09 febbraio 2013

Un piccolo grande antenato. Ricerca pubblicata ieri su Science.

Una ricerca internazionale, durata sette anni, ha individuato l'antenato comune di tutti i mammiferi placentati.

Si tratta di un piccolo roditore con il pelo corto che si nutriva di insetti, vissuto tra 200.000 e 400.000 anni dopo l'estinzione dei dinosauri.

Lo studio, pubblicato ieri su Science, ha interessato 4541 caratteri genetici di 86 specie fossili e viventi. L'albero filogenetico risultante ha permesso di risalire all'animaletto (nel disegno qui accanto di Carl Buell, Science) e a una larga fetta dei mammiferi: oltre 5 mila specie viventi.

 

The Placental Mammal Ancestor and the Post–K-Pg Radiation of Placentals
Science, 8 February 2013, Vol. 339 no. 6120 pp. 662-667, DOI: 10.1126/science.122923
Maureen A. O'Leary, Jonathan I. Bloch, John J. Flynn, Timothy J. Gaudin, Andres Giallombardo, Norberto P. Giannini, Suzann L. Goldberg, Brian P. Kraatz, Zhe-Xi Luo, Jin Meng, Xijun Ni, Michael J. Novacek, Fernando A. Perini, Zachary S. Randall, Guillermo W. Rougier, Eric J. Sargis, Mary T. Silcox, Nancy B. Simmons, Michelle Spaulding, Paúl M. Velazco, Marcelo Weksler, John R. Wible, Andrea L. Cirranello
Abstract
To discover interordinal relationships of living and fossil placental mammals and the time of origin of placentals relative to the Cretaceous-Paleogene (K-Pg) boundary, we scored 4541 phenomic characters de novo for 86 fossil and living species. Combining these data with molecular sequences, we obtained a phylogenetic tree that, when calibrated with fossils, shows that crown clade Placentalia and placental orders originated after the K-Pg boundary. Many nodes discovered using molecular data are upheld, but phenomic signals overturn molecular signals to show Sundatheria (Dermoptera + Scandentia) as the sister taxon of Primates, a close link between Proboscidea (elephants) and Sirenia (sea cows), and the monophyly of echolocating Chiroptera (bats). Our tree suggests that Placentalia first split into Xenarthra and Epitheria; extinct New World species are the oldest members of Afrotheria.

"Quando gli elefanti erano nani": un servizio della tv svizzera SRF dedicato ai Mammut nani in Sardegna con il paleontologo Gian Luigi Pillola

C'era anche il paleontologo Gian Luigi Pillola nel servizio della tv svizzera SRF dedicato al Mammuth nano (Wenn Elefanten zu Zwergen werden) andato in onda il 7 Febbraio 2013.
E c'erano le orme di Mammuth identificate da Pillola nel 2008 nei pressi di Gonnesa (65 km da Cagliari).


L'anno precedente Gian Luigi Pillola, Fabio Fanelli, Maria Rita Palombo, Angelo Ibba hanno pubblicato sul Bollettino della Società Paleontologica Italiana (2007, VOL 46; NUMB 1, pages 47-54) la descrizione del ritrovamento delle orme del cervo nano Praemegaceros cazioti che furono rinvenute nei depositi pleistocenici lungo le coste della Sardegna [Tracks and trackways of “Praemegaceros” cazioti (Depéret, 1897) (Artiodactyla, Cervidae) in Pleistocene coastal deposits from Sardinia (Western Mediterranean, Italy)].
Nel 2011 Gian Luigi Pillola, Maria Rita Palombo, Marco Peter Ferretti, Livia Chiappini, hanno pubblicato uno studio sui resti del Mammuthus lamarmorae: A reappraisal of the dwarfed mammoth Mammuthus lamarmorai nella rivista Quaternary International 255 (2012) 158e170.


Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 9 Febbraio 2013

08 febbraio 2013

La Morte Nera colpisce ancora. Chi vuole la Death Star spera in Kickstarter.

Dato che l'amministrazione Obama non ha accolto la richiesta di costruire una Death Star (Alla Casa Bianca non piace la Morte Nera. Se è lecito chiedere lo è altrettanto rispondere, Linguaggio Macchina, 13 Gennaio 2013) i sostenitori di questo progetto hanno iniziato a raccogliere fondi (al motto: "We need to protect ourselves from threats far far away so lets build a death star") attraverso la piattaforma di crowdfunding Kickstarter. L'obiettivo è raccogliere 20 milioni di euro entro il primo aprile 2013.

Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 8 Febbraio 2013

07 febbraio 2013

Nuovo studio sugli Etruschi: "Origins and Evolution of the Etruscans’ mtDNA" pubblicato su Plos One

Tra gli abitanti di Volterra e del Casentino si trovano ancora DNA identici a quelli degli Etruschi di 2500 anni fa. È uno dei risultati dello studio genetico pubblicato su Plos One: Origins and Evolution of the Etruscans’ mtDNA.
Lo firma il genetista dell'Università di Ferrara Guido Barbujani, insime a David Caramelli, Silvia Ghirotto, Francesca Tassi, Erica Fumagalli, Vincenza Colonna, Anna Sandionigi, Martina Lari, Stefania Vai, Emmanuele Petiti, Giorgio Corti, Ermanno Rizzi, Gianluca De Bellis.
La ricerca, realizzata in collaborazione con l’Istituto di tecnologie biomediche del Consiglio nazionale delle ricerche (Itb-Cnr) di Milano, dimostra che gli Etruschi non venivano dall’Anatolia, come sosteneva Erodoto, ma erano una popolazione stanziata da tempo in Italia, come aveva intuito Dionisio di Alicarnasso.
Dalla comparazione tra DNA antichi (30 di Etruschi e 27 di individui vissuti nel Medioevo) e moderni (370 Toscani) e come risultato di milioni di simulazioni al calcolatore, è risultato evidente il legame tra gli Etruschi e gli abitanti odierni della valle del Casentino e della cittadina di Volterra.

«Leggere nel Dna di persone così antiche - spiega Guido Barbujani - è difficile. I pochi Dna finora disponibili non permettevano di dimostrare legami genealogici fra gli Etruschi e i nostri contemporanei. Lo scorso anno, il gruppo fiorentino di David Caramelli, è riuscito a studiare un numero maggiore di reperti ossei; così ci siamo resi conto che comunità separate da pochi chilometri possono essere geneticamente molto diverse fra loro e abbiamo visto come l’eredità biologica degli Etruschi sia ancora viva, anche se in una minoranza dei toscani. Il confronto con Dna provenienti dall’Asia dimostra che fra l’Anatolia e l’Italia ci sono state sì migrazioni, ma che sono avvenute migliaia di anni fa, nella preistoria, e quindi non hanno rapporto con la comparsa della civiltà etrusca nell’VIII secolo avanti Cristo. Viene così smentita l’idea di un’origine orientale degli Etruschi, ripresa alcuni anni fa, da studi genetici che però si basavano solo su Dna moderni».
Per Ermanno Rizzi, ricercatore dell’Itb-Cnr: «Questo risultato è stato possibile grazie ad un approccio multidisciplinare. L’applicazione di tecnologie di sequenziamento di nuova generazione, Next Generation Sequencing, nell'ambito della paleogenetica ha permesso di recuperare informazioni genetiche da molecole di Dna di campioni più antichi di 2000 anni. Tale approccio a elevata risoluzione e resa, ci ha consentito di discriminare le molecole endogene del Dna mitocondriale dei campioni etruschi, che come altri reperti antichi, oltre ad essere molto degradati, hanno un quantitativo molto scarso di materiale genetico informativo, che si aggira attorno al 1-5% del Dna totale».
Le nuove analisi su campioni antichi delle Università di Ferrara e Firenze rispondono a domande sull’origine biologica e sulla sorte degli Etruschi, mentre lasciano aperte alla ricerca archeologica tutte le questioni riguardanti la cultura di questo popolo, la sua affermazione e il suo declino.


Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 7 Febbraio 2013 
 
Dna, sono gli ogliastrini i più simili ai nuragici (L'Unione Sarda, 12 gennaio 2010) 
Homo Sapiens di Sardegna, dimmi, da dove vieni? (L'Unione Sarda, 5 luglio 2006)

La "luce estrema" al Cnr di Pisa per la medicina nucleare.

