova in 10 giorni. E se il movimento avviene grazie al vento, l'energia elettrica necessaria al funzionamento della strumentazione di bordo sarà ricavata dal sole. La società triestina FreeSolar ha messo a punto, appositamente per questa missione, un pannello fotovoltaico flessibile con rendimento superiore al 17% basato su celle fotovoltaiche di silicio policristallino progettate in modo da sfruttare al massimo le ridotte superfici disponibili e recuperare l’energia solare utile all’imbarcazione di 18 piedi. Determinante per la riuscita dell’impresa è anche la preparazione fisica di Maurizio Vettorato, alpinista di livello internazionale, protagonista di spedizioni internazionali, seguito da specialisti del reparto di medicina sportiva dell'Università di Padova.
La circumnavigazione della penisola italiana precede un'altra impresa di Maurizio Vettorato: l’Extreme Ski Yachting. La competizione, in programma tra agosto e settembre 2013. combinerà una regata transoceanica con uno slalom gigante sulla neve. Il progetto Extreme Ski Yachting è una rielaborazione delle combinate ski-yacht che i circoli velici praticano per tenere uniti gli equipaggi anche in inverno, portata a livello globale. Lo slalom inizierà con la scalata della montagna cinese Mutz Agata (7546 metri) con la tecnica dello sci-alpinismo e culminerà nell'attraversamento dell'oceano con un catamarano di serie F18 (percorso transat 6.50) dalla Bretagna a Guadalupa, per un totale di 4000 miglia marine. Il tutto rigorosamente in solitario e pochi giorni di distanza l'una dall'altra.
In bocca al lupo Maurizio!
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it