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Visualizzazione dei post da novembre 25, 2012

Giochi inventati. Tenda, fionda e tappo.

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Chi l'ha detto che i giochi non si possono inventare? I giochi si possono inventare. O reinventare. Chissà quante volte sono stati inventati giochi simili o uguali, nella storia dell'umanità. Sarà successo anche con la musica, con la tecnologia e con tante altre abilità umane. Ecco un gioco inventato oggi (da Luca Mameli e Marco Mameli) con tre cose: una tenda di cotone con le tasche (appesa normalmente: davanti alla finestra), una fionda, un tappo di sughero da spumante. Le tasche della tenda fungono da canestri e l'abilità va messa tutta nel dosare la forza e la precisione del lancio in modo da che la tenda attenui la corsa del tappo lasciandolo cadere per gravità dentro la tasca. Non so se è mai stato inventato, altrimenti lo invento io, il detto: gioco inventato, gioco fortunato. Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 1/12/2012

Il papà controlla il figlio con un piccolo drone (Arduino + Gyrocopter)

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La telecamera montata sul piccolo elicottero a quattro eliche. Una scheda Arduino in configurazione ArduPilot Mega (APM) per controllare il volo del drone. Sono questi gli ingredienti della storia che ha per protagonista un papà, Paul Wallich, desideroso di osservare il figlio nel tragitto da casa alla fermata del bus. Laurea in Fisica a Yale (1981), giornalista scientifico (dal 1988 al 1997 per Scientific American , dal 1997 a oggi per IEEE Spectrum ), Wallich ha costruito l'elicottero a quattro eliche e l'elettronica di controllo e ha raccontato come ha fatto: The DIY Kid-tracking Drone . Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 1/12/2012

Per capire le emozioni non basta guardare la faccia. Uno studio pubblicato su Science

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Ritenete di poter giudicare dall'espressione del volto di una persona se ha vinto o ha perso a tennis? Sbagliato: guardare la faccia non basta. È quanto suggerisce uno studio pubblicato oggi su Science e firmato da: Hillel Aviezer (dipartimento di psicologia, The Hebrew University of Jerusalem), Yaacov Trope (New York University), Alexander Todorov (Princeton University). La ricerca mostra che la differenza tra le emozioni positive e negative nei gruppi di prova sfuma tanto che per la comprensione dello stado d'animo diventa fondamentale il contrubito del resto del corpo. Da un punto di vista clinico questi risultati potrebbero aiutare a capire in che modo il viso cinteragire in situazioni emotive. Ad esempio persone con autismo possono non riconoscere le espressioni facciali, ma forse se addestrati a elaborare altri segnali del corpo importanti le loro prestazioni possono migliorare in modo significativo. Ai partecipanti allo studio (45 studenti di Princeton di età compre

Prolungare la vita delle matite con i "cannotti".

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Nella società dell' usa e getta la sola parola prolunga-matite (o "cannotto") appare del tutto fuori luogo. A chi verrebbe mai in mente di utilizzare i mozziconi delle matite? La cosa più semplice è buttarli via quando scendono sotto i quattro centimetri. Ma ecco che invece quel semplicissimo strumento ideato con lo scopo di prolungare la vita delle matite sta ricomparendo, nei negozi specializzati. Si diffonde la voglia di non sprecare? Parrebbe di sì.  Qui sopra il modello mostratomi stamani dall'amico Bruno D'Aguanno, acquistato in Germania. Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 29 Novembre 2012 Prolunghe per matite usare i mozziconi di matita Making a Pencil Extension  

Scienza allo stato brado. Un capolavoro di tv.

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Una decina di anni fa, in Inghilterra, mi sono imbattuto in un programma tv e ricordo di aver pensato: non ho mai visto niente di più bello. Si chiamava Rough Science, era realizzato dalla BBC in collaborazione con la Open University e si basava su una semplicissima intuizione: mettere insieme scienziate e scienziati di diverse discipline e portarli a risolvere problemi complessi con attrezzature di fortuna. Un programma divulgativo girato in chiave reality che ora va in onda su Rai 5 ogni mercoledì alle 21 e 15 ( Scienziati alla prova ). La prima serie fu girata nell'isola di Capraia , la seconda ai Caraibi, la terza in Nuova Zelanda, la quarta in California, la quinta a Zanzibar e la sesta in Colorado. Dal punto di vista narrativo è il mito dell'avventura che si fonde quello di Robinson Crusoe (non a caso molte puntate si svolgono in un'isola). E per quanto concerne la trasmissione di contenuti scientifici (e cirla la loro prossimità al reale e al concreto) mi se

Imprese sostenibili sulla rete: corsi targati Etandu e Banca Etica

Come usare gli strumenti digitali a sostegno della sostenibilità: è l'obiettivo dei corsi organizzati dai soci di Banca Etica della Sardegna Meridionale e dalla società Etandu azienda specializzata nella creazione di web application . Argomenti Impariamo a stare in rete (2 Dicembre 2012) Le caratteristiche vincenti per la creazione di un sito Intenet efficace. L'economia sociale, sostenibile e solidale in rete, il ciclo del prodotto, presentarsi al pubblico e presentarsi in rete, elementi di riconoscibilità dell'economia sociale, sostenibile e solidale, storytelling. Come strutturare un sito chiaro, emozionante e attraente, il sito web come modello di comunicazione, regole per fare un buon sito, Software libero, costruiamo insieme un sito. Web 2.0 e sostenibilità (26 e 27 Gennaio 2013) (in collaborazione con la Fondazione Culturale Responsablilità Etica) Per un'azienda, l'uso di massa dei social media si traduce nella necessità di creare una relazione con i

Se la mancanza di pressione evolutiva rende deboli le nostre intelligenze, la forza è tutta nella società.

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«Sarei disposto a scommettere che se un cittadino di Atene dell'anno mille avanti Cristo dovesse apparire improvvisamente in mezzo a noi, potrebbe risultare più brillante e intellettualmente vivo rispetto ai nostri colleghi e amici». Con queste parole si apre l'articolo pubblicato su "Trends in Genetics" e firmato da Gerald R. Crabtree, docente di patologia e di biologia dello sviluppo alla Stanford University. Secondo Crabtree l'intelligenza umana avrebbe iniziato lento ma inesorabile declino da quando i nostri antenati hanno smesso di vivere esclusivamente di raccolta di frutti spontanei e di caccia. Così, con la diffusione dell’agricoltura e la nascita dei villaggi, la pressione evolutiva sui geni legati all’intelligenza si è ridotta notevolmente. Lo studio, intitolato "Our Fragile Intellect", indica che i geni connessi con le emozioni e l'intelligenza sarebbero fra 2 mila e 5 mila, e furono selezionati in un periodo compreso fra 50.000 e 500