Sorgerà a Pisa all’Interno dell’area di Ricerca del CNR di Pisa il nuovo impianto di luce laser estrema per applicazioni scientifiche in ambito medico e nucleare. Le caratteristiche dell'impianto ne fanno un potente acceleratore di particelle in miniatura, utilissimo per alcune necessità particolari. L’impianto fa parte dell’Unità di Pisa “A. Gozzini” dell’Istituto Nazionale di Ottica dove ha sede il Laboratorio di Irraggiamento con Laser Intensi.
Si chiama luce estrema perché sarà in grado di generare impulsi laser in grado di erogare una potenza pari a quella impiegata sull’intero pianeta, decine di migliaia di Gigawatt, ma ovviamente per un tempo brevissimo. Stiamo parlando di impulsi di 20 biliardesimi di secondo: un biliardesimo di secondo è un femto secondo: un secondo preceduto da 14 zeri. particelle così origina sono usate in numerosi settori scientifici e tecnologici, in particolare la radiobiologia, la radioterapia e la diagnostica medica. Fondamentali per questo progetto sono le collaborazioni con altre importanti realtà di ricerca italiane, prima fra tutte l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) con il quale il CNR di Pisa partecipa a iniziative europee di rilievo, dedicate alla “Luce Estrema”.
I finanziamenti ammontano a 1,2 milioni di euro. L’inaugurazione dell’impianto è prevista per il 2014.
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 7 Febbraio 2013
Per informazioni contattare Leonida A. Gizzi: la.gizzi@ino.it

Sviluppare applicazioni "spaziali": "ESA App Camp 2013"

L'agenzia spaziale europea (ESA) cerca 20 sviluppatori per un corso intensivo: dal 3 al 10 Giugno 2013.
Le candidature per partecipare al secdono ESA App Camp saranno accettate fino al 25 Marzo 2013.

I corsi si svolgeranno nella sede dell'ESA di Frascati (ESRIN, Roma). Le applicazioni mobili saranno basate sull'impiego di dati satellitari. Si richiede esperienza di sviluppo su piattaforme Android o iOS (iPhone).

Iscrizioni: Apply for the ESA App Developer Lab 2013

Al corso è collegato un concorso per le migliori applicazioni. Ecco i vincitori della prima edizione: ShareAware (ESA App Camp 2012)


Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 7 Febbraio 2013

Sviluppatori di videogiochi udite: sei mesi al museo londinese Victoria and Albert per creare un videogame!

Lo splendido museo Victoria and Albert di Londra (V&A) offre 6 mesi di lavoro a uno sviluppatore di videogiochi. Lo scopo è creare un videogame con lo scopo di far scoprire e apprezzare le splendide collezioni. L'idea è della prima università al mondo ad aver promosso (a partire dal 1997) un corso di creazione videogiochi: la Abertay University di Dundee. La scadenza è vicina: 8 febbraio 2013.
Dimenticavo: in palio ci sono anche 8400 sterline...

Chi ha le competenze e la creatività per proporsi ha tutta la mia ammirazione (e un pizzico d'invidia!): View current vacancies and apply online

These are exciting times for the V&A - we're putting on hugely successful exhibitions and events, opening spectacular new galleries and facilities, working nationally and internationally, and making our collections more accessible than ever before. We need great people to help us sustain this success.
Our purpose is to promote, support and develop creativity and this applies to our staff as well as our visitors. We champion diversity and equal opportunities and are committed to the professional development of all our staff. We also offer a wide range of first class benefits, including an excellent pension scheme and generous annual leave.
At the V&A we value generosity, imagination, coherence and rigour. We need our staff to be welcoming, inventive, clear, consistent, and engaging. These qualities are vital to our success. If you fit this description then apply to join us.
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 7 Febbraio 2013

06 febbraio 2013

ExpoSe.NSE: il mondo esposto ai sensi e la sua immagine nel web. L'esperimento di Antonio Pintus e Nicola Massa.

"Un altro Photo-magazine? ...sì ma per andare poi dove?" è il titolo dell'editoriale ma concide esattamente con la domanda che mi sono posto non appena ho saputo di questo contenitore di immagini e di pensieri.
Ma cos'è ExpoSe.NSE? Rispondono i suoi due creatori, Antonio Pintus e Nicola Massa, nell'editoriale: «Per andare dove? La meta non ha importanza, per ora; conta mettersi in viaggio. In mezzo a tanta desolazione, conta iniziare il 2013 con un progetto a breve termine. Qualcosa di creativo, qualcosa di piacevole - per noi - qualcosa da distribuire, gratis, qualcosa da “sfogliare”, o anche solo guardare e leggere. Così, in un’oretta di passeggio pomeridiano histamatico per le vie di Cagliari, colpiti da vetrine frantumate, sole dorato, a riflettere persone e cose, profumo di caffè in una città sonnacchiosa e mezzo deserta, abbiamo avuto l’idea di raccogliere alcuni dei nostri scatti fatti con l’iPhone in un qualcosa di diverso dal solito Instagram, Flickr, ecc... Con il pretesto di portar fuori quanto ritenuto necessario».
E cosa c'è dentro? La parola di nuovo a Pintus e Massa: «Questo numero racchiude in volo il mondo che ci sta più vicino, che ci avvolge e ci respira sopra con fiato caldo: la città quindi, le persone. Gli angoli, i luoghi, le facce, le barbe, gli occhi, la luce. Questo numero parte così, senza pretesa di navigare e solcare oceani di una larga adozione; dedicato agli amici, dedicato alla città, a chi ci conosce e soprattutto dedicato ad un anno iniziato appena e che sarà davvero molto, molto impegnativo, nel bene e nel male. Se vi piace, scriveteci. Se vi piace, condividetelo. Come se non ci fosse un domani. Se non vi piace, scriveteci».
E il nome? ExpoSe.NSE, mi spiega Antonio Pintus, sta per: "esposizione fotografica" più Sense, inteso come "i sensi e l'occhio del fotografo".
Da parte della redazione di Linguaggio Macchina, cioè me medesimo, il migliore in bocca al lupo possibile (cui si risponde lunga vita al lupo!)...

ExpoSeNSE ovviamente è nel web e l'indirizzo della redazione è questo:  exposensemag@gmail.com

Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 6 Febbraio 2013

05 febbraio 2013

Aria pulita? In lattina. La nuova trovata di Chen Guangbiao.

Per il capodanno cinese, il 10 Febbraio, le autorità di Pechino hanno imposto una forte riduzione dei fuochi artificiali: è l'ennesima manovra per tentare limitare l'inquinamento atmosferico, giunto a livelli mostruosi.
E se l'aria pulita si potesse chiuere in lattina? Detto fatto: l'imprenditore cinese Chen Guangbiao (ricchezza stimata: 740 milioni di dollari, fonte: Hurun Report) ora vende le lattine a 58 centesimi di euro (5 yuan) l'una.


Museo di Fisica di Sardegna: Trasformatore di Tesla, Pendolo di Foucault e molto altro

La preziosa collezione di strumenti del Museo di Fisica di Sardegna (Dipartimento di Fisica, Cittadella Universitaria di Monserrato, Cagliari) riapre alle visite delle scuole.

Lo comunica il direttore, Guido Pegna, autore di alcuni spettacolari esperimenti. Tra questi il Trasformatore di Tesla (foto a sinistra) una macchina da 1.000.000 (sì, avete capito bene: un milione) di Volt, una delle più grandi in Italia.

La foto, che pubblichiamo su Linguaggio Macchina per gentile concessione di Guido Pegna, fu scelta come immagine di presentazione dell'Anno Mondiale della Fisica (2005).

L'oscillazione permanente del Pendolo di Foucault del Museo può essere osservata in tempo reale dalla pagina web www.foucaultpendulum.it. Il pendolo è stato costruito da Guido Pegna. Il video-controllo remoto e il software per lo streaming sono a cura di Antonio Silvestri e Andrea Bosin.


Alcune caratteristiche del pendolo: latitudine: 39°16’, rotazione del piano di oscillazione: 9,5°/ora (compie una rotazione ogni 37 ore e 53 minuti); lunghezza del filo: 10,4 metri; periodo di rotazione: 6,4 secondi. Peso della sfera (di bronzo): 26 Kg. Rapporto Forza di Coriolis/Forza Gravitazionale: 10-6.

Per informazioni e prenotazioni: guido.pegna@unica.it - www.pegna.com

 

Gli strumenti del Web 2.0 per la sostenibilità. Un corso a Cagliari.

Un corso sul tema "Il web 2.0 per la sostenibilità" è in programma a Cagliari il 2 e il 3 marzo 2013. Lo organizzano: Zoes, Etandu e Banca Etica.
I docenti sono: Gianluca Diegoli, Domitilla Ferrari, Adriana De Cesare, Andrea Salidu.
Il corso si terrà in via Ancona 10 a Cagliari.

Programma
Sabato 2
Social Media, etica e istruzioni per l’uso (Domitilla Ferrari) Marketing sostenibile: un nuovo paradigma nella relazione impresa-consumatore (Gialuca Diegoli )
Software a Km0. Software Libero (Andrea Salidu)
Strumenti per la comunicazione sostenibile d'impresa: l'evento e la divulgazione "social". Caso  di studio: Ecomondo e #wes12 (Giuseppe Lanzi)
Workshop: tracciare una strategia per proporre un prodotto, un servizio o un’idea sostenibile (Gianluca Diegoli)
Domenica 3
Community e conversazioni: ascolto, animazione e moderazione dell’interazione online; strategie, casi studio, idee per mettersi in gioco (Domitilla Ferrari)
Ideare e gestire un progetto ai tempi del web. Elementi di project management in ambito web (Adriana De Cesare)

Gianluca Diegoli: dal 2003 scrive sul marketing e sulle tendenze della nuova comunicazione nel blog [mini]marketing. Nel dicembre 2008 ha pubblicato per Simplicissimus Book Farm l'e-book: 91 discutibili tesi per un marketing diverso.
Domitilla Ferrari: digital e Content Strategist alla Mondadori. In passato ha ricoperto gli incarichi di Social Media Strategist. Blog: Semerssuaq
Adriana De Cesare: lavora per la Fondazione Sistema Toscana dall’Ottobre 2005. Tra i progetti: TROOL, web sicuro per i ragazzi; ZOES, il portale dell’economia solidale e dello sviluppo sostenibile; “in Cina”, viaggio intorno alle Olimpiadi di Alessandra Sensini a supporto del progetto Maremma Tuscany, MARTE+, comunicazione e marketing territoriale per la Maremma e la Provincia di Lucca; TAG, Toscana area giovani, progetto di peer education sulle nuove tecnologie digitali con 20 giovani “talenti tecnologici” nelle dieci province della Toscana. Nel 2012 ha rivestito il ruolo di Project leader nell’ideazione, organizzazione e realizzazione di “Internet Festival – Forme di Futuro” a Pisa.
Andrea Salidu: titolare dell'impresa Etandu dedicata allo sviluppo software e alla formazione

Tutti i dettagli per l’iscrizione [Pdf]
Etandu (http://www.etandu.it/)
Con il sostegno di
Livecom (http://www.livecom.coop/site/)

04 febbraio 2013

Ecco le risposte dei candidati alle 10 domande su scienza e ricerca

Ecco le risposte alle dieci domande su ricerca e scienza promosse da Dibattito Scienza

Il wind shear e la cattiva informazione scientifica.

Gli incidenti dei mezzi di trasporto sono una delle cause più frequenti di cattiva informazione scientifica. "L'auto ha scivolato sull'asfalto reso viscido dalla pioggia", "La barca è incappata in un'onda anomala che l'ha fatta affondare", "Una raffica di vento alla base dell'incidente aereo" e via disinformando.

L’incidente aereo del 2 febbraio 2013 all’aeroporto di Fiumicino rientra in questa casistica. Lo spiega nel dettaglio il fisico Franco Prodi, direttore scientifico del progetto Rivona (“Reduction of flight risks and Nowcasting at Airport”) dell'Isac-Cnr: «Si riferisce infatti, negli articoli di stampa, che fu “sbatacchiato dal vento”, di “un fortissimo colpo di vento che ha spostato il velivolo in fase di atterraggio”, e che “in giornata sulla Capitale si erano abbattute due trombe d’aria che avevano scardinato tre alberi di alto fusto”. Si è trattato probabilmente di “wind shear” uno degli effetti più pericolosi del temporale, insieme a fulmini, precipitazioni distruttive, ghiacciamento di parti di aeromobile, forte turbolenza e aquaplaning sulla pista».

Il progetto RIVONA (a cui lavorano tre centri di ricerca italiani: ISAC CNR, IRSA e ISSIA) ”RIschi per il VOlo e Nowcasting Aeroportuale” ha per oggetto proprio lo studio dei questi fenomeni repentini per affrontare i quali pilota può essere aiutato efficacemente da un’allerta sufficientemente solerte. Un allerta che lo porti a condurre rapidamente le manovre utili a sottrarsi al pericolo. Il progetto coordinato Franco Prodi, finanziato attraverso un bando della Regione Puglia nel settore aerospaziale, prevede l’installazione di due radar meteorologici doppler e in doppia polarizzazione, in posizione adeguata rispetto all’aeroporto di Brindisi (Torchiarolo e Mesagne). In questo modo è possibile non solo monitorare in tempo reale eventi intensi (dalla loro formazione fino all’esaurimento), ma anche prevederne lo spostamento e l’eventuale variazione di intensità nel breve periodo

«L’osservazione simultanea con i due radar - spiega Franco Prodi - potrà consentire di individuare e localizzare le correnti di gravità che originano il wind shear e trasmettere l’allarme al cockpit dell’aereo. Fenomeni di questo tipo sono caratterizzati da intervalli spazo-temporali molto ristretti, dell’ordine di 3-5 kilometri e della durata di pochi minuti. Con questo progetto il Consiglio Nazionale delle Ricerche si pone all’avanguardia mondiale per lo studio dei fenomeni meteorologici di rischio per la navigazione aerea».
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 4 Febbraio 2013

La matematica a sostegno dell'industria: nasce lo sportello scientifico

La matematica, la più potente scrittura inventata dall'Uomo, è essenziale in qualsiasi processo produttivo di tipo industriale. Ma non sempre le imprese sanno a chi rivolgersi o, peggio, non sanno neppure che potrebbero avvalersi di questi strumenti. Ecco perché oggi è nato lo Sportello matematico per l'industria italiana (SMII).
«L’obiettivo dello SMII - spiega Roberto Natalini, Dirigente di ricerca dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo (IAC) del CNR e responsabile scientifico dello SMII - è di svolgere un ruolo di consulenza efficace e altamente qualificata nel campo del trasferimento scientifico e tecnologico, centrato in particolare sul ruolo della matematica, e di costituire un ponte progettuale di comune interesse tra la comunità matematica italiana e il mondo delle imprese».
Le Imprese interessate si potranno avvalere della collaborazione dei ricercatori dello SMII nell’individuazione dei processi aziendali critici e come migliorarli.
Come? Lo spiega Antonino Sgalambro, ricercatore CNR e coordinatore del gruppo di lavoro dello SMII (composto da Maurizio Ceseri, Mario Santoro e Francesco Visconti): «Nel nostro sito vengono presentate tutte le informazioni di contatto e le nostre modalità operative, che prevedono un primo incontro con le imprese interessate in cui effettuare un'analisi dei processi critici aziendali, per poi realizzare l'inquadramento scientifico dei problemi aziendali ed individuare potenziali partner di progetto».
Nel sito sportellomatematico.it è presente una selezione di casi di successo di matematica applicata in Italia, tratti dalla rivista periodica Matematica&Impresa, in gran parte realizzati dai partner scientifici dello SMII.
Il progetto è nato al CNR nel 2012 grazie a un finanziamento triennale del MIUR e con il contributo dalla Società Italiana di Matematica Applicata e Industriale (SIMAI) e dall'Associazione Italiana di Ricerca Operativa (AIRO).

03 febbraio 2013

Un uomo, un albero (Gaia, Dicembre 1993)

Un uomo,
un albero
di Andrea Mameli

   Secondo il mensile del Wwf "Panda Junior" (settembre 1993) il verde in Italia è davvero scarso: 2 metri quadrati procapite a Bari, 3 a Cagliari, poco più di 5 a Milano e quasi 15 a Bologna, contro i 18 previsti dalla legge. Eppure, questi numeri potrebbero cambiare facilmente: in base alla legge 113 del 29 gennaio 1992 proposta dall'attuale sindaco di Roma Francesco Rutelli sussiste l'obbligo "per il Comune di residenza di porre a dimora un albero per ogni neonato, a seguito della registrazione".
   Tuttavia l'applicazione della norma è disattesa dall'80 per cento dei Comuni italiani. In Sardegna gli unici centri in regola risultano essere: Capoterra e Sant'Andrea Frius, in provincia di Cagliari; Villanova Truschedu in provincia di Oristano; Nuoro e Silanus in provincia di Nuoro; Golfo Aranci, Ozieri e Uri in provincia di Sassari.
Strano, perché non manca la copertura finanziaria: l'articolo 4 recita: "Per l'attuazione degli interventi di cui alla presente legge è autorizzata a decorrere dal 1992 la spesa annua di 5 miliardi di lire,  (...) il Ministro del Tesoro è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio".
   Strano, perché non manca la copertura operativa: "le Regioni a statuto ordinario, nell'ambito delle proprie competenze, avvalendosi anche del Corpo Forestale dello Stato, disciplinano la tipologia delle essenze da destinare alle finalità di cui alla presente legge, ne mettono a disposizione il quantitativo di esemplari necessario e ne assicurano il trasporto e la fornitura ai Comuni. Le Regioni a statuto speciale e le province di Bolzano e Trento provvedono attraverso i propri organi competenti" (articolo 2).
   Strano, perché non manca la copertura logistica: "i Comuni che non dispongano di aree idonee per la messa a dimora delle piante possono fare ricorso, nel quadro della pianificazione urbanistica, all'utilizzzione, mediante concessione di aree appartenenti al demanio dello Stato, a tal fine eventualmente utilizzando i fondi assegnati annualmente a ciascuna Regione ai sensi dell'art. 4. Tali aree non possono comunque essere successivamente destinate a funzione diversa da quella di verde pubblica" (articolo 3).
   Ma, come ogni cosa, anche la "legge Rutelli" non è perfetta: non spiega dove prendere i fondi per la cura degli alberi e non prevede sanzioni per le amministrazioni inadempienti. Forse è meglio così: ogni Comune è libero di attuare le iniziative adeguate, ad esempio promuovere la nascita di apposite Fondazioni per gli alberi dei bambini o richiedere il sostegno di banche o istituti di credito, i quali (per statuto) devono devolvere fondi a favore di inziative di pubblica utilità.
   Resta il fatto che la legge 113 può offrire occasioni di crescita della cultura ambientale e dello stesso senso civico, se i Comuni sapranno farsi promotori di iniziative "di contorno".
È accaduto a Capoterra: nel corso della Festa dell'Albero (28 novembre 1993) i genitori dei bambini nati nel 1992 hanno ricevuto una pergamena con dati sull'albero e sulla sua ubicazione. E a Villanova Truschedu il sindaco ha distribuito un diario ("Io e il mio amico albero") sul quale i genitori scriveranno i dati del bambino e dell'albero, e incolleranno le fotografie dei "gemellini".
   E se mancheranno i fondi per la manutenzione delle piante si può sempre affidare il tutto alle famiglie, com'è accaduto nel paesino di Uri. In attesa di raggiungere i 20 metri quadrati di verde a testa di Zurigo o i 30 di Praga.

Base lunare con stampe 3D. Progetto ESA.

L'agenzia spaziale europea (ESA) ha annunciato un progetto per la costruzione di una base lunare con la stampa 3D.
Il progetto coinvolge lo studio internazionale di design e di architettura Foster & Partners, la facoltà di Ingegneria della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e due partner tecnici: Monolite UK (per le stampanti 3D), Alta SpA (ingegneria spaziale).
Il materiale da costruzione sarà ricavato dal terriccio lunare liquefatto con ossido di magnesio, a cui verrà poi applicato un sale per conferire solidità. Il sistema dovrà essere in grado di realizzare 3 metri di parete all’ora per poter completare un intero edificio in una settimana.
Gli ingegneri della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e dell'Alta SpA hanno ideato un sistema stampare in 3D in assenza di aria.

Ecco il testo del comunicato dell'ESA:
Building a Lunar Base with 3D printing, 31 January 2013
Setting up a lunar base could be made much simpler by using a 3D printer to build it from local materials. Industrial partners including renowned architects Foster + Partners have joined with ESA to test the feasibility of 3D printing using lunar soil.
“Terrestrial 3D printing technology has produced entire structures,” said Laurent Pambaguian, heading the project for ESA.
“Our industrial team investigated if it could similarly be employed to build a lunar habitat.”
Foster + Partners devised a weight-bearing ‘catenary’ dome design with a cellular structured wall to shield against micrometeoroids and space radiation, incorporating a pressurised inflatable to shelter astronauts.
A hollow closed-cell structure – reminiscent of bird bones – provides a good combination of strength and weight.
The base’s design was guided in turn by the properties of 3D-printed lunar soil, with a 1.5 tonne building block produced as a demonstration.
“3D printing offers a potential means of facilitating lunar settlement with reduced logistics from Earth,” added Scott Hovland of ESA’s human spaceflight team.
“The new possibilities this work opens up can then be considered by international space agencies as part of the current development of a common exploration strategy.” Multi-dome base being constructed
“As a practice, we are used to designing for extreme climates on Earth and exploiting the environmental benefits of using local, sustainable materials,” remarked Xavier De Kestelier of Foster + Partners Specialist Modelling Group. “Our lunar habitation follows a similar logic.”
The UK’s Monolite supplied the D-Shape printer, with a mobile printing array of nozzles on a 6 m frame to spray a binding solution onto a sand-like building material.
3D ‘printouts’ are built up layer by layer – the company more typically uses its printer to create sculptures and is working on artificial coral reefs to help preserve beaches from energetic sea waves.
“First, we needed to mix the simulated lunar material with magnesium oxide. This turns it into ‘paper’ we can print with,” explained Monolite founder Enrico Dini.
“Then for our structural ‘ink’ we apply a binding salt which converts material to a stone-like solid.
“Our current printer builds at a rate of around 2 m per hour, while our next-generation design should attain 3.5 m per hour, completing an entire building in a week.”

Ecco il testo del comunicato della Foster + Partners:
Foster + Partners works with European Space Agency to 3D print structures on the moon
Foster + Partners is part of a consortium set up by the ESA to explore the possibilities of 3D printing to construct lunar habitations. Addressing the challenges of transporting materials to the moon, the study is investigating the use of lunar soil, known as regolith, as building matter.
The practice has designed a lunar base to house four people, which can offer protection from meteorites, gamma radiation and high temperature fluctuations. The base is first unfolded from a tubular module that can be transported by space rocket. An inflatable dome then extends from one end of this cylinder to provide a support structure for construction. Layers of regolith are then built up over the dome by a robot-operated 3D printer to create a protective shell.
To ensure strength while keeping the amount of binding “ink” to a minimum, the shell is made up of a hollow closed cellular structure similar to foam. The geometry of the structure was designed by Foster + Partners in collaboration with consortium partners – it is groundbreaking in demonstrating the potential of 3D printing to create structures that are close to natural biological systems.
Simulated lunar soil has been used to create a 1.5 tonne mockup and 3D printing tests have been undertaken at a smaller scale in a vacuum chamber to echo lunar conditions. The planned site for the base is at the moon’s southern pole, where there is near perpetual sunlight on the horizon.
The consortium includes Italian space engineering firm Alta SpA, working with Pisa-based engineering university Scuola Superiore Sant’Anna. Monolite UK supplied the D-Shape™ printer and developed a European source for lunar regolith stimulant, which has been used for printing all samples and demonstrators.
Xavier De Kestelier, Partner, Foster + Partners Specialist Modelling Group: “As a practice, we are used to designing for extreme climates on earth and exploiting the environmental benefits of using local, sustainable materials – our lunar habitation follows a similar logic. It has been a fascinating and unique design process, which has been driven by the possibilities inherent in the material. We look forward to working with ESA and our consortium partners on future research projects.”
Links:
http://www.esa.int
http://www.esa.int/For_Media


Ricerca scientifica: 10 domande ai candidati. Le risposte domani.

Il modello è quello delle elezioni alla Presidenza degli Stati Uniti d'America: i candidati sono invitati a esprimere il propio parere su questioni legate alla scienza e alla ricerca: Science Debate.
Le dieci domande, frutto di una consultazione aperta e di un sondaggio, sono state inviate ai sei leader politici italiani: Belusconi Silvio, Bersani Pierluigi, Giannino Oscar, Grillo Beppe, Ingroia Antonio, Monti Mario.
Le risposte (per il momento siamo a tre su sei: Bersani, Giannino e Ingroia) saranno pubblicate domani lunedì 4 febbraio nei siti web: Le Scienze e Dibattito Scienza
    Le domande:
  1. Investimenti, meritocrazia, trasparenza: quali provvedimenti intende adottare per il rilancio di università e ricerca pubblica?
  2. Quali provvedimenti concreti intende adottare per favorire l’innovazione e l’investimento in ricerca delle imprese private?
  3. Le direttive 20-20-20 definiscono le politiche energetiche europee. Quali azioni concrete intende adottare per garantire all’Italia un piano energetico in grado di migliorare l’efficienza e minimizzare l’impatto ambientale e il costo dell’energia?
  4. Come intende occuparsi della produzione, gestione e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, per migliorare l’impatto su ambiente e qualità della vita?
  5. Quali misure concrete intende adottare per la messa in sicurezza del territorio nazionale dal punto di vista sismico e idrogeologico? E quali per stimolare il settore edilizio conciliandolo con la salvaguardia del territorio e la lotta alla criminalità organizzata?
  6. Qual è la sua opinione sull’Agenda Digitale approvata dal precedente governo e quali sono le sue proposte concrete per la diffusione della banda larga in tutto il Paese?
  7. La legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita è stata messa in discussione più volte negli ultimi mesi, con diverse sentenze tra cui quella della Corte di Strasburgo. Si impegnerà ad adeguare questa legge alla giurisprudenza italiana ed europea? Qual è invece la sua posizione a proposito del testamento biologico?
  8. Data l’importanza della scienza e della tecnologia nella società contemporanea, quali misure intende adottare, anche a livello scolastico, per favorirne lo sviluppo e contrastare anche il diffuso analfabetismo scientifico e matematico?
  9. Come pensa che il suo governo si debba occupare di modifiche climatiche causate dall’uomo? Quali interventi metterà in atto per la mitigazione e/o prevenzione dell’innalzamento dei gas serra?
  10. Qual è la sua posizione in merito all’uso di animali nella ricerca biomedica? Pensa sia corretto limitare l’uso di alcune specie animali a scopo di ricerca?